Arriva la fiction, si salvi chi può

Arriva la fiction, si salvi chi può Arriva la fiction, si salvi chi può ACCANTO agli sceneggiati di pura evasione, si stanno facen�do più solidi anche quelli dramma�tici, interpretati non soltanto da un attore bravo, ma da un intero cast di ottimi professionisti. In questi giorni ce n'è un vero diluvio, su Raiuno e Canale 5 specialmente. Cos�«11 testimone», in onda l'altra sera e ieri su Canale 5. Lunedi il programma e stato seguito da 6 milioni 720 mila telespettatori; non si conoscono ancora gli ascolti di ieri, ma è facile immaginare che saranno stati maggiori, succede sempre cosi, che la seconda punta�ta abbia più successo della prima. Il tema del testimone è ricorrente anche al cLnema, basti ricordare «Chi protegge il testimone» di Ridley Scott, con Tom Berenger e Mimi Rogers, o «Wilness Il testi�mone», di Peter Weir, con Harrison Ford e Kelly McGillis, quello girato tra gli Amish. C'è sempre qualcuno che vede qualcosa che non doveva vedere, e perciò stesso diventa pericoloso, trasformandosi nello stesso tempo in ima potenziale vittima, da proteggere o e a condan�nare, a seconda dei punti di vista. Nel caso di Canale 5, il regista Michele Soavi racconta una storia ispirala alla realtà. Una realtà tal�mente reale, che ieri Francesco Grignetli l'ha raccontata sulla «Stampa» con le parole di una persona che ha vissuto la vicenda personalmente. Però il «testimone» Mario Nero affenna che la vita vera è comunque diversa da quella vista in tv. Peggiore. Perdré il testimone che spezza la catena di omertà, e parla, va alla polizia, dice ciò che ha visto, va incontro ad ima vita grama, difficile, complessa. Deve cambiare nome, città, com�portamento. Nonostante il testimo�ne, quello s�rassicurante, della coscienza. Gli sceneggiati, anche quelli drammatici, anche quelli che raccontano la vita vera, hanno quasi un dovere istituzionale: quel�lo di aprire il finale alla speranza. Speranza che nella realtà è molto più opinabile. Ma ugualmente «Il testimone» di Canale 5 ha saputo tenere alta la tensione: non gratuitamente, ma con la forza del dramma che narra. Il percorso umano del protagoni�sta, un Raoul Bova che si sta dimostrando sempre più maturo, è indicato con brevi, profondi tratti. Anche se per capire quello che realmente può provare il testimo�ne di un omicidio, bisogna trovarsi nella stessa situazione. Cosa che naturalmente non si augura nessu�no di quei milioni di telespettatori che hanno assistito allo sceneggia�to. Ma la forza dell'impegno proba�bilmente passa, e questo è sempre importante, e in questo la televisio�ne porta in sé una grande forza, persino morale. Davvero la televi�sione non è in sé buona o cattiva, dipende da che cosa ci si mette dentro. alessandra.comazzi@lastampa.lt

Persone citate: Francesco Grignetli, Harrison Ford, Kelly Mcgillis, Mario Nero, Michele Soavi, Mimi Rogers, Peter Weir, Raoul Bova, Tom Berenger