L'Fmi preme: la Bce tagli i tassi

L'Fmi preme: la Bce tagli i tassi Il Fondo monetario invita i governi europei a riforme strutturali su lavoro e pensioni. Il rischio-inflazione è ancora aperto ne strutturali su lavoro e pensioni. Il rischio-inflazione e ancora aperto L'Fmi preme: la Bce tagli i tassi «Lafrenata in Usa c'è,mapuò essere breve» ROMA Il rallentamento dell'economia glo�bale sembra destinato ad essere di breve durata, ma se la frenata della congiuntura statunitense dovesse prolungarsi ed essere più brusca del previsto anche le prospettive per U resto del mondo peggiorereb�bero sensibilmente. E il monito lancialo dal Fondo Monetario Inter�nazionale nella bozza del World Economie Outlook anticipato ieri dall'Ansa. Sono dunque due, e di segno opposto, i possibili scenari della congiuntura intemazionale delinea�ti dal Fmi. Se ci sono infatti «ragioni per un cauto ottimismo», che fanno presupporre un rallentamento «di breve durata», questo primo scena�rio, por quanto plausibile, è ((lonta�no dall'essere sicuro». E dipenderà soprattutto dall'incognita Usa la possibilità che si realizzi invece il secondo, e più «nero» degli scenari, ovvero quello di un «atterraggio più brusco», con una frenata più dura�tura di tutta l'economia mondiale. Ecco i punti nodali dell'analisi del Fmi: PROSPETfitft Dalla pubblicazione del suo ultimo rapporto di autunno, avverte il Fmi, «le prospettive per la crescita globale si sono indebolite significativamente» a causa della frenata degli Stati Uniti, della perdi�ta di colpi dell'economia giappone�se, di una crescita moderata in Europa e in alcuni dei paesi emer�genti. A fronte, però, della «rapida ri�sposta» della Fed, e grazie aÙ'ampio spazio di manovra di cui dispongo�no la maggior parte di paesi, «c'è una ragionevole prospettiva che il rallentamento sarà breve», sottoli�neano gli economisti del Fondo Monetario. Che però avvertono: «l'outlook resta soggetto ad una considerevole incertezza, ed un più forte e più prolungato rallentamen�to è chiaramente possibile». A fron�te di ciò, suggeriscono dunque, «le politiche macroeconomiche inpardcolare dal lato monetario dovran�no essere procicliche, per mettere al riparo dalla possibilità di un rallentamento più acuto del previ�sto». CRESCITA. In un primo «scenario» è previsto che il rallentamento mon�diale «sarà reladvamente breve», perchè l'attività negli Usa dovrebbe riprendersi nella seconda parte dell' anno, la crescita europea resta «ra�gionevolmente robusta», la ripresa giapponese dovrebbe arrivare nel 2002, e sui mercati emergenti le condizioni finanziarie esterne mi�glioreranno gradualmente. In tal caso, «mentre la crescita globale rallenterebbe significativamente nel 2001, rimarrebbe ampiamente al di sopra dei minimi precedenti, per ritornare in linea nel 2002». Nel caso in cui però gli Usa andassero incontro ad un rallentamento più prolungato e forte, ciò comportereb�be rischi per le prospettive globali. con la possibilità di un «rallenta�mento più simultaneo e che si autoa�limenta». Tra i punti deboli, il Fmi sottolinea che, con lo stallo della ripresa in Giappone ed una crescita , europea «ancora modesta», è ((im�probabile che l'attuale frenata degli Usa sia controbilanciata da un più plpvat.n mirrmnt.n iìpIIr rìomanrìa da elevato aumento della domanda da altre parti». In tal caso si presente�rebbe un più elevato rischio di 'spillover' in altri Paesi, attraverso i mercati finanziari. IHFIAZIOHE. Mentre l'inflazione «re�sta un motivo di preoccupazione» in alcuni Paesi europei con tassi di crescita più sostenuti e in un nume�ro di economie in transizione e di paesi in via di sviluppo, «in genera�le i rischi di inflazione non restrin�gono la libertà di azione dei 'policymaker1 in questa fase». URO. La moneta unica appare anco�ra «sottovalutata in termini di fon�damentali economici di medio peri�odo». DISPOSIZIONI :I) La politica moneta�ria Usa «dovrebbe restare la prima linpa Hi difesa», p rapii fiorali nntrphlinea di difesa», e tagli fiscali potreb�bero anche fornire un utile soste�gno all'attività. 2) Alla Bce il Fmi ricorda che «c'è spazio per un mode�rato aggiustamento dei tassi di inte�resse», richiamandola ad «agire ra�pidamente se i segnali di debolezza diverranno più evidenti». Ai Gover�ni chiede invece un «approccio più ambizioso alle riforme strutturali» ed in particolare per quello che riguarda le riforme del ((mercato del lavoro e delle pensioni». 3) Il graduale consolidamento fiscale del Giappone dovrebbe essere perse�guito ed il principale compito dei «policymaker» sarà di indirizzare con forza la debolezza strutturale, soprattutto nel settore finanziario. [r. e. s.] «Se però il rallentamento in America sarà prolungato ci saranno rischi grossi per l'intera economia mondiale» Wlm Duisenberg presidente della Bce

Persone citate: Duisenberg