Cameron: lo, pazza per Roma di Lorenzo Soria

Cameron: lo, pazza per Roma Cameron: lo, pazza per Roma «Girare in Italia è stato come partorire» m Lorenzo Soria jOMA? E' stato come partori're. Lo fai, è finita e ti dimenLtichi quanto è stato doloro�so». E' tornata da poco dal suo lungo soggiorno romano, Came�ron Diaz. E dice che a Roma è stata benissimo, che avere Mar�tin Scorsese come regista è stata un'esperienza «fantastica», che Leonardo e gli altri attori erano bravissimi. Ma quello che le è rimasto più impresso è la rincor�sa incessante dei paparazzi. «Ridi�colo», commenta. 28 anni, Came�ron è arrivata alla recitazione facendo prima la modella, già a sedici anni era nella scuderia della Elite. Ha esordito nel cine�ma alla grande, co-protagonista di «The mask» assieme a Jim Carrey. Poi si è cimentata in film minori, fino a che nel '97, nei panni di rivale di Julia Roberts in «Il matrimonio del mio mighore amico», ha finito per essere lei la protagonista del film. L'anno do�po è stata la volta di «Tutti pazzi per Mary» e il mondo, di colpo, si è scoperto «pazzo per Cameron». GU altri film sono stati «Being John Malkovich», di Oliver Stone «Ogni maledetta domenica», «Charlie's Angels» e, adesso, il film di Scorsese girato a Cinecit�tà. Ma se appartiene ormai al rango delle «superdive», Came�ron non è solo la classica bellezza bionda californiana. E' un perso�naggio difficile da catalogare, una doima imprevedibile. Anche nella scelta dei suoi film: prima di «Gangs of. New York» ha girato infatti un film a basso costo che narrava ima storia di dorme soffe�renti, delle outsider, scritta e diretta da Rodrigo Garda, il figlio di Gabriel Garcia Marquez. Inter�preti insieme a lei Glenn Close, Calista Flochart, Kathy Baker e Holly Hunter. Ma ancora una volta l'attenzione è soprattutto su di lei. Cameron Diaz, ci racconti ancora dell'Italia. «L'ho già detto, a parte i papa�razzi è stata una bella esperien�za. E Scorsese, è tutto quello che uno si aspetta e molto di più». Cosa le ha fatto scegliere un prodotto «minore» come il film girato con Garcia? «Perchè era una storia che co�glieva l'essenza di tante donne diverse. E se il progetto era piccolo non mi importava, ho voluto farne parte comunque». Nella parte di una non ve�dente. «Niente di speciale, i ciechi sono come tutti noi. Hanno un senso in meno, ma compensano con lo sviluppo degli altri. Non volevo però fare la solita attrice che fa la cieca e cos�ho passato un certo perìodo in un Istituto Braille, dove ho imparato a cam�minare col basotone e con gli occhi fasciati». Il suo è anche un personag�gio che conquista molti uo�mini. E' cos�anche nella vita? «Questo è ilbeDo del mestiere di attori, la possibilità di diventare qualcun altro per un paio di mesi e di fare delle cose che nella vita reale non faresti. Tor�nando a me, non sono molto brava, non so che cosa faccio con gli uomini. E probabilmente non sono l'unica, sono circonda�ta da donne che si domandano: ma come ho fatto a stare con quello fi? Facciamo tutti degli errori e a volte, per fortuna, impariamo». Come va la vita da persona celebre. Rimpianti? Sacrifi�ci? «Non userei la parola sacrificio. Diciamo che quando sei adulto ogni volta che fai una scelta rinunci ad altro. Vorrei tanto poter andare al supermercato e non posso, ma non mi metto certo a lamentarmi» Che cosa pensa del nuovo Presidente Bush? «Abbiamo un presidente repub�blicano e gli effetti si sentono. Le persone qualunqui contano meno e le grandi corporations possono fare quello che voglio�no». I regista Martin Scorsese

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