Il primo sì alla «dolce morte» in Europa di Enrico Singer

Il primo s�alla «dolce morte» in Europa Il primo s�alla «dolce morte» in Europa Olanda, voto definitivo del Parlamento sull'eutanasia reportage Enrico Singer inviato all'AIA Ni ELLA cartella clinica del�la signora Anne R. è un foglio come tanti altri. Un modulo stampato sul quale c'è una data e una firma. Ma d�tutto l'incartamento conserva�to negli uffici della clinica geriatrica «Elizabeth Gasthuishof» di Leiden, è il documento più im�portante. E' la «domanda di morte» che questa donna di 88 anni ha sottoscritto nel dicem�bre scorso e che è stata esaudita dopo una procedura scrupolosa che ora è agli atti assieme ai pareri di tre medici, alle diagno�si, alle analisi. «Per qualsiasi evenienza. Qui facciamo sempie così», dice una cortese segre�taria della «Verpleeghuizen», la casa di cura, di questa ordinata cittadina a metà strada tra l'Aia e Amsterdam. Quello della signora Anne R. è uno dei 2650 casi di eutanasia censiti lo scorso anno in Olanda. Quasi il due per cento di tutti i decessi avvenuti nel Paese che tollerava la «dolce morte» già dagli anni '70, che nel 1993 l'aveva regolamentata per legge e che, ora, l'ha definitivaniBnte legalizzata. La Camera Alta ha varato il nuovo testo ieri sera con 46 voti contro 28. La Came�ra Bassa lo aveva fatto il 28 novembre del 2000 con 104. «sì» contro 40 «no». La piazza di fronte al Senato, nel vecchio centro dell'Aia, era piena d�gente che protestava. Almeno seimila persone. C'è stata anche una marcia silenziosa con tanti striscioni. Su uno era scritto: «De mens vikt, God beschikt». L'uomo agisce. Dio decide. Una testimonianza di dissen�so organizzata dall'opposizio�ne: dai democratici cristiani, dai piccoli partiti calvinisti e dalla «Task force anti-eutana�sia», il gruppo guidato da Rita Marker, la più combattiva av�versaria della «dolce morte». Ma la battaglia parlamentare non ha avuto storia. La «coalizio�ne viola» che guida il Paese e che è formata dai socialdemocratici del premier Wim Kock, dai liberali del Vvd e dai Verdi, ha una solida maggioranza e ha sostenuto sin dall'inìzio la legge in nome d�quel principio del «realismo legislativo» che è sta�to applicato anche per la legaliz�zazione delle droghe leggere o per il riconoscimento del matri�monio civile tra omosessuali. «Siamo convinti che sia me�glio regolare per legge delle situazioni che esistono, piutto�sto che lasciarle nel limbo peri�coloso e in fondo ipocrita di una illegalità che, comunque, non le impedisce», dice Hélène Dupuis, docente di bioetica e deputata liberale che ha molto contribuito alla nuova legge sul�l'eutanasia. I sondaggi dicono che più dei due terzi dell'opinio�ne pubbhca è d'accordo. Di sicu�ro, sono d'accordo �medici che sin dal primo caso di eutanasia sono stati al centro di polemi�che, di crisi di coscienza, di processi anche. «Oui da noi, almeno che io ricordi, non c'è mai stato un dottor morte, come l'americano Jack Kevorkian», dice il professor John R. diretto�re di uno dei dipartimenti del�l'ospedale della «Vrij Universiteit», la Libera Università, di Amsterdam. «I malati voghono vivere. Vo�gliono essere curati. Quando arrivano a chiedere di morire è perché sono davvero allo stre�mo. Sono storie dure, è difficile spiegare a parole il dolore, la disperazione, la fatica di non riuscire ad avere pace. Ed è difficile anche trovare una rispo�sta alla domanda che si pongo�no molti medici: che cosa posso fare di diverso per questo mala�to i1». La prima vicenda di euta�nasia, in Olanda, quella che apr�il dibattito sulla «dolce morte», ebbe come protagonista un me�dico, la dottoressa Geertruida Postma, che uccise la madre con due iniezioni: una di morfina e una di curaro. «Il metodo che continua a essere il più usato in questi casi», dice U professor John R. La madre della dottores�sa Postma aveva avuto un'emor�ragia cerebrale, era paralizzata, aveva chiesto più volte alla figlia di aiutarla a morire. Era il 1971. La dottoressa ebbe il co�raggio di scrivere nel referto di morte «interruzione volontaria della vita». Fu processata. Nel 1973 fu condannata in base all'articolo 293 del codice penale a un anno con la condizionale. La legge olandese prevedeva fino a 12 anni di carcere per un caso simile, ma i giudici riconobbero una lunga serie di circostanze attenuanti in una sentenza che rappresentò la prima breccia dell'eutanasia in Olanda. Poi arrivò il 1993 e la prima legge. L'eutanasia fu depenalizzata a patto che il medico avesse ri�spettato 28 condizioni. Le più importanti: la volontà espressa del malato, il dolore insopporta�bile, il consulto di un altro medico sulTinutilità di ogni cu�ra, il parere di un terzo medico uno psichiatra se c'è il sospet�to che il malato non sia nelle piene facoltà di intendere e di volere, la denuncia automatica aUa magistratura della «interru�zione della vita». Per ogni caso denunciato la magistratura era tenuta ad apri�re un'inchiesta. E, in qualche caso, ci furono processi clamoro�si. Come quello contro il dottor Henk Prins, un ginecologo che aveva somministrato un'iniezio�ne mortale a un neonato di tre giomi affetto da idrocefalo e spina bifida, la cui aspettativa di vita era di sei mesi. Erano stati i genitori a chiedere a Prins di praticare l'eutanasia. Un caso che la legge non contemplava, dal momento che la «volontà espressa» doveva essere quella del malato. Prins fu condannato in primo grado, ma gli stessi giudici sottolinearono le lacune della normativa. E proprio dal caso del dottor Henk Prins è partito l'iter, dellanuova legge che si è concluso col voto di ieri. Per i minori senza speranza è prevista adesso la volontà dei genitori fino a un'età di 16 anni. Ma la differenza più impor�tante della nuova legge è che sui casi di eutanasia non si apriran�no più inchieste automatiche. I giudici indagheranno sul com�portamento dei medici soltanto su richiesta di parte o nel caso di sospetti di irregolarità. Un limite confermato dalla legge è che'l'eutanasia è riservata ai cittadini olandesi. Una regola imposta per evitare tragiche forme di «turismo della morte», che pure qualcuno già ipotizza�va, o idee come quella di un medico australiano che voleva affittare una nave olandese per trasformarla in un «battello del�la morte». Tutti contenti, allo�ra? La signora Rita Marker scuo�te la testa: «Questa legge è terribile. Quando una cosa è legale, è giusta agli occhi della gente e un delitto diventa un trattamento medico. Continue�remo a testimoniare la nostra opposizione con la speranza che i medici si rifiutino di uccidere. Questa libertà, almeno, la legge la lascia». La deputata liberale Dupuis «Meglio regolare per legge situazioni che esistono piuttosto che lasciarle nel limbo pericoloso e ipocrita dell'illegalità» Sarà applicata soltanto ai cittadini olandesi per evitare tragiche forme di «turismo» Seimila persone hanno manifestato gridando: «Uuomo agisce, Dio decide» m B'me mn, ^om r^l | |. h i| ;: ^g Una manifestante contro l'eutanasia davanti al Parlamento dell'Aia mentre �senatori votavano la legalizzazione

Luoghi citati: Amsterdam, Europa Olanda, Olanda