Una sorda lotta nella Città Proibita di Francesco Sisci

Una sorda lotta nella Città Proibita DIETRO LE QUINTE DEL BRACCIO DI FERRO CON L'AMERICA Una sorda lotta nella Città Proibita I militari stanno cercando di vendicarsi del Presidente analisi Francesco Sisci PECHINO LA crisi dell'aereo america�no sembra aver scatenato una nuova lotta di potere in Cina. Le forze conservatrici, guidate da alcuni settori milita�ri, sono all'attacco, mentre il presidente Jiang Zemin è in viaggio in America Latina e dagli Usa arrivano segnali anco�ra incerti: rammarico del presi�dente George Bush per il pilota cinese scomparso ma ancora rifiuto di scuse formali. Ai miUtari cinesi questa appa�re come un'occasione d'oro per far valere ancora il loro punto di vista, dopo due anni di seri colpi al loro potere e al loro prestigio, e prima di un'ancora più severa riduzione di potere, l'anno prossimo. Infatti l'eserci�to negli ultimi due anni si è visto sottrarre le oltre diecimUa aziende che lavoravano in ambi�to civile ma arricchivano, priva�tamente e pubbUcamente, i portafogU dei generali. Inoltre, quando il governo ha guidato la campagna contro il contrabban�do ha colpito in realtà i cespiti dei soldati, visto che nella mag�gior parte dei casi erano loro a organizzare le importazioni iUegali. Da ultimo, alla fine dell'an�no scorso, il governo ha anche imposto controlli più stretti ai bilanci dei militari, chiedendo conto delle spese fatte, mentre in precedenza nessuno osava mettere U naso in quei rendicon�ti. L'anno prossimo inoltre è attesa l'organizzazione di un Comitato della sicurezza nazio�nale, che di fatto andrebbe a rimpiazzare la Commissione mi�litare centrale. In questo Comi�tato, oltre ai militari, sarebbero chiamati, uomini deU'intelUgence, del ministero degU Esteri, Ulustri accademici ed esponenti dei ministeri economici. In altri termini i mUitari non sarebbero più lo snodo centrale deUa poU�tica estera e intema, ma solo una deUe voci accanto a tante altre. Così, per far valere il loro peso politico intemo oggi i miU�tari devono fare la voce grossa, e minacciare di impaUinare Jiang in caso ceda agU america�ni e liberi i ventiquattro del�l'equipaggio senza scuse forma�li, non importa se questo brac�cio di ferro nel lungo e medio periodo rischi di rovinare U Paese. Il braccio di ferro intemo d'altro canto può essere però anche un'occasione per stanare i mUitari, dare loro corda per farli trovare in una strada sen�za uscita. Infatti, al di là deUa voce grossa i militari non han�no proposte articolate per risol�vere la vicenda. Una condanna deU'equipaggio, o anche solo del pUota, per spionaggio o cos'altro è fuori da ogni immagi�nazione, perché porterebbe a un ritomo a sanzioni economi�che peggiori di quelle che la Cina sub�dopo la repressione del movimento di Tiananmen nel 1989. Quindi i 24 saranno comunque rilasciati, e un rin�vio nel tempo deUa liberazione varrà solo ad avvelenare i rap�porti con il pubblico americano senza portare niente aUa Cina. D'altro canto proprio perché si tratta di una lotta poUtica interna Jiang non può agire troppo presto, con il rischio che i miUtari gli soUevino contro l'opinione pubbUca, sensibiUssima su questioni di orgoglio nazionale di fronte allo stranie�ro. Il problema aUora è: quanto ci vorrà per far muturare, e marcire, l'opzione dei duri? E nel frattempo l'amministrazio�ne Usa riuscirà a sostenere la montante pressione intema? In questo rebus rischiano di passa�re i giorni mentre il nodo si stringe sempre di più. Negli ultimi due anni l'esercito si è visto sottrarre oltre diecimila aziende che lavoravano in ambito civile e arricchivano i portafogli dei generali: ora tentano di alzare la posta dello scontro con gli Usa Piloti militari cinesi davanti al picchetto d'onore per il pilota scomparso Wang Wei nella base aerea dell'Isola di Hainan

Persone citate: Comi, George Bush, Jiang Zemin