Campioni & Cafoni di Roberto Beccantini

Campioni & Cafoni GOMITATE E GESTACCI TRA BIAGGI E ROSSI Campioni & Cafoni Roberto Beccantini IN principio fu la borraccia, simbolo di una rivalità che Fausto Coppi e Gino Bartali coltivavano senza vellicarne gli istinti più bassi. Guerra, sì, ma nobile, alta. Come le montagne che azzannavano, intrise di su�dore e di epica. Da ieri, la nuova immagine che reclamizza le sfi�de assolute sono e, saranno, un gomito e un dito, il gomito di Max Biaggi che spinge via Va�lentino Rossi, il dito che Valenti�no, a sorpasso consumato, «pianta» sotto il musetto volpi�no del rivale: tié. Il tutto a Suzuka, sul filo dei trecento all'ora, e a cavallo di moto che sono rinoceronti. Sempre me�glio del duello fra Ettore e Achille, suggellato dalla morte dell'uno per mano dell'altro. Alla fine: primo Rossi, terzo Biaggi. E dopo la fine, insulti e minacce, nel segno di un antago�nismo che considera la lealtà e il rispetto merce avariata, da nascondere negli scatoloni di uno spericolato infantilismo. Non solo loro. In Formula Uno è successo addirittura di pegno. E, combinazione, sem�pre lì, a Suzuka: Alain Prost che butta fuori Ayrton Senna e, l'anno dopo, Senna che tampo�na e sperona il francese nello spazio d�una curva. In palio, c'erano i titoli mondiaU: natu�ralmente, li vinsero gli aggres�sori, uno a testa. Il rischio, a certi livelli, fa parte del mestie�re, «è» il mestiere: e la gente paga, anche, perché una corsa si avvicini il più possibile a un rodeo selvaggio. Negli Anni Trenta, ci pensavano Tazio Nuvolari e Achille Varzi a «darse�le» di santa ragione: in senso figurato, e non. Lo spettacolo offerto da Biag�gi e Rossi è roba che i ragazzi in motorino fanno già e, per que�sto, faranno ancora ed più. Il gomito-più-dito diventerà un trucido modello. Lo sport per�dona tutto, perdona troppo. E' bello e giusto dividersi e tifare e gufare, Mazzola contro Rive�ra, Johnson contro Lewis, la Belmondo contro la Di Canta, ma sempre senza sconfinare nell'attentato fisico, roba.troppo seria per essere gestita con il codice dei «bulli».

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