Contratti, sette giorni di riflessione di Roberto Giovannini

Contratti, sette giorni di riflessione D'Amato apre: pronti a sederci al tavolo. La Cgil replica: da noi nessun diktat Contratti, sette giorni di riflessione L'incontro fra le parti sociali slitta al 20 aprile Roberto Giovannini ROMA Appuntamento al 20 aprile. Come previsto, è saltato l'incontro pro�grammato per il pomeriggio d�ieri in cui le 16 organizzazioni imprenditoriali e sindacali avreb�bero dovuto alTunanimità (Cgil esclusa) siglare 1'«avviso comu�ne» sulla direttiva europea sui contratti a termine. Ieri Confìndustria ha dovuto accoghere la ri�chiesta di far slittare 1 incontro di qualche giorno, pur ribadendo (in sintonia con la Cisl d�Savino Pezzetta) che non si faranno «pas�si indietro» rispetto alle ipotesi di accordo già concordate tra le 16 sigle. Ma la Confcommercio, con una nota, ribadisce che firmerà l'avviso comune solo se lo faran�no tutti. Insomma, l'incontro di venerd�20 non sarà affatto ritua�le., È una sfida a scacchi quella giocata sui contratti a termine tra Cgil e Confindustria. Il primo match se l'è nettamente aggiudi�cato ai primi di marzo l'organizza�zione degli industriali, isolando il sindacato di Cofferati e costruen�do un'alleanza con Cisl e Uil che è giunta a un passo dalla finna dell'«avviso comune» per il gover�no. La seconda partita, consuma�ta mercoledì, ha visto vincitore il segretario generale della Cgil, che è riuscito a bloccare D'Amato a un passo dal trionfo, e a tornare al tavolo delle trattative. Sullo sfon�do, le altre organizzazioni sociali, a cominciare dalla Confcommer�cio, in cerca di un .ruolo oggi molto offuscato. La dettagliata bozza già concor�data da Cisl, Uil e Confindustria contiene tre novità: la prima è che la proroga dei contratti a termine «è ammessa una sola volta» è «solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a tre anni»; si stabilisce poi che «la individuazione dei limiti quan�titativi di utilizzazione dei con�tratti a termine è affidata ai con�tratti collettivi nazionali di lavo�ro» e che «sono in ogni caso esenti da limitazioni quantitative» �con�tratti in vigore. Nessun richiamo invece alla contrattazione colletti�va come insiste nel chiedere la Cgil per la specificazione delle causali che permettono il ricorso ai contratti a termine. La questio�ne principale che aveva portato Cofferati ad abbandonare il tavo�lo. La Cgil ha inoltre ribadito la necessità di riconoscere il diritto di precedenza dei lavoratori sta�gionali per le eventuali assunzio�ni a termine e il ripristino dell'at�tuale normativa d�proroga. «Siamo ben lieti d�accoghere chi voghe risedersi al tavolo dice il presidente d�Confindustria An�tonio D'Amato il lavoro fatto finora è frutto di un impegno serio e consìstente: mi sembra, quindi, evidente che non si posso�no riportare indietro le lancette dell'orologio semplicemente per�ché fino a oggi qualcuno non ha voluto sedersi al tavolo insieme con noi». Insomma, la Cgil «non deve dare né imporre diktat a nessuno» e le intese già raggiunte sull'avviso comune non possono essere rimesse in discussione. «La nostra è una proposta, non un diktat», replica dalla Cgil il segre�tario confederale Beppe Casadìo. Sulla linea D'Amato c'è la Cisl, con il numero imo Savino Pezzet�ta: «Noi avevamo sempre detto che la Cgil doveva rientrare nella trattativa, ma questo non cambia l'agenda». Per la Uil, invece, «d punti di merito su cui si sofferma la lettera della Cgil spiega il segretario confederale Franco Lotìto sono presenti e tuttora irrisolti sul tavolo del confronto. Sicché non vedo difficoltà a fame oggetto di chiarimento e appro�fondimento». L'esito dell'incon�tro del 20 aprile, però, dipenderà molto dalla posizione delle altre sigle imprenditoriali. E se Grazia�no Pasqua!, della Lega Coop, par�la di «spiraglio importante per un accordo tra tutte le part�sociali», il presidente della Confesercenti Marco Venturi ricorda che «dopo la Cgil, sbaglieremmo anche noi se non ci si sforzasse di recuperar�la al tavolo d�concertazione». E Confcommercio, con una nota uf�ficiale, avverte: non firmerà inte�se che non siano sottoscrìtte da tutte le parti. E non ha partecipa�to ad alcuna «presunta intesa segreta»: il testo diffuso è una «vera e propria bufala». li presidente della Confindustria, Antonio D'Amato

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