Mosca, tutti licenziati alla tv indipendente
Mosca, tutti licenziati alla tv indipendente Mosca, tutti licenziati alla tv indipendente Nella notte si insedia la nuova direzione e chiude le porte alle star MOSCA Ieri mattina dagli schermi della Ntv, l'unica tv nazionale indipendente dal Cremlino, è scomparso il logo «difendiamoci oggi», che negli ultimi giorni era incollato nell'angolo dello schenno, e al tg sono apparse facce mai viste. La Mosca prepasquale prima non ha capito e poi non ha creduto, fino a che sui teleschermi non è apparsa la faccia imbarazzata di Boris Jordan, nuovo amministratore delegato, che ha annunciato il cambio di direzione alla rete ribelle. Per capire definitivamente cosa è accaduto i moscoviti sono stati costretti a sintonizzarsi su Tnt, ima piccola rete moscovita, che ha trasmesso le immagini girate nella notte negli studi della Ntv. Alle tre del mattino, quando le trasmissioni erano finite e la redazione si era svuotata, alla tv si è presentato Vladimir Kulistikov, direttore nominato una settimana fa da un'assemblea di parte degli azionisti, che i giornalisti considerano illegale. Ac�compagnato da ima nutrita squadra di corpulenti uomini in borghese, che si sono sparsi per i corridoi, si è insediato nell'ufficio del direttore «storico» di Ntv, Evghenij Kiseliov, e ha ordinato il licenziamen�to dei conduttori dei tg e del caporedattore. Soltanto venerd�sera Boris Jordan aveva promes�so che non ci sarebbe stata una presa della tv con la forza, tanto meno alla vigilia di Pasqua. Anche il presidente Putin aveva fatto capire nei giorni scorsi dopo che il tentativo di cambiare la direzione della rete indipendente aveva suscitato la protesta dei giornalisti e una mobilitazione senza precedenti del pubblico che era meglio lasciare in pace Ntv e affidare il contenzioso tra gli azionisti a un tribuna�le. Mikhail Gorbaciov, presidente del consigUo pubbhco di Ntv, dopo aver incontrato Putin si era detto convinto che il nuovo padrone del Cremlino ha a cuore la libertà di stampa e vuole salvaguardare il collettivo dei giornalisti dal conflitto degli azionisti della rete. Ma ieri il presidente russo ha trascorso tutta la giornata in Cecenia, commemorando i soldati russi caduti ed evitando di dire qualcosa su quello che è accaduto nel centro televisivo di Ostankino. Il premier Mikhail Kasjanov ha commentato laconica�mente esprimendo la «speranza che il conflitto si risolva». I deputati pro-Cremlino e i comunisti poi hanno salutato apertamente r«imposizione dell'ordi�ne» sulla tv critica. I commenti degli intellettuali, giomahsti e pohti�ci liberali che si sono succeduti alla radio «Eco di Mosca» e su Tnt (entrambi della stessa proprietà di Ntv) invece erano spietati. Grigorij Javlinskij, leader del partito liberale «Jabloko», ha parlato di «golpe», l'ex vicepremier Boris Nemzov di «fine della libertà di stampa». Il più amaro è stato il commento di Viktor Shenderovic, il cui programma su Ntv «Mario�nette», secondo molti, avrebbe scatenato le ire del padrone del Cremlino: «E' la fine del disgelo, come nel 1964 con il golpe contro Krusciov, per una nuova liberalizzazione ci rivediamo tra 20 anni». Tutti i giornalisti di spicco si sono subito licenzia�ti: al momento i dimissionari sono 175, più un numero imprecisato di tecnici. Non è servito a nulla l'intervento di Oleg Dobrodeev, uno dei fondatori della tv indipendente, attualmente direttore della tv di Stato. E' arrivato all'alba nella redazione di Ntv per impedire «la soluzione peggiore», secondo le sue parole, e poi ha annunciato le sue dimissioni. Molti l'hanno interpretato come un gesto di protesta, ma più tardi Dobrodeev ha presieduto la riunione della nuova redazione. Attualmente i tg della Ntv escono su Tnt, che probabilmente ospiterà nei prossimi giorni anche altri programmi della rete dissidente. Il nuovo direttore Kulistikov ha detto di essere pronto a riaccogliere i ribelli, ma i giomahsti ritengono che i ponti ormai sono stati bruciati. Diversi piccoli canali tv hanno già offerto le loro frequenze all'ex Ntv e l'ormai ex direttore Evghenij Kiseliov sta esaminan�do la proposta deir«oligarca» Boris Berezovskij di trasferire la sua squadra, armi e bagagli, sulla sua reteTv-6. [a. z.] Sconfìtti i giornalisti di Ntv, l'ultima rete nazionale non legata al Cremlino per la quale si era mobilitata l'opinione pubblica L'ex direttore di Ntv, Evgheni Kiselyov, riceve la solidarietà dei colleghi ;j ; «» T» ^■:ii Dipendenti di Ntv lasciano il palazzo della televisione dopo avere dato le dimissioni per protesta contro il cambio di direzione
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