Agita il Polo l'lntesa con Rauti in Sicilia di Amedeo La Mattina

Agita il Polo l'lntesa con Rauti in Sicilia IVISIONE DI QUELLI « [|» Agita il Polo l'lntesa con Rauti in Sicilia L'Ulivo: il Cavaliere getta la maschera e imbarca i neofascisti Amedeo La Mattina ROMA C'è il via libera di Berlusconi dietro l'accordo in Sicilia tra il Polo e la Fiamma di Rauti. E c'è anche quello di tutto lo stato maggiore della Casa delle libertà. Casini e Buttiglione compresi, anche se i due negano, ma il loro uomo forte nell'isola, il candi�dato alla presidenza siciliana Totò Cuffaro, ha partecipato alla definzio�ne dell'intesa in prima persona. Ma i loro calcoli elettorali di fare il pieno di voti nell'isola potrebbero saltare in aria. Una consistente par�te della Fiamma siciliana, infatti, è uscita dal partito in forte dissenso dalle scelte di Rauti, ha aderito al Fronte nazionale sociale di Tilgher e sta tentando di presentare candidati al Senato. Ad ogni modo. Casini e Buttiglio�ne hanno dovuto, ufficialmente, prendere le distanze dall'operazio�ne. Il segretario del Cdu ha assicura�to di essersi battuto per evitare questa scelta, anzi ha sostenuto che in una riunione della Casa delle libertà questa ipotesi era stata boc�ciata. «Non tolleriamo ha detto ButtigUone nessuna intesa con la Fiamma tricolore. Noi siamo antifa�scisti. Credo che si debba tenere un chiaro confine verso la destra nostal�gica fascista o semifascista». L'ipotesi di accordo con l'estre�ma destra era stata discussa attenta�mente nelle riunioni a casa del Cavaliere, focalizzando le regioni dove il partito di Rauti avrebbe potuto danneggiare seriamente il centrodestra. Sondaggi alla mano, era emerso che la Sicilia era una di queste: senza nemmeno l'accordo con D'Antoni, la coalizione avrebbe rischiato di perdere 5-6 collegi; con Rauti ne recupera almemo la metà e sui restanti la battaglia è aperta. Cos�la questione è stata messa nelle mani del plenipotenziario Scajola e al coordinatore siciliano di Fi, Micciche. Il quale si è subito messo in contatto con suo cognato, Alberto Acierno, leader della Fiamma in Sicilia. Tra l'altro Acierno era di casa in Fi essendo stato eletto alla Camera, nel '96, proprio grazie al posto che Miccidiè gli aveva lasciato nel proporzionale. Successivamente i rapporti tra i due si sono guastati e Acierno è trasmigrato nell'Udeur, entrando cos�nella maggioranza. Ma anche con Mastella le cose sono andate rovinosamente e Acierno è diventato l'unico deputato di Rauti. Ed eccoci all'intesa ufficializzata ieri, che guarda anche alle prossime regionali siciliane: la Fiamma non presenta nessun esponente nei colle�gi e in cambio il suo Caruso Verso sarà candidato nel collegio senatoria�le di-Avola sotto il simbolo della Casa delle libertà. Rauti e Acierno hanno tenuto a precisare che si tratta di un accordo politico in piena regola, non di una desistenza. Miccichè ha evocato la regola «stabilita dallo stesso Berlu�sconi)» secondo cui responsabih regionali del Polo hanno l'autono�mia di stringere le alleanze che credono opportune. Dall'Ulivo è par�tito subito il fuoco dell'artiglieria. Tutti hanno ricordato che Berlusco�ni e Fini avevano assicurato che mai e poi mai avrebbero siglato alleanze con l'estrema destra. L'altro cavallo di battaglia è stato lanciato contro Casini e Buttiglione sacrificati sul�l'altare del «fronte anticomunista». Folena, retoricamente, ha chiesto a Berlusconi «ima posizione chiara e definitiva sui rapporti con Rauti» e di spiegarla bene ai suoi elettori moderati. Sono andati giù duri pure i Popolari e i Democratici. «E venne il giorno della verità ha detto Piscitello -, il Cavaliere getta la maschera. Dopo la Lega di Bossi, anche la destra fascista e razzista del fondatore di Ordine Nuovo trova legittimità sotto il grande circo della cosiddetta "Casa delle libertà" che sempre più si caratterizza come "Casa dell'inciviltà». No, è «l'Arca di Noè», ha aggiunto il Popolare Fioro�ni: «Berlusconi imbarca tutti». Ieri, però, le grane sono scoppiate anche nell'Ulivo, proprio l'ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature. Intanto l'invento�re della Margherita, il trentino Lo�renzo Dellai, ha raccolto le firme per presentare una lista alternativa a quella decisa a Roma che vede Mattarella come numero uno. Castagnetti ha difeso questa scelta ricordando che Mattarella è uno dei più presti�giosi esponenti del centrosinistra e del governo. Ma la vicenda più curiosa si è verificata con la sostitu�zione di alcuni nomi al momento della presentazione. Sotto accusa i Ds. Parisi ha inviato una lettera al vertice della Quercia chiedendo l'in�tervento immediato per far cessare un «gravissimo atto di sopraffazio�ne»: in Piemonte è stata presentata Claudia De Marchi al posto dell'espo�nente della Margherita Gianluigi Ardissimo. In Sardegna sono insorti invece i Verdi: nel collegio di Olbia il nome di Antonio Deriu è scomparso ed è stato sostituito con il senatore uscente dei Ds Giovanni Murineddu. E ancora, in Calabria. Qui a fame le spese sono stati quelli dell'Udeur: al posto di La Macchia, lo stesso presentatore delle liste dell'Ulivo ha dato un nome diverso: il suo, tal Paraboschi. Una consistente parte della Fiamma non ci sta e decide di lasciare il partito Buttiglione: sbagliato imbarcare la destra nostalgica Rocco Buttiglione (Cdu) con Pierferdinando Casini (Ccd) ^ ^>:::^:;n'■V■;■^:■■ ..■■...■^ CAMERA 73 DS TOTALE 121 .. , SENATO 48 46 MARGHERITA 86 40 13 GIRASOLE 30 17 PDCI ^ ULIVO 10 TOTALE 256 ■?y^r:^,g?yws?w«w^» w^ 113 Ammontano a 256 i collegi uninominali ritenuti blindati, sicuri o assai probabili dall'Ulivo, ovvero collocati nelle prime tre fasce; di questi 143 sono alla Camera e 113 al Senato. Sono i numeri che si ricavano dalle liste delle candidature con le «fasce» di classificazione in base ai precedenti risultati di regionali 2000 e politiche 1996 yS&K^P&fl&W

Luoghi citati: Calabria, Olbia, Piemonte, Roma, Sardegna, Sicilia