Portofino perde l'80 per cento del suo parco

Portofino perde l'80 per cento del suo parco L'ente di gestione boccia gli ambientaiisti: i confini tornano quelli del 1935, quando nacque la zona protetta Portofino perde l'80 per cento del suo parco I sindaci: «Una decisione voluta dalla popolazione» Pratesi delWuf: «Questo è uno schiaffo alla cultura» , . . ; ;r itur: i . PORTOFINO Come ai tempi di Mussolini. E' il giorno della revisione storica per 3 Parco del Monte di Portofino, uno dei più preziosi tesori ambien�tali d'Italia. La sua estensione è stata ridotta di circa l'SO per cen�to, da 4600 a mille ettari; i confini riportati al tracciato di partenza, disegnato nel 1935, anno in cui venne istituita l'area protetta. Il nuovo assetto è stato appro�vato ieri dal Consiglio dell'ente regionale che governa l'area natu�rale. A furor di sindaci e di popolo. La riunione è stata accompagnata dal rumoreggiare di cento e forse più abitantidel Monte, che hanno organizzato un «sit-in» davanti ai i cancelli della sede dell'Ente Par' co. Gli stessi che, la volta scorsa, avevano fatto tanto da imporre un rinvio della decisione e rende�re necessario l'intervento delle forze dell'ordine. . Hanno votato a favore della revisione dei confini i primi citta�dini di Portofino, Santa Maigherita Ligure, Camogli, Becco, Zoagli (assente il sindaco di Chiavari); la Regione Liguria e la Sovrintenden�za scolastica; il presidente dell'En�te Parco Piero Crovetto, che aveva cercato di mediare tra i fironti opposti. Si sono astenuti i due portavoce dell'Università; hanno votato contro i due consiglieri ambientalisti e la Provincia di Genova. E' stata in pratica abolita la cosiddetta «area cornice», quella che avrebbe dovuto fungere da «cuscinetto» secondo la legge regionale istitutiva del 1986 tra i centri urbani e il parco vero e proprio, quello che abbraccia il Promontorio di Portofino e il cele�bre boi^o dal quale prende il nome (di ricente Camogli ha riven�dicato la primogenitura, vantan�do una maggiore proprietà estensi�va rispetto a Portofino e Santa Margherita). Un'area che si esten�de sino a Zoagli, lambendo Chiavari a levante, e sino a Recco a ponente; un'area che, nelle more del mai decollato «piano regolato�re» del Parco, è divenuta parte integrante di quest'ultimo, divieti compresi. Gli amoientalisti più intransi�genti hanno suonato le campane a morto. «Un atto di vandalismo amministrativo» hanno detto i loro rappresentanti nell'Ente. «Un vero e proprio schiaffo alla cultura» per il presidente del Wwf, Fulco Pratesi. ((Ancora ima volta ha prevalso la logica localistica dell'interesse puntuale, del�la manciata di voti; è stato sconfit�to l'interesse collettivo, lo svilup�po sostenibile, la tutela del patri�monio per le generazioni future». Gli ambientalisti più moderati, come Marco Delpino, anima del�l'associazione ((Amici del Monte di Portofino» fondata da Ardito Desio, hanno parlato di «sconfit�ta», ma anche della necessità di guardare avanti. «C'era da aspet�tarselo. Quando si tira troppo la corda, invocando solo vincoli, alla fine il rischio è che si spezzi. La verità è che il Parco non ha mai funzionato: è mancata la volontà politica. Tante! promesse/ ma i finanziamenti, gli incentivi, non sono mai stati stanziati. Salvo 12 miliardi per un mutile impianto di sensori antincendio. Sono stati introdotti divieti, ma non è stato riconosciuto alcun diritto agli abi�tanti del Monte, quelli che doveva�no essere i veri custodi di questo bene dell'umanità, nel frattempo caduto parzialmente in degrado». Soddisfatti i sindaci. Gianni Artioli, primo cittadino di Portofino: «Per gli ambientalisti s'ò consuma�ta ima tragedia? L'Italia è il paese del melodramma. Gridano tutti, soprattutto sotto elezioni Non vedo il problema: il Parco è ritor�nato ai confini che ha sempre avuto, dal '35 a cinque-sei anni fa. L'area di cornice era stata impor sta arbitrariamente». Artioli vole�va estrapolare dal Parco anche il centro abitato di Portofino. «In passato poteva reggere, in assen�za di regolamentazioni urbanisti�che, il timore delle speculazioni e delle colate di cemento. Oggi esi�stono i piani regolatori. Il brago ne ha uno molto restrittivo, non c'è bisogno dei vincoli dell'Ente Parco». Il promontorio di Portofino iL .1JM.ancora alcentro di polemiche

Persone citate: Ardito Desio, Artioli, Becco, Camogli, Fulco Pratesi, Marco Delpino, Mussolini, Piero Crovetto