Semi biotech, attacco col fuoco alla Monsanto di Renato Rizzo

Semi biotech, attacco col fuoco alla Monsanto Semi biotech, attacco col fuoco alla Monsanto La multinazionale accusa Pecoraro: «Ha fomentato l'odio» Renato Rizzo inviato a LODI Quattro punti di fuoco, 25 tonnella�te di mais, soia ed erba medica che bruciano crepitando e sfogano un fumo denso come bambagia veleno�sa. Un commando di ecoterroristi ha assaltato all'alba i magazzini della Monsanto di Lodi: una folata di rabbia e di odio alimentata da esche a base di benzina. Prima di fuggire, lasciandosi alle spalle un rogo che poteva diventare totale e coinvolgere anche il deposito sigilla�to dove da 10 giorni sono poste sotto sequestro sementi con probabih tracce di oiganismi geneticamente modificati, hanno scritto su un mu�ro il «perchè» della loro volontà di distruzione: «Monsanto assassina. No agli ogm». Un atto frenetico che dura, evidentemente, pochi istanti: il custode non s'accorge di nulla, non sente neppure il latrare del cane che insegue gli intrusi sino alla recinzione lasciando impronte nella terra umida. Il disastro è scoperto alle 7,50, con l'arrivo dei primi operai che, in quattro, scaricano sui sacchi incendiati tutti gli estintori dello stabilimento. Il fumo cresce: i vigili del fuoco per inoltrarsi in queste camere a gas devono indossa�re gli autorespiratori. I nomi degli attentatori che, se�condo la multinazionale, con il loro attacco hanno causato 350 milioni di danni, sono ancora sconosciuti. Noti, invece, ai dirigenti Monsanto, i nomi e i volti dei mandanti. Il loro identikit lo disegna il presidente dell'azienda, Jean Michel Duhamel. «Sono quei politici e quelle associa�zioni ambientaliste dice Duhamel che negli ultimi 10 giorni hanno sferrato una campagna di disinfor�mazione: tutti intenti a rilasciare dichiarazioni affrettate e prive di elementi di riscontro». Mal'eminenza grigia di questa confraternita di favoreggiatori, l'uomo che più di altri è stato prodigo di «asserzioni avventate e a volte sconsiderate» è un signore che nessuno sulle prime vuole citare, ma la cui identità viene fuori come un liberatorio sbuffo di rabbia quando domandiamo: «In�somma, vi riferite al ministro del�l'Agricoltura, Pecoraro Scanio?». La risposta ha una eco vagamente evan�gelica: «Lei lo ha detto: basta legge�re le dichiarazioni che ha fatto in questi giorni». Proprio per tali motivi Sergio Dompé, presidente dell'Assobiotech, l'associazione che raggruppa le aziende del settore, si appella diret�tamente a Ciampi e ad Amato «affin�chè prendano in mano una vicenda che rischia d'essere soggetta a strumentalizzazinni di segno elettora�le». Quasi a dire: mettete sotto tute�la questo ministro richiamandolo al «suo ruolo di arbitro». Lui, Pecoraro, non accetta padri�ni. Prima si concede un dubbio al vetriolo: «C'è mistero in questa vi�cenda, non c'è trasparenza. Magari ha ragione Andreotti quando sostie�ne che a sospettare si fa peccato ma a volte non si sbaglia». Poi osserva che ogni atto di violenza dev'essere condannato: «Se fosse provato che l'incendio alla Monsanto nasce da una riposta violenta, i responsabili vanno arrestati e puniti e l'azienda avrebbe tutta la nostra solidarietà». Ma la coda è al veleno: «Se, invece, le ragioni fossero quelle di ostacola�re gli accertamenti in corso sul transgenico nelle sementi, ugual�mente la giustizia dovrà procedere senza sconti. Non vorrei che questa vicenda distraesse l'attenzione da;li accertamenti in corso contro 'ingresso illegale in Italia di semi a rischio». Domandiamo: che cosa replica a chi l'accusa indirettamente d'essere il mandante di certi assalti? «Eviden�temente l'agitazione ha fatto perde�re lucidità ai signori della Monsan�to. E, allora, si riprendano e ci dicano, piuttosto, quanti sono real�mente i carichi contaminati da ogm importati in Italia negli ultimi anni. Evitino i giochetti per strumentaliz�zare un'inchiesta in corso». E' incon�tenibile 0 ministro verde: «Questa è strategia della tensione transgenica che, non a caso, avviene proprio nel periodo delle semine». Dallo stato maggiore della multi�nazionale, a Lodi, arrivano apprez�zamenti nei confronti del responsa�bile della Sanità, Veronesi. Pecoraro li commenta con un sorriso: «Certo che ne parlano bene. Quando lui afferma che non vi è certezza scienti�fica sulla nocività del transgenico funge un po' da loro testimonial. Ma Umberto è un ministro serio: come tale, fa rispettare le leggi dello Stato. Quando la Monsanto, poi, s'appella al presidente del Consiglio dimenti�ca che Amato è sulla mia stessa lunghezza d'onda». Incendio distrugge 25 tonnellate di mais Gli industriali a Ciampi e Amato «Serve una mediazione» Il ministro: «Vicenda ancora misteriosa E'in atto una strategia della tensione» Gli ecoterroristi hanno scritto su un muro il motivo della loro volontà di distruzione: «Monsanto assassina, no agli Ogm»

Luoghi citati: Italia, Lodi