Si teme una strage sulla nave dei bambini-schiavi

Si teme una strage sulla nave dei bambini-schiavi Il traghetto che da giorni vaga nel Golfo di Guinea con forse duecento ragazzi a bordo dovrebbe arrivare oggi nel Benin, ma sembra scomparso nel nulla Si teme una strage sulla nave dei bambini-schiavi Per sottrarsi all'arresto l'equipaggio potrebbe «liberarsi» del suo carico COTONOU Una partenza quasi clandestina, un ritorno nel clamore. La nave carica di bambini-schiavi (180? 250? 30? Nessuno lo sa) che tre settimane fa aveva lasciato il Benin diretta in Gabon sta facen�do rotta verso lo stesso porto da cui era salpata, Cotonou. La atten�dono per oggi, ma potrebbe non arrivare mai. Troppa attenzione intomo a un carico che per sua natura deve passare sotto silen�zio. Nel porto sono stati allestiti centri di accoglienza dove i ragaz�zini potranno essere visitati e rifocillati, l'Unicef si è mobilitato, il ministro dell'informazione del Benin, Gaston Zossu, ha dichiara�to alla Bbc che il governo agirà contro l'equipaggio della nave e contro i genitori che hanno vendu�to i loro bimbi. Troppo rischio, per quegli uo�mini spregiudicati che da giorni vagano nel Golfo di Guinea, re�spinti dai porti del Camerun e dal Gabon, che avevano scoperto la verità sul carico e la sua destina�zione: le piantagioni di cacao e di cotone della Costa d'Avorio, del Camerun, del Gabon e della Nige�ria, dove i bambini lavorano an�che dodici ore al giorno per una paga irrisoria, che finisce per lo più nelle tasche dei trafficanti. Cos�la nave sembra scompar�sa nel nulla. Immatricolata in Nigeria con il nome «Etireno», in servizio lungo la rotta Lomè-Cotonou-Libreville (Togo-Benin-Gabon), è ufficialmente diretta a Cotonou ma praticamente invisi�bile. Fonti del Benin hanno fatto sape'-e che non è stata ancora affiancata da navi della Marina militare e per questo non è chiaro se e quando attraccherà a Coto�nou. L'ipotesi più inquietante è che gli uomini dell'equipaggio, temendo di essere arrestati le autorità, spesso accusate di indif�ferenza e di connivenza con i trafficanti, hanno promesso puni zioni esemplari abbiano deciso di non farsi più vedere, puntando su porti più accoglienti. E magari sbarazzandosi dei ragazzini, che saranno ormai allo stremo per fame e sete. «Siamo molto preoccupati per lo stato fisico e psicologico dei bambini, non sappiamo se vi sia�no cibo e acqua a sufficienza, temiamo che le condizioni sanita�rie siano disastrose», ha detto un funzionario dell'Unicef. «Stiamo aspettando che la nave arrivi qui ha aggiunto la situazione è drammatica, non sappiamo quan�ti bambini vi siano, riteniamo che alcuni provengano da Nigeria, Togo e Ghana». Secondo il registro del porto di Cotonou, r((Etireno» è salpato il 30 marzo con 139 passeggeri, tra cui sette bambini. Ma le autorità portuali non escludono che a bordo vi fossero altri clandestini. Tutti, ha fatto sapere Gaston Zossou, hanno più di 10 anni e dovrebbero essere in grado di aiutare le autorità a ritrovare i loro genitori, ai quali verrebbero restituiti. Un ritorno a casa che si presenta comunque problemati�co, visto che sono state le stesse famiglie a cedere i figli per pochi dollari e per questo sono state minacciate di pesanti sanzioni. L'«Etireno» e il suo carico non sono un caso isolato in Benin. Anzi, sarebbe proprio in questo Paese africano la centrale del traffico clandestino di minori più volte denunciato anche dall'Unicef. Tra il 1996 e il 2000, più di tremila bambini tra gli 8 e i 15 anni sono stati intercettati dalla polizia mentre stavano per essere portati fuori dal Paese. Ignoto invece il numero di quelli che, dopo essere stati cedu�ti per 30-45 mila lire a fantomati�ci «zìi» che promettono di farlo studiare, sono stati inghiottiti nel lavoro nero. Lo scandalo intomo allVEtireno» ha però già avuto un effetto positivo: ieri, durante la XXIV sessione della Commissione affari sociali dell'Oua, l'Organizzazione dell'unità africana, il presidente della Costa d'Avorio uno dei Paesi più coinvolti nel traffico di bambini ha detto che il suo parlamento presenterà nel giro di tre settimane una legge che metta al bando il lavoro minorile, [e.st.] La prospettiva di una dura condanna può spingere i marinai a cambiare rotta Il grande sventola �soldi che si è guadagnato, i piccoli lo invidiano

Persone citate: Coto, Gaston Zossou, Gaston Zossu