Bertinoro, balcone conteso della vecchia Romagna

Bertinoro, balcone conteso della vecchia Romagna A FURIA DI VEDERSI PREDA DI RIMINESl, CESENATI E FORLIVESI, SI DOTO' DI MURAGLIE SEMPRE PIÙ INACCESSIBILI Bertinoro, balcone conteso della vecchia Romagna WEEKEND PinoCacucci NEI primi secoli del secon�do mihennio gh anni correvano "nel nome del Signore" ma tutt'altro che pacifici e, per quanto i ritmi di madre natura fossero ancora rispettati, in terra di Romagna la vita bucohca subiva notevoli scombussolamenti dal fiorire di "cantieri" in un frenetico prolife�rare di mura merlate, torri, ba�stioni e fortezze. Nell'aUora ster�minata piana solcata dalla via Emilia tra Forl�e Cesena, stermi�nata per chi dovesse attraversar�la a cavallo, a dorso d'asino o addirittura a piedi, alla vistai del viandante si presentava un alto colle scosceso 254 metri detto Monte Maggio, con sulla cima il borgo fortificato di Bertinoro, l'allora Castrura Bretenoni. A fu�ria di vedersi conteso da riminesi, cesenati e forlivesi, Bertinoro si dotava di muraghe semprepiù inaccessibili da cui le sentineUe dominavano la piana e gh armi�geri puntavano le balestre per scoraggiare le mire del bellicoso vicinato. Ma il viandante, grazie alla vox populi, sapeva di trovar�si alle falde del luogo più ospitale della regione, e l'erta salita che conduce ancora oggi alle due porte d'accesso valeva la pena d'essere affrontata, perché una volta giunti all'interno dell'ine�spugnabile Rocca, il forestiero si ritrovava al centro di una vera e propria "gara di buona accoghenza", con i paggi delle principali famighe a contenderselo per invi�tarlo a pranzo e a cena. Se Bertinoro preferisce impu�tare tutto ciò all'innata ospitalità dei suoi abitanti, a essere sinceri le famighe altolocate lo facevano per avere una sorta di "telegior�nale" in esclusiva, perché il vian�dante era visto come un portato�re di notizie, e averlo seduto alla propria tavola significava poter�lo subissare di domande su qual�siasi cosa avesse visto e sentito durante il lungo viaggio. Vivere in una fortezza ben difesa era una sicurezza rara, all'epoca, ma probabilmente il tedio affliggeva nobili e meno nobili, ci si cono�sceva tutti e dopo qualche decen�nio e secolo non c'e;ra granché da dirsi, mentre parlare con un forestiero veniva considerato co�me il massimo degh svaghi, il problema, a un certo punto, fu stabilire secondo quali regole il nuovo arrivato dovesse accetta�re questo o quell'invito, e così, nel XIII secolo. Guido del Duca e Arrigo Mainardi ebbero l'idea risolutiva: avrebbe deciso la sor�te. Eressero una colonna in mar�mo bianco nella piazza del Palaz�zo Comunale, ci misero tanti anelli di ferro quante erano le famighe accoghenti, e ognuna, in segreto, sapeva quale fosse la sua. Dunque, il cavaliere smonta�va, legava le brighe a un'aneUa a caso, e subito si vedeva preleva�to dai rappresentanti della casa corrispondente e invitato a rim�pinzarsi con il meglio della cuci�na romagnola medievale, ma an�che costretto a parlare senza Sosta, e se poi ci metteva un po' di fantasia e sparava qualche baggianata, pazienza, comun�que la serata era allietata, e poi si sa, i "notiziari" non sempre sono attendibili... Bertinoro non è cambiato granché, da quei gior�ni. Svetta solitario nella pianura e offre di notte una visione sugge�stiva, illuminato di giallo ocra nel buio che lo circonda, e, una volta varcata Porta San Romano o Porta San Francesco, il magnifi�co panorama che si spalanca allo sguardo spiega perché Bertinoro sia soprannominato "il balcone di Romagna". Un saliscendi di vicoli stretti, lastricati di ciottoh, nello scorrere pacioso oggi s�del vivere quotidiano e nel silenzio ovattato che cala con il tramontare del sole; fa eccezione ogni prima, domenica di settem�bre, quando il paese si mobilita e viene invaso di visitatori per la tradizionale Festa dell'Ospitali�tà. Se l'abitato di Bertinoro attual�mente appare mena"castrum" di come è stato descritto all'inizio, è perché nel Cinquecento si decise di favorire le costruzioni residenziah a discapito dehe difese inespugnabili, ingentilendo persino la Rocca dell'anno Mille che si staghava maestosa e temibile agh aggressori dehe pianure. Al periodo rinascimentale risa�le anche la cattedrale in stile bramantesco, che conserva pre�ziosi dipinti e un crocifisso in legno del XVI secolo, mentre la Rocca ospita il "Centro per lo studio e la conservazione dell'ar�redo sacro e del costume religio�so" mai istituto ebbe nome più lungo e l'antica sala da pranzo, dove possiamo immaginare i viandanti medievali in preda a logorrea informativa, è stata af�frescata dal maestro Corradino nel 1613. Oltre a tutto ciò, una volta appagati gh occhi e rinfrancato lo spirito con quest'atmosfera immobile nel tempo, Bertinoro vanta osterie e ristoranti dove la rinomata cucina romagnola atti�ra viandanti forse meno loquaci rispetto a otto secohfa ma altret�tanto soddisfatti nel palato e nello stomaco. La prima domenica di settembre il paese viene invaso dai visitatori per la tradizionale Festa dell'Ospitalità La rocca di Berti no ro

Persone citate: Arrigo Mainardi, Corradino, Forlivesi, Rocca, Sosta