«Lo sinistra lascia un Paese in maglia nera»
«Lo sinistra lascia un Paese in maglia nera» «Lo sinistra lascia un Paese in maglia nera» Berlusconi replica all'affondo dell'Ulivo sui programmi Ugo Magrj ROMA ! Se n'era già accòrto mercoled�sera, quando il suo competitor aveva promesso di esentare dall'Irpefi redditi delle famiglie fino a' 45 milioni. Ma la conferma definitiva Silvio Berlusconi l'ha avuta ieri mattina: l'Ulivo sta cambiando strategia, dunque an�che la Casa delle libertà farà bene ad aggiustare un attimo il tiro. Se prima le bocche dà fuoco erano puntate contro la sua per�sona, dalle accuse di mafiosità al conflitto di interessi, d'ora ih avanti lo scontro investirà sem�pre più i programmi. E l'Ulivo fai^i di tutto per dimostrare che quelli del Cavaliere sono un elen�co di sogni lontani dalla realtà, mentre realismo e concretezza stanno nelle 158 pagine di Rap�porto all'Italia presentate ieri dai leader del centro-sinistra. Perlomeno è cos�che nel qUartier generale di via del Plebiscito hanno interpretato la raffica di dichiarazioni rilasciate da Massi�mo D'Alema («Berlusconi bugiar�do, noi realizziamo ciò che lui promette»), da Giuliano Amato («Silvio dei miracoli, però la no�stra Italia sta megho del suo Milan») e ovviamente da Francesco RUtelh («Berlusconi ha già fatto retromarcia sul fisco, la farà anche sulle pensioni...»). Prontissimo, il leader del centro�destra ieri sera è corso ai ripari. E in un'intervista al Tgl ha anticipato come intende neutra�lizzare la mossa avversaria. «Quel Rapporto all'Italia è ima specie di libro del paese che non c'è», ha esordito il Cavaliere, «perché tutte le classifiche internazionali riportano un'Italia in magha nera». E via con l'elenco di ciò' che non funziona, «dal debito pubblico al tasso di cresci�ta, dalla disoccupazione giovani�le all'inefficienza della pubbhca amministrazione, dall'assenza di infrastrutture alia scarsa com�petitività». Poi ha presentato se stesso come l'unico che ha vera�mente a cuore la sorte dei poveri «che coi governi della sinistra sono aumentati di un milione». Dunque, «esenzioni fiscali per le famiglie meno fortunate, aumento delle pensioni fino a un milione, buono scuola, buono salute, erogazioni e sostégni a quanti hanno in casa un malato o un disabile, interventi a favore del volontariato...»: La Maginot del Cavaliere è chiarissima: non io, ma la sinistra manca di credibili�tà perché «si accorge dei pro�grammi a soh 30 giorni dal voto», argomenta il portavoce azzurro Pàolo Bonaiuti, «laddove Berlu�sconi già da settembre aveva cominciato a illustrare i suoi settore per settore». . Detto questo, tra i consiglieri del leader si confrontano due diverse scuole di pensiero. C'è chi sostiene che l'attacco della sinistra sui programmi non cam�bia sostanzialmente nulla; e chi viceversa ritiene che le vacanze di Pasqua, allorché Berlusconi si rifugerà per qualche giorno in Sardegna, torneranno utili per una riflessione strategica. Come impostare l'ultimo mese di battagha elettorale? Su quali temi «freschi» scommettere? Dove do�vrà concentrarsi l'impegno per�sonale del leader la cui agenda, per il momento, è ancora in bianco? In attesa di scioghere questi nodi, sono state accolte con qual�che costernazione le dichiarazio�ni di Gianfranco Micciché, pro�console siciliano di Forza Italia, che ha ufficialmente ammesso la desistenza con la Fiamma di Rauti, smentita il giorno prima dal Grande capo. «Tra la Casa deUe libertà e il partito di Rauti», ha dichiarato Micciché per mini�mizzare, «c'è stato un semplice accordo elettorale, che non cam�bia affatto le forze in campo. Proprio come è stato fatto», ha aggiunto rincarando la dose, «nel resto d'Italia alle passate regiona�li». Il coordinatore azzurro ha spiegato che «è stata la Fiamma a rendersi conto con intelligenza che la propria candidatura avreb�be comportato un forte rischio per la Casa deUe libertà e un vantaggio del centrosinistra». Se�condo stime che circolano nella sede nazionale di Forza Italia, la desistenza con Rauti salverà tra 10 e 15 coUegi a rischio nel Centro Italia. Fatti salvi, ovvia�mente, i danni d'immagine. «Gi saranno esenzioni fiscali per ipovéri, porteremo le pensioni minime a un milione» Sii come proseguire la campagna elettorale si dividono i consiglieri del leader
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