Dalla Lambretta a Sordi inseguendo il Made in Italy di Fiorella Minervino

Dalla Lambretta a Sordi inseguendo il Made in Italy Dalla Lambretta a Sordi inseguendo il Made in Italy Fiorella Minervino jr OCCASIONE è offerta da ' due date storiche :i 40 anni del Salone Intemazionale vmm del Mobile a Milano, non�ché il mezzo secolo della moda italiana, datata Firenze 1951. Cos�il Made in Italy viene riproposto in una rassegna gustosa e sagace che già nel titolo, per l'appunto «Made in Italy?-1951-2001» (aperta fino al 13 maggio), pone un efferato punto interrogativo. Che cosa è o meglio che cosa non è design, dopo 50 anni, e soprattutto che cosa resterà di questo patrimonio del�l'immaginazione e gusto italiani in futuro? Queste fra le tante doman�de che si sono rivolti, su progetto di Luigi Settembrini, i curatori di cinque «Stanze», cioè sezioni dove Bonito Oliva con l'allestimento di Pierluigi Cerri, Gae Aulenti e Luca Ronconi, Oliviero Toscani, Gaeta�no Pesce e Andrea Pezzi, Pier Luigi Pizzi hanno saputo offrire risposte sagaci e stimolanti. Apre la «gara» Achille Bonito Oliva che con perspi�cacia ha intitolato la sua mostra Belvedere, selezionando artisti stranieri, da Nam June Paik a Chen Zen, da Kossuth a Panama�renko, che giudicano l'Italia, quasi un gran tour ai nostri giorni. Subito si accede alla sezione "Memoria", di Gae Aulenti e Luca Ronconi, che rivisita 50 anni di design all'interno di cronaca, sto�ria, società, contraddizioni, «dei veri flash di memoria spiega la Aulenti che consentono di capire meglio il Paese». Qui dal 1951 sfilano le cose più diverse, dal boom economico la Vespa e la Lambretta, la Fiat 500, i libri Einau�di con Pavese, Feltrinelli con il Dottor Zivago, Garzanti e altri, la Olivetti lettera 22, lampade d'ogni genere, i prodotti di Zanuso, i magnifici disegni di caffettiere e del Teatro del Mondo di Aldo Rossi per arrivare ai ai computer. Olivie�ro Toscani ha immaginato di vive�re fra il 2050 e il 2100, cos�ha messo in soffitta, al buio, ricopren�doli di fitte ragnatele, i più celebri oggetti di design come tracce di questi anni, sedie, lampade, lava�stoviglie, caffettiere, manifesti di film di Sordi o De Sica, televisori che rinviano immagini di recente attualità. «Io preservo il futuro e metto in soffitta il passato» precisa Toscani, con l'idea, forse, d�getta�re il tutto. Vera delizia è la Stanza del Cibo creata da Gaetano Pesce, uno degli archietti-designer più vitali da lungo tempo. «Ho voluto ricordare, interviene Pesce, che il nostro cibo è creatività, varietà e pure attualità; ho inteso staccarmi dal puro visivo ed esaltare l'olfat�to; l'impressione è di entrare, come una volta, dal pizzicagnolo con tanti odori e sapori». Dall'alto pen�dono prosciutti, mentre montagne di Parmigiano si innalzano accan�to a fette di salame, spaghetti che compongono televisori, mucchi di fragole e ciliege, confetti, torroni e una montagna di pizze. «Allegoria» è il titolo del lavoro di Pier luigi Pizzi che con il consueto gusto e finezza ha proposto costumi e desi�gn dell'ultimo decennio, una wunderkammer con 16 monitor dalle immagini significative, con una Ferrari che gùa su se stessa. Al Palazzo della Triennale cinquant'anni di design interpretato da Toscani, Ronconi, Aulenti S C. Vespa e Lambretta icone del design italiano Anni 50 Madeinltaly? Milano. Palazzo della Triennale Orarlo 10-20. Chiuso lunedi Fino al 13 maggio

Luoghi citati: Firenze, Italia, Milano, Panama