«La crisi non è finita, e durerà a lungo»

«La crisi non è finita, e durerà a lungo» «La crisi non è finita, e durerà a lungo» Il sinologo Shambaugh: l'America eviti di cantare vittoria intervista corrispondente da NEW YORK Di AVID Shambaugh è il diretItore dell'Istituto di Studi Politici sulla Cina alla Geor�ge Washington University. Il tam tam di Washington lo indica co�me una delle «voci esteme» che il Dipartimento di Stato ha costan�temente consultato durante gli 11 giorni di crisi. Lui, ovviamen�te, nega tutto ma invita a placare i faciM entusiasmi per l'accordo che consente il ritomo dell'equi�paggio dell'aereo-spia. Professor Shambaugh, per�ché è cos�prudente? I «Perché nonostante le immagini in tv, gli annunci e gli applausi le crisi non è finita». Come giudica allora il ritor�no dell'equipaggio? «Uno sviluppo importante e posi�tivo, frutto di un compromesso raggiunto superando molte diffi�coltà grazie a un passo indietro fatto da entrambi». Quali sono stati questi passi indietro? «Gli Stati Uniti hanno accettato di dirsi "molto dispiaciuti" non solo per la morte di Wang Wei, il pilota del jet cinese coinvolto nell'incidente, ma anche per la violazione dello spazio aereo cine�se da parte del ricognitore quan�do è atterrato sull'isola di Hai�nan. Era questo che Pechino vole�va più di ogni altra cosa, perché era il punto che riguardava il rispetto della sovranità naziona�le. Ma ' Pechino non ha avuto, come chiedeva con grande ener�gia, le scuse americane per la collisione avvenuta nello spazio aereo intemazionale né tantome�no l'impegno americano a sospen�dere i voli di ricognizione lungo le proprie coste». Come escono Stati Uniti e Cina da questo compromes�so? «Alla pari, nessuno ha vinto e nessuno ha perso. Ma, tengo a ribadire, la partita fra i due Paesi non è finita e la crisi non è chiusa». Perché la crisi resta aperta? «Innanzitutto l'aereo EP-3E è ancora sull'isola di Hainan e la sua sorte è incerta. Non credo Washington voglia abbandonarlo in quel luogo. In secondo luogo il 18 aprile inizieranno gli incontri fra le delegazioni dei due Paesi per stabilire un versione comune sulla collisione. L'accordo sem�bra assai difficile da raggiungere. I cinesi sono arroccati su una versione dei fatti, avvalorata dal�la testimonianza del pilota del secondo jet coinvolto, che attribu�isce la responsabilità al velivolo americano, ma il ritomo dei mem�bri dell'equipaggio farà conosce�re anche la loro versione dei fatti e ciò aumenterà, e non diminui�rà, la tensione. Le polemiche si moltiplicheranno. Inoltre la Cina si aspetta dai colloqui della pros�sima settimana che gli Stati Uniti pongano fine al regime dei yoli di ricognizione, cosa che Washin�gton non ha alcuna intenzione di fare». Quanto dureranno le conse�guenze dell'incidente di Hai�nan nei rapporti bilaterali? «Potrebbero durare, e pesare, molto». Crede che sia ancora a ri�schio il viaggio programma�to dal presidente George Bu�sh in Cina il prossimo set�tembre? «Se non avessero rilasciato l'equi�paggio Bush non sarebbe andato in Cina. Ora invece l'agenda presi�denziale non deve essere rima�neggiata. Ma attenzione, fra poco arriverà la decisione dell'Ammi�nistrazione sulla vendita delle navi da guerra a Taiwan...». Ritiene che gli Stati Uniti procederanno nella vendita delle navi dotate dei sofisti�cati radar «Aegis»? «Credo che Pechino non apprezze�rà molto la decisione che l'ammi�nistrazione Bush si appresta ad adottare». ~^i. Sta dicendo che le navi~Sa--ranno vendute a Taiwan? «Questo lo ha detto lei». [m. mo.l

Persone citate: Bush, George Bu, Professor Shambaugh, Shambaugh, Wang Wei