« Così si arruolano le nuove schiave » di Guido Ruotolo
« Cos�si arruolano le nuove schiave » L'ANALISI DI DON LODESERTO FONDATORE DEL CENTRO DI RACCOLTA DELLE RAGAZZE DELL'EST « Cos�si arruolano le nuove schiave » Un racket intemazionale per le colf e i matrimoni forzati intervista Guido Ruotolo ROMA L' W EST sta diventando or" mai terra d'acquisto di ragazze. Un immenso su�permarket della disperazione, della povertà, del degrado. La vera tragedia si sta consuman�do in Moldavia. Secondo stime ufficiali, in Europa, nel solo 2000, sono arrivate 10.000 mol�dave; secondo l'Onu, il 610Zo della prostituzione in Europa viene dalla Moldavia». Don Ce�sare Lodeserto è il fondatore del centro "Regina Pacis" di Lecce, centro di raccolta di clandestini e, ormai da anni, delle moderne schiave del 2000. Da un anno, la fondazione "Regina Pacis" ha aperto sedi anche in Ucraina e in Moldavia. Don Cesare, l'inchiesta di Pe�rugia contesta il reato di asso�ciazione mafiosa ai moderni schiavisti. «E' im passaggio importante. L'in�chiesta di Perugia rappresenta un salto di qualità nell'approccio al problema della tratta delle ragaz�ze perché al suo interno convergo�no due aspetti molto importanti: il primo, la capacità di utilizzare la collaborazione delle ragazze ex articolo 18, il che significa che si consente alle ragazze che denun�ciano i loro sfruttatori di restare in Italia per motivi di giustizia. Gran parte delle ragazze coinvolte nella tratta sono consapevoli di essere destinate a esercitare il mestiere della prostituzione. Ma sapere non significa assolutamente vole�re. Le ragazze si rassegnano al�l'unico lavoro possibile per loro. L'altro aspetto da sottolineare è che non si perde più tempo a perseguire il singolo sfruttatore ma si punta alle organizzazioni criminali che gestiscono la tratta». Cento arresti, decine di ragaz�ze costrette a prostituirsi per non morire, oggi possono decidere cosa fare. Con l'in�chiesta di Perugia siamo alla rappresentazione della real�tà? «Oggi, la tratta delle donne non è : più legata soltanto alla prostituzio�ne, che ne rappresenta un aspetto: al suo intemo si ritrovano anche altre forme moderne di sfrutta�mento e di schiavitù». Quali? «E' in forte sviluppo, per esempio, la schiavitù domestica. La camor�ra sfrutta donne provenienti dal�l'Est, anche di una certa età, impie�gate come collaboratrici domesti�che nelle famiglie italiane. Noi, come Fondazione "Regina Pacis", abbiamo avuto una grossa espe�rienza in tal senso: abbiamo libera�to circa trenta donne dalle mani della camorra, sfruttate per otto�centomila lire al mese, costrette poi a versare ogni volta ai boss trecentomila lire. Poi, come altro fenomeno in crescita, riconducibi. le sempre alla tratta, ci sono i matrimoni forzati: donne costret�te a sposarsi per un permesso di soggiorno». L'inchiesta di Perugia mette in luce la capacità di queste organizzazioni d'investire i capitali in attività parallele... «Ci sta rendendo conto che i clan albanesi, in alcuni territori come la Campania, non possono operare da soli ma devono necessariamen�te entrare in contatto con organiz�zazioni locali. Le nuove alleanze vengono stipulate nelle carceri ita�liane. A sugellarle il bisogno italia�no e la ricchezza albanese». Il bisogno italiano? «Sì. La crisi delle attività criminali dei vari clan, il bisogno di liquidità porta gli italiani a stringere allean�ze con i clan albanesi che hanno a disposizione ingenti ricchezze». Con la primavera, siamo or�mai all'ennesima stagione de�gli sbarchi, in Puglia. Cosa ci dobbiamo aspettare? «Questa stagione è già iniziata. Dobbiamo distinguere tra il traffi�co tradizionale di esseri umani, i clandestini, dal traffico organizza�to di ragazze. Oggi si raccolgono i frutti del lavoro avviato negli anni scorsi, il traffico non passa più solo attraverso il mare ma anche via terra, attraverso la Slovenia o la Francia. Ragazze moldave, via Polonia, con documenti falsi, arri�vano da noi passando dalla Fran�cia».
Persone citate: Lodeserto
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