Amalo «striglia» i ministri; adesso finitela di litigare

Amalo «striglia» i ministri; adesso finitela di litigare Il presidente del Consiglio arrabbiato per una serie di polemiche, in particolare per l'ultimo scontro sulla Radio Vaticana Amalo «striglia» i ministri; adesso finitela di litigare La ramanzina in una nota di Micheli: «Si rischia di confondere l'opinione pubblica» Maria Teresa Meli ROMA Furibondo no, che non è il suo stile. Ma arrabbiato sì, eccome. Giuliano Amato non ne può più delle contìnue .esternazioni dei suoi ministri. Lui presenta il "libro dei fatti" per glorificare il suo governo, e quelli chiacchierano, chiacchierano. E chiacchierando si beccano, litigano, si danno sulla voce. Willer Bordon che spara a zero su colleghi. Radio Vaticana, ministrie quant'altrotrova aporta�ta di lingua. Alfonso Pecoraro Sca�nio e Gianni Mattioli, che invece di mettere la sordina alla polemica sull'elettrosmog, si producono in esternazioni in favore del titolare del dicastero dell'Ambiente e con: tro i suoi detrattori. Eppoi... eppoi Giuliano Amato la vuole dire tutta a questo punto. Anche se pubbUcamente quel nome non gli sfuggirà mai dalle labbra, perchè si tratta del suo ministro piùpopolare, stan�do ai sondaggi. Ma la verità è che il presidente non ha gradito nemme�no le continue sortite da battitore libero di Umberto Veronesi. Né gli è piaciuto il suo continuo "botta e risposta" con i ministri più sensibili ai temi ambientali, l'onnipresen�te Bordon in testa. «Dalla mucca pazza all'elettrosmog, non fanno altro che litigare», è stato il com�mento risentito del premier, che coinvolgeva anche il titolare della Sanità oltre quei colleghi che con lui hanno avuto a che ridire. Insomma, basta. Ma siccome non la poteva fare lui una bella strigliata pubblica ai ministri, per�chè non sta bene che un presidente del ConsigUo, per giunta in campa�gna elettorale, amplifichi le disso�nanze della sua compagine gover�anni di governo faticosissimo ma anche esaltante, ci arroghiamo il diritto di richiamare alcuni mini�stri a una maggiore compostezza istituzionale nelle dichiarazioni. Ciò a evitare contraddizioni e evi�denti invasioni di campo che ri�schiano di confondere l'opinione pubblica». Dunque, chi vuole intendere, intenda. Anche perchè pure a Fran�cesco Rutelli non è piaciuto lo spettacolo dei ministri duellanti. Tanto più che, oltre a evidenziare i dissapori nella maggioranza, ha portato alla luce del sole le differen�ze che esistono in seno alla Marghe�rita, dove sulla vicenda dell'elettrosmog, al Democratico Bordon si sono contrapposti tutti gli uomini del Ppi. Ma la nota di Micheli avrà una qualche efficacia? Dubitare è più che legittimo, stando ai prece�denti. Non c'è governo, in questi anni, da quello Dini fino all'attua�le, passando per quelli Prodi e D'Alema, in cui il presidente del ConsigUo non abbia chiesto ai mini�stri di essere meno loquaci. Sia nel parlare in pubbUco che nel riferire le riunioni ai giomaUsti. Dini inviò addirittura una lettera a tutti gU uomini deUa sua compagine. E D'Alema, neUa prima riunione del ConsigUo dei ministri che ebbe a presiedere, intimò: «Di qui non deve uscire una parola». Da quel giórno più di un quotidiano riportò il resoconto pressoché stenografi�co di ogni seduta di Palazzo Chigi. AUora, queUo che, forse, salverà Amato daUa parlantina dei suoi ministri e daUa loro Utigiosità,, è U fatto che alle elezioni manca solo un mesetto, e che, quindi, di tempo per alterchi, diverbi e differenzia�zióni ce n'è obiettivamente pochi�no. 11 sottosegretario è esplicito «Ci arrogliiamo il diritto di richiamare a maggior compostezza istituzionale nelle dichiarazioni» nativa. Giuliano Amato ha delega�to questo compito al sottosegreta�rio Enrico Micheli. Il quale, ieri mattina, tramite nota di Palazzo Chigi, ha impartito una bella ra�manzina ai ministri troppo ciarlie�ri. «Proprio perchè ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio abbiamo compiuto tutto il percorso di questi cinque

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