Russici, dopo la tv chiusi due giornali indipendenti

Russici, dopo la tv chiusi due giornali indipendenti Ufficialmente per motivi di bilancio: licenziato il personale, che denuncia una persecuzione politica Russici, dopo la tv chiusi due giornali indipendenti «Segodnia» e «Itogi» appartenevano allo stesso gruppo della Ntv AnnaZafesova MOSCA Assunto il controllo dell'unica tv nazionale indipendente, Ntv, il Cremlino ieri ha ripreso l'offensi�va contro l'impero mediatico «Me�dia Most» di Vladimir Gusinskij, di. cui faceva parte la rete. Il mondo giornalistico russo ha perso in un solo giomo due testate: «Segod�nia», un quotidiano, e «Itogi», setti�manale di attualità edito da «Me�dia Most» in consorzio con l'ameri�cana «Newsweek». •Marted�mattina, per la prima volta in sette anni, le edicole di Mosca hanno esposto il cartello «Segodnia non è in vendita». Po�che ore prima l'editore «Sem dnej» (fondato da «Media Most», e che pubbhca ancL? «Itogi»), ha annun�ciato la chiusura della testata. Il direttore dell'editrice, Dmitrij Biriukov, ha spiegato la decisione come una faccenda di soldi: «Sego�dnia» è prossimo alla bancarotta. Ma solo qualche settimana prima l'editore aveva promesso di cede�re ai giornalisti la testata per permettere loro di cercarsi un nuovo padrone. Poche ore dopo cento dipenden�ti di «Itogi», arrivati nella loro redazione sul Volokolamskoe chausse, a sorpresa si sono trovati la porta sbarrata. L'unica stanza dove le guardie facevano accedere i giornalisti era l'ufficio quadri, dove erano già pronte le lettere che notificavano il licenziamento per «riduzione di personale». In poche ore tutta la redazione, a cominciare dal direttore Sei-ghej Parkhomenko, si è ritrovata lette�ralmente per strada. Secondo Parkhomenko, la chiu�sura delle due testate di «Media Most» è la testimonianza di una persecuzione politica, non più ve�lata nemmeno da motivi economi�ci, come nel caso di Ntv. Infatti, se «Segodnia» faceva perdere ai suoi proprietari 3 milioni di dollari all'anno, «Itogi» colorato, diver�tente e irriverente verso il Cremli�no produceva un notevole profit�to. Per spiegare l'eliminazione dei giornalisti del settimanale Biriukov ha parlato di una non meglio precisata «disobbedienza» all'editore. Ma Parkhomenko e il direttore di «Segodnia», Mikhail Bei^er, non hanno dubbi: si tratta di un'operazione per far tacere i media che criticano il potere. Le autorità ieri hanno evitato qualsiasi commento e perfino il ministero della Stampa è rimasto muto. Ma la Mosca giomahstica, dopo che sabato scorso gli azioni�sti del consorzio statale «Gazprom» hanno occupato Ntv, licen�ziando alcuni giornalisti di spicco e costringendo la maggioranza dei loro colleghi a dare le dimissioni, si aspettava il proseguimento del�l'offensiva. «Gazprom» è azionista anche di «Sem dnej», e da quando conta come alleato il direttore dell'editrice Biriukov che è an�che proprietario del 25 per cento delle azioni possiede la maggio�ranza. E ieri sera l'editrice ha annunciato la ripresa della pubbli�cazione di «Itogi», ma con un team giornalistico diverso, e una linea politica meno polemica. Berger e Parkhomenko, insie�me con 200 loro colleghi, hanno intenzione di creare testate nuo�ve. Per il momento usciranno su Internet, e alcuni colleghi di altri giornali in segno di solidarietà hanno offerto le loro pagine per gli articoli dei licenziati. Come i gior�nalisti dell'ex Ntv, che ora vengo�no ospitati con i loro programmi sulla piccola rete locale Tnt e sul canale a diffusione regionale Tv-6, di proprietà del magnate Boris Berezovskij. Il magnate russo dei media Vladimir Gusinskij. Dopo la rete televisiva Ntv, la jua «Media Most» ha perso il quotidiano «Segodnia» e il settimanale «Itogì»

Luoghi citati: Mosca, Ntv