Gallipoli, la politica dell'«aiutino»

Gallipoli, la politica dell'«aiutino» LA SFIDA DELL'EX PREMIER IL DISIMPEGNO DEI PEZZI GROSSI DEL POLO DANNEGGIA MANTOVANO Gallipoli, la politica dell'«aiutino» L'assenza di Berlusconi e Fitto favorisce D'Menta |reportage | E' una piccola storia esem�plare e Massimo D'Alema la racconta a pochi, a quei pochi che possono assaporarla: «Il proprietario di uno dei caffè più frequentati di Gallipoli è un vecchio missino che custodi�sce l'effigie di Mussolini. Ma quando ci sono le elezioni poli�tiche, sapete per chi vota? Per me...». Il vecchio fascista am�maliato dal compagno D'Ale�ma è una verace storia di paese che segnala qualcosa di più intrigante. Gallipoli è un ango�lo di Oriente sulla punta del Tacco. Da queste parti bizanti�nismo e doppiezza sono abitu�dini che potrebbero giocare sorprese. Di qua e di là. Ma soprattutto per Alfredo Manto�vano, il deputato di An che ha avuto l'ardire di venire a sfida�re D'Alema nel suo collegio. Un collegio al quale Pinuccio Tatarella dedicò una battuta indi�menticabile durante una notta�ta trascorsa a far bisboccia con gli amici: «Gallipoli? L�dobbia�mo perdere sempre...». In questa terra anche visiva�mente cos�simile alla Agrigen�to pirandelliana, la consocia�zione ha radici profonde. E infatti, girovagando tra la cal�ce bianca di Gallipoli, i cespu�gli di capperi e i macchinari delle scarpe Filanto, la prima vera scoperta è il silenzioso disimpegno dei pezzi grossi del Polo. A Berlusconi è stato chie�sto di venire a fare un comizio nel collegio dove si gioca la sfida più importante d'Italia, ma finora il Cavaliere non ha risposto. E se ne sta rintanato anche l'uomo più potente di Puglia, Raffaele Fitto «il bambi�no», il presidente della Regione che nel Salente è nato. Dice Massimo Basurto, l'uomo più rappresentativo di An nel Gallipolino: «Oramai la Puglia è Fitto-dipendente: lui fa quel che vuole, muove l'elettorato come crede. Se Fitto fa tenda per 15 giorni nel collegio, Man�tovano vince, altrimenti può anche perdere». E' possibile che il destino politico di un ex presidente del Consiglio sia nelle mani del "bambino", di questo trentu�nenne con la passione degli soldatini? La storia del collegio fa intuire la risposta. Tutto ha inizio nell'anno di grazia 1994: alle prime elezioni con il siste�ma maggioritario, D'Alema non si rifugia nel "triangolo rosso", come tutto il gruppo dirigente pds. "Spezzaferro" sceglie Gallipoli, collegio di pe�scatori, agricoltori e operai. D'Alema la spunta per un pu�gno di voti. Scarto troppo ma�gro: grazie ad un sapiente gio�co di alleanze Tatarella che chiude un occhio, l'appoggio del vecchio cavaliere del lavo�ro Filograna, il municipio di Gallipoli presidiato dai suoi nel 1996 D'Alema fa il bis, ma con un vantaggio di 11 punti sul candidato del Polo. Ma pian piano il sistema di potere di D'Alema scricchiola: la giunta del dalemiano Fasano viene commissariata, la Lega AmLiente contesta le edificazioni a lido Pizzo che D'Alema inco�raggia sostenendo a spada trat�ta la Valtur che ha appena chiuso il villaggio di Otranto. Poi, il colpo di teatro: l'ex magistrato Alfredo Mantova�no, uomo serio e serioso, chie�de a Fini: «E se mi candidassi a Gallipoli? Ovviamente se è d'ac�cordo anche Berlusconi». Berlu�sconi dà via libera. Appena D'Alema lo sa, si arrabbia, incontra Fini e glielo dice: «Cos�non si fai», alludendo alla legge non scritta del maggiori�tario all'italiana che vieta duel�li veri nei collegi. E nel duello di Gallipoli, finora si è mosso soltanto Man�tovano. I suoi "tre per sei" campeggiano ovunque (Manto�vano, la sicurezza) e quanto a lui è impegnato in un "porta a porta" all'inglese: «Vado nei condomini, nei negozi, negli uffici, nelle aziende. Secondo un sondaggio dell'istituto del professor Poggi di Bologna a febbraio ero conosciuto da 28 elettori su cento, oggi sono al 63 per cento. E mentre allora ero sotto di 6 punti nelle prefe�renze, oggi sono avanti di cin�que». E D'Alema? Lui, per ora, è venuto a Gallipoli nei fine setti�mana e in giro non si è visto neanche un manifesto: «Ma le pare che uno nel salone di casa propria debba mettere l'eti�chetta?», dice il diessino Seba�stiano Napoli, assessore della giunta uscente. E spiega: «Ver�so D'Alema c'è affetto vero da parte della gente. E ima stima che è cresciuta negli anni». Ma oltre alla indiscutibile statura del personaggio, a favore di D'Alema possono giocare il ti�more di Fitto di avere ombra da un exploit di Mantovano, le beghe dentro An («Non lavoria�mo per il nemico», avrebbe detto ai suoi il sindaco An di Lecce Adriana Poli Bortone) e anche le promesse: «D'Alema è venuto con Della Valle: avre�mo presto uno stabilimento Tod's», rivela Napoli. Ma sulla vittoria finale può giocare an�che l'intesa di fondo tra Berlu�sconi e D'Alema? «Lo escludo», risponde Mantovano. E il mi�stero sul comizio di Berlusco�ni? «Il suo programma di viag�gio è in via di definizione, ci sono esigenze generali che non conosco e che rispetto». E un disimpegno di Forza Italia è escluso anche dall'assessore al Bilancio Rocco Palese, il perso�naggio di maggior spessore del�la giunta Fitto: «E' un vero peccato che imo tra D'Alema e Mantovano debba restare fuo�ri. Ma l'impegno del centro-de�stra per Mantovano è assoluta�mente fuori discussione». Ma molte delle doppiezze immagi�nate dagli strateghi del Polo potrebbero saltare davanti alla novità dei candidati senza il paracadute-proporzionale: «Ora tutti hanno capito che il duello è destinato a drammatiz�zarsi sostiene Basurto e se gli elettori incerti capiscono che a Roma vince Berlusconi, preferiscono "investire" più su un possibile ministro che sul capo dell'opposizione». IL COLLEGIO Na 11 f CASARANO-GALLIPOLI Comuni Alezio 5.162 Alliste 6.213 Casarano 20.164 Gallipoli 20.090 Matino 11.370 Melissano 7.124 Parabita 10.039 Racaie 9.978 Supersano 4.651 Taviano 12.322 • GAU-IPOLI V^Tuglie 5.601 POPOLAZIONE 112.714 COSI' NEL 1996 D'ALEMA Massimo (Pds) rt ^S-g ,S 38.077 (55.70Zo) SARDELLI Luciano (Forza It.) 30.218 (44,20Zo) I PRECEDENTI EUROPEE '99 REGIONALI 2000 ULIVO 44,80/0 ULIVO 46,807o POLO 48,30Zo POLO 49,90Zo ■*^,*ww«'*«**w^~*^w^^ Una veduta del porto di Gallipoli: per molti versi appare come un angolo d'oriente sul tacco d'Italia