In pellegrinaggio alla Mecca Suha, la first lady «europea» di Fiamma Nirenstein

In pellegrinaggio alla Mecca Suha, la first lady «europea» In pellegrinaggio alla Mecca Suha, la first lady «europea» Fiamma Nirenstein GERUSALEMME Suha Arafat, la giovane mo�glie di Arafat che passa gran parte del suo tempo a Parigi, questa settimana compirà un pellegrinaggio alla Mec�ca, uno dei cinque pilastri della fede dell'Islam. Lo ha rivelato Danny Rubinstein, autore del libro appena usci�to, «Arafat», e editorialista del quotidiano Haaretz. La sorprendente notizia è stata comunicata dall'ambasciato�re dell'Olp a Riad, Mustafa al Sheikh Dib, che ha detto che Suha arriverà in Arabia Saudita questa settimana per l'Oinra, il pellegrinaggio che ogni buon musulmano può compiere in qualsiasi periodo dell'anno a prescin�dere dalla Hajj, il grande pellegrinaggio di massa che deve essere compiuto alme�no una volta nella vita. Suha, che è nata in una famiglia cristiana ed ha tut�ti i tratti di emancipazione tipici delle arabe cristiane anche nel modo di vestire e di esprimersi, non ha mai fatto mistero di avere adot�tato la religione del marito per evitare problemi religio�si e diplomatici. Però anche durante le sue apparizioni religiose pubbliche, per esempio durante la messa di mezzanotte a Betlemme, ha sempre dato segno di emo�zione e partecipazione alla sua fede d'origine. Molti rac�contano che quando duran�te la visita del Papa il Muez�zin di Betlemme disturbò il discorso di Giovanni Paolo, Suha si irritò terribilmente. La novità del gesto di devozione islamica di Suha, secondo Rubinstein, esperto di tutte le storie di famiglia di Arafat, ha un evidente significato politico: «Non di�mentichiamo dice il giornalista che lo scontro in corso si chiama "Intifada di Alqsa" e ha una fortissima connotazione religiosa, e la bandiera palestinese è sol�tanto una delle bandiere che vengono sventolate durante le dimostrazioni e gli scon�tri a fuoco». In realtà, spesso si vedo�no in corteo anche la bandie�ra verde dell'Islam, portata da Hamas e dalla Jihad Islamica da cui provengono i terroristi suicidi; la bandie�ra gialla degli hezbollah liba�nesi, sempre un gruppo inte�gralista islamico; e infine la bandiera irachena, a cui Sad�dam durante la guerra del Golfo ha aggiunto la scritta «Allah è Grande». La presen�za religiosa ha anche un fortissimo carattere sociale, specie in giorni di gravi difficoltà economiche: le in�frastrutture di Hamas nutro�no letteralmente grandi por�zioni di popolazioni; all'este�ro, gran parte della raccolta dei fondi dell'Olp si basa sulle motivazioni religiose legate a Gerusalemme; il mondo arabo ad ogni occa�sione si dichiara sostenitore e parte della lotta per Al Aqsa. Durante quest'ultima on�data terrorista, Hamas e la Jihad hanno anche riguada�gnato il terreno sul campo di battaglia: aveva perso di importanza a favore dei tanzim e di Forza 17, le organiz�zazioni del Fatah più diretta�mente dipendenti da Arafat. E' stato Arafat stesso ad aprire le porte delle prigioni ai leader delle organizzazio�ni religiosi quando il campo di battaglia è diventato bol�lente: l'accordo adesso è pie�no, e la parte estremista religiosa giuoca una parte importante. E' per questo che Suha va alla Mecca, anche se seguita a indossare gonne corte e magari in cuor suo resta cristiana. Il suo compito, dopo che si erano sparse voci su una presunta presa di distanza della coppia e anche di un improvviso ingente passag�gio di denaro dal conto di Arafat a quello di Suha, contiene un forte messaggio simbolico di unità, e vuole sottolineare l'intrinseca simpatia di tutte le compo�nenti palestinesi l'una per l'altra. La moglie del leader Anp è cristiana convertita e nota per il suo stile di vita emancipato Il viaggio testimonia la crescente influenza islamica nei Territori Suha, la moglie del presidente Arafat

Luoghi citati: Arabia Saudita, Betlemme, Gerusalemme, Hamas, Mecca, Mecca Suha, Parigi, Riad