Onofri: un'Irpef semplice e leggera di R. Gi.

Onofri: un'Irpef semplice e leggera Onofri: un'Irpef semplice e leggera ROMA aPVec RRIVA proprio in zona Cesarini, il programma iconomico definitivo del�l'Ulivo. E sul fisco si mantiene piuttosto sulle generali. Brutto segno, spia di dissensi e difficol�tà? «Ma no replica Paolo Onofri, economista di prove�nienza Prometeia, da cinque anni a fianco di Ciampi, Amato e ora di Francesco Rutelli un programma elettorale non è mica la legge Finanziaria, non ha mica bisogno di tutti i detta�gli». Sono proposte modeste e con poco appeal? «Non credo sia deludente immaginare una riduzione graduale della pres�sione fiscale di tre punti e mezzo risponde Onofri il problema è se si ha o meno il senso del realismo. Noi abbia�mo governato, e conosciamo le reali dimensioni dei problemi che ha di fronte il paese. Sappia�mo che se si vuole ridurre il carico fiscale bisogna tagliare con rigore la spesa corrente. Altrimenti, sono tutte parole in libertà». Non si può proprio parlare di progetti rivoluzionari, in tema di Irpef. «La proposta è una semplifica�zione del sistema di tassazione dei redditi e di sostegno alle famiglie, finora basato sugli assegni familiari e sulle detra�zioni per carico familiare. Tut�to questo nell'arco della legisla�tura verrà accorpato in una sola detrazione. Se un lavorato�re senza carichi familiari sarà esente da Irpef con redditi in�tomo ai 20 milioni annui, un lavoratore con due figli e mo�glie a carico non pagherà Irpef fino a 45 milioni annui». Si tratta di un bel po' di contribuenti. Con quali ri�sorse finanzierete questa misura? «Intanto, si riutilizzano le risor�se già destinate a detrazioni e assegni famiUari. E consideran�do tutto, il maggiore costo ag�giuntivo netto può variare dai 3àai 50.000 miliardi in ragione d'Inno, a regime, nel 2006. A seconda di come si posizionano aliquote e detrazioni». ; Su pensioni e assistenza? «È stata approvata una riforma che consentirà di attuare il reddito minimo d'inserimento, e di dare agli anziani non auto�sufficienti servizi integrati di buon livello. Molti anziani te�mono di essere abbandonati al mercato; l'Ulivo vuole garanti�re loro una solidarietà sociale che consenta loro di affrontare con più tranquillità la vecchia�ia. Ci sarà poi la verifica previ�denziale: abbiamo già dimostra�to di saper intervenire rigorosa�mente per dare al sistema "gambe" solide e nel consenso. Si tratterà di prolungare la vita lavorativa con appositi incenti�vi, come già è stato fatto nella Finanziaria». Cosa differenzia il vostro programma da quello della Casa delle Libertà? «Io vorrei capire in che modo pensano di sostenere una cre�scita permanente dell'econo�mia a tassi del 4-50Zo, tale da generare un aumento sponta�neo di imposte in grado di compensare il taglio del carico fiscale. Il nostro paese è in una condizione di crescita potenzia�le di poco superiore al 20Zo. Al Nord, dove si concentra r800Zo deU'attività economica, di lavo�ratori occupabili non ce ne sono più: se crescessimo al 4-50Zo ci vorrebbero ogni anno 140.000 immigrati extracomu�nitari e 30-40.000 meridionali disposti a trasferirsi. Con i prevedibili rischi di conflitti sociali». Non sta un po' esagerando, Professore? «Niente affatto. Qui il centrode�stra sta imbrogliando la gente: si crea l'illusione che si possa crescere a tassi molto elevati senza problemi, e si cerca di far credere agh itaUani che in cin�que anni non sia stato fatto nulla. Cinque anni fa chi avreb�be potuto dire che Uri sarebbe stata chiusa, o che il disavanzo sarebbe passato da 160.000 a 34.000 miliardi? L'Italia è fana�lino di coda della crescita? Tra il '96 e il 2000 siamo cresciuti del 2, l0/*!, come la Germania. La Francia ha fatto meglio, ma noi eravamo a rischio Turchia. Ora siamo fuori pericolo». [r. gi.]

Persone citate: Cesarini, Ciampi, Francesco Rutelli, Onofri, Paolo Onofri

Luoghi citati: Francia, Germania, Italia, Roma, Turchia