Gagarin, quarant'anni fa

Gagarin, quarant'anni faASTRONAUTICA | UNA DATA STORICA Gagarin, quarant'anni fa LE VICENDE CHE PER LA PRIMA VOLTA PORTARONO UN UOMO NELLO SPAZIO Giancarlo Riolfo UARANT'ANNI fa Yu�ri Gagarin volava nel�lo spazio. E' il 12 apri�le 1961. AUe IO Radio i l'annuncio, seguito un quarto d'ora più tardi da un breve comunicato: "La prima astronave con-un uomo a bordo è stata messa in orbita. Il suo nome è Vostok (Oriente). Il pilota è il maggiore Yuri Alexeievich Gagarin". Via via che il volo procede, l'agenzia di stampa Tass trasmette aggiornamenti. Infine, giunge la conferma che il pilota è atterrato nell'area presta bilita dell'Unione Sovietica e che è in buone condizioni. Il volo di Gagarin durò un'ora e 48 minuti. Una sola orbita attorno alla Terra, che apr�la strada all'esplorazione umana dello spazio; un passo importan�te, come il primo balzo dei fratel�li Wright e la trasvolata oceanica di Lindbergh. In America la noti�zia giunse come una bomba, nel cuore della notte. Alle 4 del matti�no i giornalisti tirarono giù dal letto l'addetto stampa della Nasa, John "Shorty" Powers, che, assonnato, rispose alla telefb-.ata di un cronista farfughando: "Qui stiamo dormendo". Impieto�samente, alcuni quotidiani titola�rono: "Mentre i russi vanno in orbita, la Nasa dorme". I russi avevano già sperimen�tato diversi prototipi del loro veicolo spaziale. Il pieno succes�so del Korabl (una capsula sostan�zialmente identica alla Vostok) lanciato il 26 marzo con un cane a bordo, convinse Korolev a pro�cedere con la prima missione umana. Fu lo stesso Korolev a sceghere Gagarin. Il primo co�smonauta era nato 27 anni pri�ma a Klushino, un piccolo vihaggio a 160 chilometri a Ovest di Mosca. Figlio di un carpentiere, aveva frequentato una scuola di artigianato per poi lavorare co�me fonditore. Successivamente, si era iscritto a un istituto tecni�co di Saratov. Qui aveva avuto la possibilità di frequentare un cor�so di pilotaggio, che gli aveva permesso di entrare all'accade�mia dell'aeronautica militare so�vietica e di diventare quindi pilo�ta collaudatore. Solo dopo il crollo deh'Unione Sovietica si è saputo che il vetto�re, denominato A-I, era una ver�sione del missile balistico a tre stadi R7. In pratica, lo stesso razzo impiegato per il satelhte Sputnik e dal quale è derivato l'attuale sistema di lancio Soyuz. Pesante 4,6 tonnehate, la Vostok comprendeva una cabina di for�ma sferica, del diametro di 2,3 metri,e di un modulo di servizio con i retrorazzi per diminuire la velocità e iniziare la fase di rientro. Dopo il lancio da Baikonur, in Kazakistan, avvenuto alle 9,07 (ora di Mosca), la navicella entrò in un'orbita ellittica con apogeo di 302 chilometri e peri�geo di 175. Gagarin dichiarò di sentirsi bene in assenza di peso e riusc�a bere e a mangiare. Per primo, il cosmonauta descrisse lo spettacolo del nostro pianeta osservato dallo spazio. "Vedo la Terra, è cos�bella!", comunicò via radio. "Posso distinguere chia�ramente i continenti, le isole e i fiumi. L'orizzonte è una vista straordinaria. Un dehcato alone blu circonda la Terra e si confon�de con il nero dello spazio. Le stelle appaiono come puntini splendenti". Il volo di Gagarin si svolse in modo completamente automati�co. In teoria, il pilota avrebbe potuto controhare l'assetto della navicella (non compiere deUe ma�novre orbitah, perché le Vostok non aveva la capacità di mutare la traiettoria) e azionare manual�mente i razzi per cominciare il rientro, ma la guida manuale era stata disabilitata per timore che la permanenza in assenza di peso e lo stress potessero incidere sulle capacità psicofisiche del cosmonauta. Nell'abitacolo c'era, però, una busta sigillata, da aprire solo su ordine da Terra, con la chiave per attivare i co�mandi manuali in caso d'emer�genza. Non ce ne fu bisogno, dal momento che la missione si svol�se in modo quasi perfetto. Dopo aver sorvolato il Giappo�ne, l'Oceano Pacifico, il Sudamerica e l'Atlantico, la Vostok acce�se i retrorazzi al di sopra deh'Afri�ca, rahentando bruscamente e iniziando sulla Turchia la fase di rientro nell'atmosfera. Al mo�mento di separarsi dal modulo di servizio, un cavo di coUegamento non si staccò e la cabina prese a ruotare in modo incontrollato, sottoponendo il cosmonauta a un'accelerazione di 10 G. Final�mente, il cavo bruciò per effetto dell'attrito con l'atmosfera e le cose tornarono normali. Aperto il paracadute della capsula, a seimila metri Gagarin si lanciò con il seggiolino eiettabile per scendere appeso a un paracadute individuale nei pressi del viUaggio di Engels Smelovka, sul Vol�ga, a una ventina di chilometri da Saratov. Unici testimoni del�l'atterraggio: una vecchia, la sua nipotina e una mucca. Per anni le autorità sovietiche non vohero ammettere l'impiego del seggiohno eiettabile. Oggi sappiamo che la procedura fu seguita anche dagh altri cosmonauti sovietici sino al 1964, quando la nuova capsula Voskhod fu munita di razzi frenanti per attutire l'atter�raggio. Nonostante il paracadu�te, infatti, l'urto della navicella contro il terreno era violento e avrebbe potuto essere fatale. Per questo gh americani face�vano scendere le loro capsule in mare. Dietro al silenzio sovietico su questo particolare del volo, c'era la preoccupazione che la Federazione Aeronautica Inter�nazionale non accettasse i record di Gagarin. Il regolamento per l'omologazione dei primati richie�de che il pilota atterri a bordo del suo vehvolo. Insignito del titolo di "Eroe dell'Unione Sovietica", Gagarin non tornò mai più nello spazio. Mor�nel 1968, in un banale incidente durante un volo con un Mig 15. Aveva 34 anni. IL 12 APRILE 1961 L'UNIONE SOVIETICA CONQUISTAVA UN NUOVO PRIMATO SPAZIALE DOPO QUELLO OTTENUTO NEL 1957 CON IL SATELLITE SPUTNIK. IL PROTAGONISTA DELL'IMPRESA MORI' POCHI ANNI DOPO COLLAUDANDO UN «MIG 15»

Luoghi citati: America, Kazakistan, Mosca, Turchia, Unione Sovietica