Il principe del terrore islamico che vuole conquistare il mondo di Fiamma Nirenstein

Il principe del terrore islamico che vuole conquistare il mondo BIN LADEN IL MILIARDÀRIO CON LA VOCAZIONE PER GÌ ATTENTATI Il principe del terrore islamico che vuole conquistare il mondo ritratto Fiamma Nirenstein corrispondente da GERUSALEMME H A gli ocelli lunghi e umidi, il volto sempre concentrato in un' espressione di elevazione spiri�tuale, la baita nera sulla «galabya» mar�rone, l'alta fronte spirituale incorniciata dal turbante bianco: Osama Bin Laden è dall'agosto 1998 il latitante più ricercato del pianeta. Nel febbraio dello stesso anno chiamò i musulmani sparsi nel mondo a uccidere gli americani ovun�que si trovassero, e con gesto di grande «coerenza» il 7 agosto fece saltare per aria le due ambasciate statunitensi di Nairobi e di Dar es Salaam, uccidendo più di duecento venti persone. Era l'anni�versario delle sanzioni dell'Onu contro l'Iraq. Cteama è un nome che ormài viene dato a molti bambini in Pakistan, in Afghanistan, in Medio Oriente. Perché Bin Laden, con la sua biografia, la sua cultura, le sue variegate strategie per la gloria delllslain, è un modello per un numero sempre maggiprt di islamici: il suo disprezzo per l'OCtìdefite e la sua convinzione che. neLg^ro di 100 anni sul mondo intero sventolerà la bandiera delllslain, ne fanno un idolo del nuovo integralismo islamico. La sua capacità di sparire e ricomparire facendo esplodere quintali di trito o (gji americaniimpazziscono senza riuscire ad acchiapparlo), ne fa il vessillo del progetto di recupera�ta egemonia sugli infedeli che dal Medio Evo il mondo islamico rincoire invano. Osama è il settimo di 54 figli di Muhammad Bin Laden, grande costruttore edili�zio saudita, uno degli uomini più ricchi del Paese: prima di morirein un inciden�te aereo, aveva costruito i palazzi della dinastia regnante e restaurato i santuari della Mecca e di Medina. Durante lllq (il grande pellegrinaggio) Muharmnac Bin Laden accoglieva m casa centinaia difedeli; il piccolo Osaina crebbe santifi�cato figlio di una sua moglie palestinese. Ragazzo modello, per preservarsi dalle tentazioni si sposò a 17 anni con una ragazza siriana, e poi con altre tre don�ne, dalle quali ha avuto in totale cinque figli. Dopo aver studiato teologia ed econo�mia a Gedda, diventò un saggio islamico e un bravo uomo d'affari. Ben presto, imbevuto del mito di formazione di tutta la giovane generazione insieme naziona�lista e islamista, impugnò le armi contro i sovietici che avevano invaso l'Afghani�stan nel '79: Osama diventò subito, con quella voce pacata ma un po' stridula, e un bei.po' di soldi da spendere in armi, un capò della rivoluzione che alla fine portò i talebani al potere. I suoi ingegneri scavarono a colpi di esplosivo le gallerie in cui i ribelli si spostavano a piacimen�to. Seduto sul bu Idnzer, tracciò la via a Jalalabad e andò in battaglia in prima fila: «Ho visto atterrare un mortaio da 120 millimetri di fronte a me. Non è esploso. Hanno sganciato4bomi)e da un aereo; non sono esplose. Abbiamo scon�fitto lUrss. Comunque non temo la mor�te: morire per la causa d'Allah è un altìssimo onore, conquistato solo dagli eletti. Noi amiamo questa morte quanto voi amate la vita». Con gli anni tale filosofia diventò sempre più popolare. All'inizio l'oiganizzazìone di Bin Laden attaccò soprattutto i russi e i leader arabi ((infedeli» all'Islam. Anche col suo Paese d'origine, l'Arabia Saudita, d fu una frattura, specie dopo la Guerra del Golfo e l'alleanza con gli Usa. Bin Laden, che nel frattempo cominciava anche a co�struire armi chimiche e biologiche e tentava la strada della bomba atomica (che persegue a tutt'oggi) si spostò, ssmpre in cambio di molto contante, prima in Sudan e poi in Afghanistan. Nel '95 comp�l'attacco terroristico di Riad e nel '96 quello di Dahran, in cui morirono decine di marines. «L'invincibilità delle superpotenze è un mito tramontato per l'Islam, da quando abbiamo visto cadere lUrss», disse Bin Laden, e sferrò la sua guerra contro Usa, Israele; i ((regimi corrotti» di Egitto e Giordania, l'Occiden�te tutto. La globalizzazione è la sua battaglia: dalla Cecenia, dove ha sede una sua importante cellula, manda via Internet (e grazie a siti mascherati) istru�zioni e messaggi alle cellule in Cisgiordania, in Kashmir, in Indonesia, nelle Filip�pine, in Algeria, fino alTEuropa (Londra è molto forte) e agli Stati Uniti. Al Qaeda, la sua organizzazione recluta chiunque e sono tanti voglia restaurare il «dahr el Islam» contro il «dahr el Harb»; la «Casa dell'Islam», contro la «Casa del male». Sorridente e pacifico, parve indebolito dagli anesti di molti dei suoi in America, Canada, Giordania. Ma in gennaio Bin Laden è andato al matrimonio del figlio Muhammad, nella città afghana di Kandahar. Seduto su un tappeto con lo sposo e il presunto consuocero, si è mostrato molto rilassato, rincuorando �seguaci che lo immaginavano iufiiga suimonti. Ma Bin Laden adesso non fugge: è all'attacco, sa che la polveriera mediorentale e l'integralismo islamico sono ideali per lui. L'Italia è un «trait d'union» ideale fra Occidente e Oriente per le sue imprese. Dalla vittoria del 1979 contro l'Urss in Afghanistan alla guerra santa contro i «corrotti» regimi occidentóli Una lotta fatta di tritolo e Internet «Amiamo la morte in onore di Allah quanto voi amatela vita Ent^^pp^pgi^ la bandiera i dell'Islam trionferà sututti gli infedeli» A sinistra l'attentato contro i marines americani a Riad Bin Laden il miliardario considerato leader del terrorismo islamico