IL VOLTO DI OGNI UOMO CHE SOFFRE E RISORGE di Igor Man

IL VOLTO DI OGNI UOMO CHE SOFFRE E RISORGE QUALE'OMMAGmDICRISÌO? IL VOLTO DI OGNI UOMO CHE SOFFRE E RISORGE Igor Man POVERO Cristo: questo pietoso modo di dire resiste alla brutalità del nostro tempo boreale. Alla periferia di Roma, in un cantiere edile, proprio tra il Papa che testimonia con violenza profetica della prima Via Crucis del Terzo Millen�nio e l'attesa meditativa della Resurrezione (una volta «scioglievano» le campane di San Pietro e tutte le radio d'Italia, sintonizzate su Roma, ne coglievano il lieto risveglio, diffondendo col suono commozione e speranza), giustappunto ieri, un operaio è caduto da una impalcatura, sfigurandosi. «Povero Cristo», han detto i suoi compagni. Ma quell'uomo non rispondeva affatto al cliché del «povero Cristo» trasmessoci dai maestri dell'icona bizantina, dagli infiniti pittori che da quelli hanno mutuato il viso stravolto da mille dolori, incornicia�to da due bande di lunghi capelli. Chiari: tra il rosso e il biondo; il colore di Re David. Ecco, dunque, la prima scoperta: il corpo, il volto di un essere umano sfigurati da un trauma (la caduta nel cantiere, il ripetitivo «incidente stradale», il colpo di lupara) trovanp subito una sorta di assoluzione, quella della Pietas: «Povero Cristo, comel'hanno ridotto». La seconda scoperta è nell'esserci stupiti veden�do, qualche settimana fa, sui giornali, una sorta di identikit «assolutamente scientifico» di Gesù il Cristo. Costruito basandosi su di un «reperto osseo scoperto in Medio Oriente, e risalente a un'epoca coeva» di quella in cui Gesù, appunto, visse predicando e mor�risorgendo. Da qui la conclusio�ne degli scienziati: verosimilmente Gesù era pres�sappoco come figura nell'identikit; grosso modo il suo autentico volto somigliava a quello virtua�le. Un volto intenso, bruna la pelle, lo sguardo che buca, barba e baffi, capelli tagliati a zero. La rubrica di O. d. B. è stata inondata d�lettere, persino risentite. Citeremo il succo del discorso del signor Salvo: «Una cosa è certa, bruno o biondo che fosse. Gesù portava i capelli lunghi e non corti come appare nella ricostruzione. Era un Nazareno e i Nazareni, lo dicono le Scritture, portavano i capelli lunghi. {Numeri 6, 2-5: "Quando un uomo avrà fatto voto d�Nazareno, il rasoio non passerà su di lui")». Gesù è nato aNazareth, è un Nazoreo. I Nazorei, ha appena scritto padre Bargil Pixner (archeologo, esperto della prima cristianità) erano ebrei che si volevano discendenti d�David. Tornati dall'esilio, ripopolarono un villaggio spoglio, Nazara, successivamente Nazareth, la città dove, giusta la profezia di Isaia, spunta il netzer, il germoglio: Gesù. Ebbene: se anche «quel» Gesù non si discostasse troppo dal vero, cosa cambia? Nulla. Nella Bibbia è detto che Dio fece l'uomo a sua immagine e somiglianza. In senso lato, certo, e tanto aperto che il Dio dei cinesi cristiani è giallo, gli occhi a mandorla e quello dell'Ango�la è nero. In verità ogni cristiano si porta «dentro» il suo Dio sicché potremmo anche non rappresentarlo (nazareno o senza capelli), se non fosse che vederlo cos�come pensiamo che sia, aiuta. Conforta. Dio umanizzò suo figlio affin�ché dalla sua dura morte nascesse la beata speranza in una vita senza peccato né dolore. Gesù, figlio d�Dio, è uno e diverso: corrisponde ai nostri stati d'animo dimodoché può essere un povero Cristo operaio ovvero un atletico marato�neta ebreo dai lunghi capelli alla nazarena. Gesù è come il Sole: scalda tutti. E tutti possiamo vederlo come vorremmo che fosse. Poiché muore ma risorge. Eternamente.

Luoghi citati: Italia, Medio Oriente, Roma