La vedova del pilota: Bush, sei un vigliacco di Francesco Sisci

La vedova del pilota: Bush, sei un vigliacco La vedova del pilota: Bush, sei un vigliacco Lettera sui giornali dnesi: devi scusarti con me e il mio governo Francesco Sisci PECHINO Ieri a notte fonda tra Pechino e Washington si inseguivano voci di un ormai prossimo rilascio dei 24 militari americani. Questo mentre avveniva il terzo incontro tra diplo�matici dell'ambasciata statuniten�se e gli avieri trattenuti nell'isola meridionale d�Hainan. La crisi, che sembrava potersi allungare per settimane, potrebbe invece es�sere risolta già nei prossimi giorni, prima che il presidente Jiang Zemìn rientri dal suo viaggio hi Sud America. All'accelerazione sembra abbia anche contribuito la lettera, pubblicata ieri dai giornali cinesi, della moglie del pilota scomparso, Ruan Guoqin. La donna accusa il presidente americano George Bush di essere un «vigliacco» perché cerca di sfuggire alle sue responsa�bilità rifiutando scuse formali alla Cina. Accanto alla lettera della Ruan i giornali riportavano anche la testi�monianza dell'altro pilota cinese. Questi riferiva la sua versione del�l'incidente con dovizia di dettagli e puntava il dito contro l'aereo-spia americano EP-3 colpevole, a suo dire, di avere compiuto una mano�vra improvvisa speronando il suo compagno. In questo gioco d�om�bre però non è tanto la sorte dell'uomo la posta. I punti cruciali per i cinesi sono due. Da una parte ci sono le azioni d�sorveglianza americana che, secondo l'agenzìa Nuova Cina, «costituiscono una seria minaccia alla sicurezza nazio�nale cinese». Anche contro questa minaccia il ministro della.Difesa Chi Haotian, veterano delle batta�glie contro gli Usa nella guerra di Corea, prometteva alla Nuova Cina un esercito più forte e più moder�no. Dall'altra parte c'è la questione di Taiwan. Pechino ha dimostro di non piegarsi agli americani, e alla vigilia di una vendita di armi Usa all'isola, considerata parte del territorio cinese, dice ai taiwanesi che l'appoggio Usa non basterà a cambiare la determinazione del continente d�arrivare alla riunifi�cazione. Su entrambi i fronti la Cina ha segnato dei punti e ora si appresta a trovare una formula di scuse che la soddisfi. Sempre ieri il vicepre�mier Qian Qichen insisteva pubbli�camente che erano necessarie scu�se formali americane, mentre dalla Casa Bianca si diceva che tali scuse non sarebbero arrivate. Eppure la minuta d�una lettera, che dovreb�be essere firmata da Bush indirizza�ta a Jiang, sta andando avanti e indietro da un paio di giorni tra le due capitali per trovare una formu�la adeguata e smussare gli angoli. Inoltre da fonti inglesi si sa che nella vicenda è intervenuto anche il vecchio Henry Kissinger, amico dei Bush quanto fidato consulente per i cinesi. Si sta allora lavorando alacremente per arrivare il più presto possibile a una soluzione che salvi un pò d�faccia a tutti. Quello che i cinesi voghono è, oltre alle scuse, un ridimensionamento delle azioni di spionaggio sul loro territorio, cosa che già sta per essere considerata. Ieri, accanto alla lettera dai toni morbidissimi, per certi standard truculenti usati in un passato an�che recente dal partito cpmunista, i giornali cinesi riportavano foto e notizie su Wang Zhizhi, il gigante passato a giocare per la squadra dei Mavericks nel campionato Nba di pallacanestro negli Usa. La Cina vuole vìncere su tutto il campo ma non vuole la tracimazione dell'im�passe attuale. Non vuole colpi d�coda che gli mandino in frantumi il tanto accarezzato sogno di ospita�re le Olimpiadi del 2008 e quello di entrare presto nell'organizzazione del commercio mondiale, il Wto. Per fare ciò deve salvare anche la faccia, e l'autorevolezza, a quello che d�fatto deve essere il suo partner nell'impresa, il presidente Bush. E' una corsa sul filo del rasoio, ma che a un equilibrista come Jiang, riuscito a portare la Cina fuori dall'ombra cupa della repressione di Tienanmen, potreb�be anche riuscire. Ruan Guoqin, moglie del pilota disperso nella collisione con l'aereo-spia americano al largo della Cina