CARAVAGGIO Viaggio nel '600 palermitano

CARAVAGGIO Viaggio nel '600 palermitano CARAVAGGIO Viaggio nel '600 palermitano LA MOSTRA ■ DE LIASETTI NANA Lea Mattarella QUALCUNO magari non ne potrà più di sentire, il nome di Ca�ravaggio, di questo genio precoce e ma�ledetto intorno al quale si moltiplica�no le esposizioni. Eppure è ancora possibile che il rapporto tra il pittore lombardo e gli artisti del suo tempo si riveli capace di nessi sorprendenti e di scoperte affascinanti. È il caso della mostra «Sulle orme di Caravaggio» curata a Palazzo Ziino da Vincenzo Ab�bate, Gioacchino Barbera, Clau�dio Strinati e Rossella Vodret. Qui intomo al San Francesco in meditazione, restituito di recente alla mano dell'artista, sono raccolti una trentina di dipinti attribuiti a maestri sici�liani del Seicento. Tutti attenti a rileggere le novità caravagge�sche in opere che vivono del medesimo desiderio di verità. LA M■ DESETTLea Ma delle stesse improvvise accen�sioni su fondi inesorabilmente bui, di complicate, inusuali e coraggiose composizioni. Alorizo Rodriguez, Mario Minniti, Filippo Paladini, Pie�tro D'Asaro detto il Monocolo da Racalmuto, lo straordinario pittore monrealese Pietro No�velli hanno senza dubbio risen�tito del soggiorno di Caravaggio in Sicilia, durato soltanto un anno tra il 1608 e il 1609. Una breve sosta che giunge alla fine di una breve vita. L'anno dopo infatti Caravaggio muore: non ha ancora quarant'anni. Ma la pittura, non solo quella italia�na, dopo il suo passaggio, non sarà più la stessa. L'esposizione palermitana è inoltre una verifica dei rappor�ti culturali che tra la fine del Cinquecento e l'inizio del SeiSTRA IANANA arella cento si stabilisco�no tra la Sicilia e Roma. Sappiamo che Minniti e Cara�vaggio sono compa�gni inseparabili a Roma dal 1593 al 1606 e, per tutti gli altri artisti in mo�stra è stata accertata o ipotizza�ta una formazione nella capita�le dello stato pontificio. Dun�que è ancora prima dell'arrivo del pittore nell isola che si stabi�liscono contatti, fioriscono scambi e la «realtà» di Caravag�gio conquista gli artisti sicilia�ni. Ecco nascere dipinti che citano quasi alla lettere i capo�lavori del maestro lombardo, come la Cena in Emmaus o L'incredulità di San Tommaso di Alonzo Rodriguez.'Oppure lo rievocano. È questo Ù caso della macabra apparizione del rivolo di sangue che esplode dalla testa di Abele in una tela di Pietro Novelli proveniente dalla Galleria di Palazzo Barberini a Roma. O ne colgono languori e sensualità come av�viene nel San Giovanni Batti�sta, ancora opera del Monrealese. Il Seicento però non è solo Caravaggio. E cos�alla mostra di Palazzo Ziino, si affianca come una sua naturale estensio�ne quella allestita, per la cura di Vincenzo Abbate, a Palazzo Belraonte Riso, il cui piano nobile è stato appena restituito al pubblico dopo cinquant'anni di degrado e di abbandono. Sonò esposti in questi saloni 40 dipinti che provengono dai de�positi della Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Completa�no il viaggio alla scoperta di un secolo in cui ideale e reale convivono senza scontrarsi. L'obiettivo è di ricostruire una collezione privata, come poteva essere quella del pro�prietario del palazzo, costruito tra il 1780 e il 1784. È proprio la donazione dei dipinti del principe di Belmonte, avvenuta nel 1814, che pone le basi della costituzione di una pubblica pinacoteca nella città di Paler�mo. Altre opere provengono da Napoli, portate o inviate dai Borbone e dai personaggi della loro corte, come quel marchese Haus che giunse in Sicilia nel 1799, durante la rivoluzione partenopea, e vi restò fino alla morte. Apparteneva a lui que�sto possente e un po' lubrico Centauro che rapisce una scon�volta Deianira, dipinto con im�peto da Luca Giordano. Se ancora oggi ci affascina e rapisce, immaginiamo allora l'effetto che dovette avere sugli artisti palermitani la pittura morbida e preziosa di Anton Van Dyck. Il pittore fiammingo si stabil�infatti nel capoluogo siciliano tra il luglio del 1624 e il settembre del 1625. La sua lezione riappare nella splendi�da Incoronazione di San Casimi�ro di Pietro Novelli. Lo stesso artista mostra influssi napoleta�ni nella tela raffigurante San Pietro liberato dal carcere, do�ve il volto del santo è la commo�vente espressione di uno stupo�re e di ima rassegnazione che ormai hanno vinto la paura. Ancora in ambito caravaggesco appare la durezza dei napoleta�ni Battistello Caracciolo e Ribera, accanto al classicismo del francese Vouet. Ecco il paesag�gio visionario di Monsù Deside�rio, l'opulenza delle nature mor�te di Giuseppe Recco, l'equili�brio formale dell'Incontro di Rachele e Giacobbe dell'anoni�mo Maestro dell'Annuncio ai Pastori. Capolavori ancora in attesa di una sistemazione defi�nitiva. E la loro qualità, oggi sotto gli occhi di tutti, rende davvero urgente la soluzione per una fruizione permanente. Sulle orme di Caravaggio Palermo, Palazzo Ziino, fino al 20/5 Viaggio nella pittura del Seicento. Palazzo Belmonte Rìso, fino al 30/4 Bill Viola m carmignano (prato). Parrocchia di San Michele. «Bill Viola/Pontormo. The greeting/L'incontro». (Fino al 17 giugno. Orario: da gio. a dom. 15-19). Questa opera-video di Viola già presentata alla Biennale di Venezia è nata dall'incontro con la «Visitazione» di Pontormo a Carmi�gnano. Rodm a roma. Villa Medici. «Rodio e la lezione dall'Italia». (Fino al 9 luglio. Orario: lun.-merc.-giov.-sab.-dom. 10-20, ven. 10-23. Chiuso mar.). iSono esposte circa 80 sculture, 30 disegni e 40 foto d'epoca, che ci fanno comprendere i legami dim Rodio con il Rinascimento e la mo�dernità. Cat. De Luca, a cura di A. Romain. Parigi'800 n Trento. Palazzo delle Albere. «... Parigi o cara... Boldini, De Nittis e Zandomeneghi. Mondanità e costu�me nella Parigi fine '800». (Fino al 29 luglio. Orario: mar.-dom. 10-18. Chiuso lun.). La mostra oltre a pro�porsi come rilettura dell'atmosfera cosmopolita dei salotti culturali pari�gini di fine secolo, vuole anche indagare le relazioni tra i pre-impres�sionisti e la cultura pittorica nostra�na. Cat. Skirà a cura di G. Belli. Hervé m Milano. Farsetti Arte. «Lucien Her�vé. Fotografie di architettura». (Fino all'8 maggio. Orario: mar.-merc.-giov.-ven. 10-19, lun. 15-19. Chiuso sab.-dom.). Hervé è stato il fotografo preferito di Le Corbusier, infatti i suoi scatti di architetture hanno poi entusiasma�to anche altri architetti come Aalto, Gropius, Nervi, Niemeyer, soprattut�to per la sua capacità di astrarre le forme. Arte a sport ■ Milano. Palazzo dell'Arengario. «The overexcited body. Arte e sport nella società contemporanea». (Fi�no al 13 maggio. Orario: mar.-dom. 9,30-18,30. Chiuso lun.). Si vedono 40 opere di artisti internazionali legate ai temi dello sport e del corpo. Verefkin m Reggio emiua. Palazzo Magnani. «Mariannè Verefkin (1860-1938). Il fervore della visione». (Fino all'I luglio. Orario: mar.-dom. 10-19. Chiuso lun.). La Verefkin, una antici�patrice dimenticata dell'Espressioni�smo e dell'arte astratta, viene ripro�posta con 80 dipinti, 30 disegni e 50 taccuini. Acura di M. Folini. Meneghello m Torino. Photo a Co. «Pier Luigi Meneghello. Interazioni». (Fino al 26 maggio. Orario: mar.-sab. 10,30-13, 16-19,30. Chiuso dom.-lun.). Sono in mostra 8 foto�grafie di grande formato, che ripro�ducono «mise en scène» situate in luoghi ex industriali. DUE MOSTRE RIPROPONGONO LE OPERE DEI DISCEPOLI DEL GENIO LOMBARDO E I CAPOLAVORI DIMENTICATI DELLA GALLERIA DI PALAZZO ABATELLIS «Incoronazione di spine» (particolare) di Mario Minniti, uno degli inseparabili compagni di Caravaggio