«Cernobil fa ancora paura»

«Cernobil fa ancora paura» Il vicedirettore dell'impianto licenziato dopo l'intervista a «Focus» «Cernobil fa ancora paura» Uno scienziato russo lancia l'allarme corrispondente da Berlino Sono passati quasi quindici anni dal giorno in cui l'esplosione del quarto reattore della centrale nu�cleare di Cernobil, in Ucraina, provocò trecentomila vittime e un'infinità di morti da emissioni radioattive. Quel reattore, però, fa ancora paura. «L'involucro di ce�mento che lo ricopre spiega al settimanale tedesco "Focus" d vi�cedirettore dell'impianto di Cerno�bil Valentin Kupny può crollare da un giorno all'altro, e allora ci ritroveremo come quel 26 aprile 1986». Parole dure, quelle pronun�ciate dal professor Kupny. Che dopo aver rilasciato l'intervista è stato destituito dal suo incarico. «Non è possibile dire che cosa accada all'interno del reattore esploso r ha affermato -. L'ultima reazione nucleare è stata registra�ta nel settembre 1996, ma non si può escludere che qualcosa si stia muovendo anche adesso. Non pos�siamo saperlo». La storia della disattivazione di Cernobil non è mai stata chiara: dei quattro reattori che compone�vano la centrale solo il secondo, fermato nell'ottobre del 1991, è stato ripulito delle scorie che con�teneva all'interno. Il primo e il terzo, spenti rispettivamente nel novembre del 1996 e nel dicembre 1998, saranno sgomberati del combustibile tra il 2005 e il 2008 (è proprio per questo la situazione viene in qualche modo monitora�ta). L'uranio del quarto reattore. quello che provocò l'esplosione, si trova invece dentro un sarcofa�go di cemento e acciaio. «E anche se è improbabile che si verifichi un'esplosione come quella del 1986 ha aggiunto Kupny non è possibile esclu�derlo con certezza». La seconda fase di smantella�mento generale della centrale, in ogni caso, non è ancora comincia�ta. Sarà possibile avviarla solo dopo 0 2008, una volta che l'inter�no dei reattori sarà ripulito. Secon�do i programmi degli scienziati impegnaU nel iirogetto, l'operazio�ne durerà dai 30 ai 100 anni. Questo il tempo che ci vuole per scaricare, trasformare e seppelli�re il combustibile nucleare. «Gli incidenti radioattivi sono caratte�rizzati da una grande repentinità nella diffusione ha commentato l'esperto tedesco Wolfgang Renneberg, direttore dell'Istituto per l'energia atomica di Bonn e da altrettanta lentezza nell'essere as�sorbiti. Un vecchio incidente acca�duto in Gran Bretagna, molto più lieve di quello ucraino, ha impiega�to 43 anni per essere smaltito». Le dichiarazioni del professor Kupny sono daw ro cos�allarmanti? «Che il quarto reattore avesse dei problemi non è mai stato un miste�ro aggiunge Renneberg -. Già un paio di anni fa erano stati denun�ciati episodi di fuga radioattiva di polvere d'uranio dal sarcofago che doveva ricoprirlo. Il combusti�bile nucleare del quarto reattore distrugge la corazza di cemento e acciaio m modo lento, ma progres�sivo. Per questo si era parlato di costruire nuovi container. Certa�mente, se non sono intervenuti ulteriori processi di risanamento, né sono stati stanziati fondi suffi�cienti, l'allarme lanciato da Kup�ny deve far riflettere. Con la radio�attività non si scherza». La Germania ha sempre dimo�strato una particolare sensibilità al dopo Cernobil, e in Europa è fra i paesi più impegnati nelle attività di sostegno alle vittime della radio�attività e nelle iniziative di ricerca scientifica nel settore nucleare. Cos�come fu, all'epoca, uno dei paesi europei più colpiti dalla tempesta radioattiva proveniente da Cernobil. (f. s.] «L'involucro di cemento che lo ricopre può crollare da un giorno all'altro Non sappiamo se qualcosa si sta muovendo»

Persone citate: Kupny, Valentin Kupny, Wolfgang Renne

Luoghi citati: Bonn, Europa, Germania, Gran Bretagna, Ucraina