«Trattativa industriale con Cardine»

«Trattativa industriale con Cardine» Intesa fra gli azionisti «stellari» sulla designazione a presidente di Rainer Masera «Trattativa industriale con Cardine» Sanpaololmi: aperti ad ogni discussione TORINO Dieci righe di testo per una lettera asciutta ma piena di significati: il Sanpaololmi accetta di mettere per il momento da parte l'ipotesi di un'integrazione societaria con il Gruppo Cardine e accoglie l'invito a studiare ogni possibilità di «collabo�razione industriale» con la compagi�ne controllata dalle Fondazioni Cas�se di Padova e Rovigo e di Bologna. La mossa, secondo i vertici dell'isti�tuto di Piazza San Carlo, è del tutto coerente con le motivazioni che hanno portato ad acquisire il 10,8 per cento della compagine guidata da Orazio Rossi, cioè creare valore e migliorare la presenza sul territo�rio. L'intenzione è pertanto quella di stabilire «al più presto» un contat�to per individuare di concerto i campi di «più efficace e proficua collaborazione», perché si possa partire in fretta e recuperare il tempo perduto. Si profila cos�il primo banco di prova per il futuro presidente del Sanpaololmi, quello che l'assem�blea degli azionisti dovrà votare il 30 aprile, e che ormai ha trovato nell'attuale amministratore delega�to Rainer Masera il candidato che mette tutti d'accordo. Le indiscre�zioni sull'avvenuta intesa sul nome del banchiere hanno trovato confer�ma all'interno dei soci del patto stellare che controlla l'istituto e del quale fanno parte, fra gli altri. Compagnia di San Paolo, Santander, Ifi-Ifil, Reale Mutua e Fonda�zione. La decisione sull'amministra�tore delegato (oltre a Masera, sul ponte di comando c'è ora Luigi Maranzana) non è ancora finahzzata, ma fonti finanziarie parlano di un «orientamento nel senso della continuità». Per il Sanpaololmi è il momento delle novità, anche se sul piano delle integrazioni non si va esatta�mente sulla strada inizialmente pre�figurata. A fine febbraio Maranza�na e Masera avevano inviato ima serie di proposte agli uomini del gruppo Cardine, tutte mirate ad una prospettiva futura di integra�zione. Venerd�scorso è arrivata ia risposta dei grandi azionisti del conglomerato bancario i presiden�ti delle Fondazioni di Bologna e di Padova-Rovigo, Fabio Roversi Monaco e Giovanni Sammartini, e il numero uno Orazio Rossi: nessun problemaperforme di collaborazio�ne sul piano industriale; niente da fare, almeno in questa fase, per un'alleanza che preveda manovre sul capitale e delibere di natura societaria. L'istituto torinese ha deciso di fare un passo indietro e, del resto, soltanto qualche giorno fa un impor�tante azionista di riferimento come il presidente dell'Ifil, Umberto Agnelli, aveva detto che nel sistema bancario le integrazioni non devo�no necessariamente essere capitahstiche ma si può lavorare anche su patti legati al prodotto. Detto fatto. Ieri il consiglio di amministrazione del Sanpaololmi ha autorizzato Ma�ranzana e Masera a scrivere a Rossi, Sammartini e Roversi Mona�co, per affermare l'interesse e la disponibilità a valutare le potenzialità di una ulteriore e significativa valorizzazione di Cardine. In tale contesto, il gruppo guidato da Luigi Arcuti mette in nero su bianco il desiderio di parlare anzitutto di collaborazione industriale. E dice: «Siamo aperti ad ogni discussione». Quel che conta, in questo mo�mento, è che l'aver accettato di proseguire un dialogo magari meno ambizioso, spiazza il rivale Bnl che pure vorrebbe un legame più stret�to con Cardine. Magari si comince�rà sui fondi comuni, arma micidia�le del Sanpaolo che amministra oltre il 19 per cento del rispannio gestito italiano. Se poi le cose an�dranno bene, e se le condizioni lo permetteranno, si potrà pensare ad altro. In questa ottica l'importante è restare in gioco in una partita che potrebbe non essere breve. La lette�ra di ieri punta esattamente in questa direzione. [m. zat.] Rainer Masera

Luoghi citati: Bologna, Masera, Padova, Rovigo, San Paolo, Torino