Denaro meno caro, pressing sulla Bce

Denaro meno caro, pressing sulla Bce Oggi riunione del consiglio direttivo di Francoforte. I governi sollecitano un intervento Denaro meno caro, pressing sulla Bce I mercati si attendono un taglio, l'euro scivola sotto gli 89 cent Roberto Giovannin�ROMA C'è una straordinaria pressio�ne politica sulla Bce perché riduca i tassi d'interesse euro�pei. I mercati si attendono un taglio: ieri l'euro è sceso sotto gli 89 centesimi di dollaro, e l'unico dubbio è sull'ammonta�re del taglio: sarà di un quarto, o addirittura di mezzo punto percentuale? Ma è perfetta�mente possibile che oggi dalla riunione bisettimanale del con�siglio direttivo della Banca Cen�trale Europea scaturisca l'en�nesima decisione di lasciare i tassi inalterati. Un appuntamento decisa�mente ad alta tensione, quello di oggi a Francoforte tra i membri del board della Bce. Nei contatti che hanno prece�duto la riunione prevaleva l'in�certezza. Da una parte, coloro che ritengono che la scelta del taglio dei tassi sia ormai inevi�tabile, di fronte al sensibile rallentamento delle economie di molti paesi dell'area euro, a partire dalla Germania. Dall'al�tra parte, la prudenza e la cautela di molti banchieri cen�trali, che temono ripercussioni sul versante dei prezzi e insi�stono sulla necessità di seguire un approccio ispirato alla stabi�lità. Su questa linea è schierato il presidente della Bunde�sbank, Ernst Welteke: la Bce «continuerà a mantenere bassi i rischi inflazionistici ed a fron�teggiare i possibili effetti deri�vanti da una seconda tornata inflazionistica dovuta all'au�mento dei prezzi petroliferi», afferma Welteke nell'introdu�zione del rapporto annuale del�la Buba, diffuso ieri. Un atteg�giamento spiega che «può contribuire in maniera decisi�va a stabilizzare le aspettative del mercato». A complicare le cose, il molti�plicarsi dei segnali politici a favore di una riduzione dei tassi. Ieri, da registrare l'inter�vento del presidente dell'Eurogruppo, il ministro delle Finanze belga Didier Reynders, e del ministro tedesco dell'Econo�mia, Werner Mueller. Reyn�ders ha sottolineato le preoccu�pazioni per il rallentamento congiunturale in Europa, rile�vando in ogni caso che ogni decisione sui tassi spetta solo alla Bce. Mueller, dopo che i sei più importanti istituti di ricerca tedeschi hanno rivisto al ribasso (al 2,l0Zo contro il 2,70Zo) le previsioni di crescita econo�mica per quest'anno, ha detto di essere dell'opinione che «l'in�flazione sta declinando, crean�do le premesse» per un taglio dei tassi. Sempre ieri, la Banca Mondiale (nel suo rapporto an�nuale sul «Global Development Finance») ha affermato che i tagli alle tasse e il calo dell'in�flazione «forniranno alla Bce un certo spazio di manovra per ridurre i tassi di interesse nel 2001». Nei giorni scorsi, un altro evento di rilievo: il tour a Francoforte del ministro delle Finanze francese Laurent Fabius, che ha di fatto lanciato un ultimatum. Se la Bce non interverrà sui tassi, Parigi si troverà costretta a rivedere le sue previsioni di finanza pub�blica, ipotizzando un deficit più alto; scelta dolorosa, la cui colpa sarà attribuita diretta�mente propruio ai banchieri centrali di Francoforte. Un pressing politico talmen�te sostenuto e cos�autorevol�mente appoggiato sembra aver costruito nella comunità degli operatori finanziari la convin�zione (se non la certezza) che oggi il tanto atteso taglio ci sarà davvero. La conseguenza (per certi versi paradossale, anche se molto temuta) è che un'eventuale decisione di non toccare il tasso di riferimento potrebbe essere vista come un nuovo episodio delle difficoltà della Bce e del suo presidente Wim Duisenberg nel «comuni�care» con i mercati, nel «segna�lare» agli operatori i suoi inten�dimenti. Mantenere il tasso al 4,750Zo quando tutti si attendo�no ima sua riduzione, così, si potrebbe tradurre in un nuovo «infortunio», e provocare ten�sioni e indebolimenti delle quo�tazioni della moneta unica pro�prio a causa di una decisione ispirata alla necessità di salva�guardare la stabilità e difende�re il corso dell'euro. In attesa delle decisioni del�la Bce, la giornata valutaria non è stata particolarmente positiva per l'euro, che è sceso sotto 89 cents di dollaro, con un minimo di giornata a 88,78. Il calo è peraltro da mettere in relazione non solo con l'attesa per la riunione di oggi, ' ma anche con il forte rialzo delle Borse Usa, che ha penalizzato la moneta unica europea. Didier Reynders (presidente Eurogruppo) «La frenata deireconomia preoccupai Dodici»

Persone citate: Didier Reynders, Ernst Welteke, Laurent Fa, Mueller, Welteke, Werner Mueller, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Europa, Francoforte, Germania, Parigi, Roma