Un maestro «in costume»

Un maestro «in costume» Un maestro «in costume» Dal 19 aprile al Centre Culturel Frangais i film del regista Jean-Paul Rappeneau JEAN-PAUL Rappeneau, al quale il Centre Culturel Frangais e il Museo del Cinema dedicano una retrospettiva a partire da gioved�19 aprile, un regista francese che continua la grande tradizione del cinema in costume, realizzato dai nostri cugini d'Oltral�pe con una raffinatezza e un'eleganza facil�mente riconoscibile. Ma, al tempo stesso, è un regista che ha un legame piuttosto curioso con Torino. «L'ussaro sul tetto», che è il suo film più recente (è uscito qui da noi nel 1996), ha una lunga sequenza iniziale che è ambientata (ma non girata) in Piemonte. Ma il legame nasce invece da un fatto meno noto. Vi ricordate quella bellissima pubblicità della banca San Paolo, quando il compianto Vittorio Gassman interpretava Nostradamus e assiste�va alla posa deUe prime pietre per la costruzio�ne della banca stessa, profetizzando un meravi�glioso futuro ma essendo poi incapace di spiegare i termini da lu�stesso pronunciati? Ebbene, il regista di quella sene fortunata,ironica e divertente d�spot era proprio lui, Jean-Paul Rappeneau. Come spesso succede, infatti, le agenzie pubblicitarie ricorrono a registi di cinema che hanno saputo distinguer�si nell'ambientazione prevista per lo spot. E, per il cinema in costume, Rappeneau è davve�ro un maestro indiscusso. H grande pubblico ha iniziato a conoscerlo nel 1971 con un film fortunatissimo, «Gh sposi dell'anno secondo». Era un'avventura divertente e scanzonata ambientata ai tempi della Rivoluzione france�se e a interpretarlo c'era un magnifico terzetto d'attori: Jean-Paul Belmondo, mattatore co�me sempre, l'italiana Laura AntoneUi (che all'epoca era la sua compagna anche nella vita, avendo sostituito nel cuore di Popaul l'altret�tanto avvenente Ursula Andress), e la francese Marlene Jobert, delicata e famosa per le lentiggini che le ricoprono il volto. In Francia fu un successo straordinario, andò bene anche all'estero: piaceva soprattutto la disinvoltura con la quale Belmondo tirava di spada e si faceva contendere dalle due donne, affascina�va la ricostruzione immaginifica dei tempi della Rivoluzione che cambiò la storia del mondo moderno. Rappeneau dirige poi altri film e ritrova un grandissimo successo intema�zionale con «Cyrano de Bergerac», Palma d'oro a Cannes nel 1990 con uno straripante Gerard Depardieu. Peraltro, è un film difficilissimo da realizzare, perché è tutto realizzato in versi: potrebbe essere una raffinata stravaganza per pochi intimi, diventa invece un film popolare soprattutto perché Depardieu è un vero e proprio valore aggiunto (e, per quanto riguar�da l'Italia, va segnalato un doppiaggio eccezio�nale a cura di Oreste Lionello). Nefi995, come si è detto, esce in Francia il suo ultimo film «L'ussaro sul tetto», tratto dallo straordinario romanzo di Jean Giono, uno dei migliori scrittori contemporanei fiancesi: un film son�tuoso, con grandi movimenti di macchina e inquadrature studiate fino al parossismo, un'interpretazione notevole per due sex-sym�bol intellettuali quali Olivier Martinez e Juliette Binoche. Insomma, Rappeneau riesce a fare un cinema d�qualità senza le leziose ricamatu�re tipiche del cinema «di qualità» europeo; e non trascura mai l'aspetto divertente e spetta�colare nei suoi lavori. I suoi film sono in programma prima, dal 19 aprile, al Centre Culturel Frangais e poi, a partire da marted�1 maggio, nella sala Tre del cinema Massimo. Il Museo del Cinema e il Centre, che organizzano la retrospettiva, gh hanno chiesto di scegliere un film a lui caro e Rappeneau ha risposto con un film stupendo, «I gioielli di Madame de...», capolavoro di Max Ophùls: sarà proiettato mercoled�2 maggio al Massi�mo, ospite il regista francese. Stefano Della Casa l Catherine Deneuve in una scena del film «Le Sauvage» d�lean-Paul Rappeneau

Luoghi citati: Cannes, Francia, Italia, Piemonte, Torino