Caso Cerro, blitz della Finanza di Paolo Colonnello
Caso Cerro, blitz della Finanza Caso Cerro, blitz della Finanza Sequestrati beni di Paolo Berlusconi Paolo Colonnello MILANO Decine di miliardi sequestrati in un colpo solo dalla Guardia d�Finanza al gruppo di Paolo Berlusconi. E' l'ultimo, clamoroso capitolo dell'inchiesta sulla discarica di Cerro Maggiore che la setti�mana scorsa ha fatto scattare l'accusa di corruzione nei confronti del presiden�te della Lombardia, Roberto Formigoni, e che vede iscritte tra gli indagati una cinquantina di persone. Anche se, a leggere il provvedimento fumato dal gip Rosario Lupo con il quale ieri le Fiamme gialle hanno messo i sigilli a società, terreni e conti di Paolo Berlusconi, si ha l'impressione di affac�ciarsi sull'orlo di un baratro. Quello della Simec, la società che ha gestito fino al 1996 la discarica di Cetre Maggio�re e che oltre a seppellire rifiuti avrebbe anche ingoiato miliardi su miliardi con la complicità degli amministratori regio�nali. Ai danni del contribuente e in particolare dell'Amsa, la municipalizza�ta della nettezza urbana milanese cui sarebbero stati sottratti, gonfiando co�sti e servizi della discarica, almeno 2 miliardi e 832 milioni. A favore di Paolo Berlusconi e dei suoi soci d'impresa (Butti, Gilardoni, Ciapparelli) che, tra gli uffici della Fininvest e quelli del Pirellone, si legge nell'ordinanza del giudice, decisero fin dai primi Anni 90 di pianificare ilbusiness della spazzatu�ra con un'unica filosofia d'impresa: «Quella di sottrarre ogni ricavo scrive il gip -, impiegando nell'attività il mini? mo indispensabile all'attuazione del servizio». Da qui un'impressionante sfil�za di reati contestati: dal peculato ai danni del Comune di Milano e dell'Am�sa, al falso in bilancio, alle false fattura�zioni, alla corruzione, perfino al riciclag�gio, con distribuzione del denaro su numerosi conti esteri. E' attraverso dunque questa indagi�ne complessa, che ha comportato la consulenza di commercialisti, speciali�sti della Gdf e di un funzionario della Banca d'Italia impegnato a districarsi tra i bilanci «truffaldini» e le fatture fittizie ritrovate nei documenti della Simec, che si è arrivati ieri a un vero e proprio blitz nei confronti di Berlusconi junior. Il quale, in serata ha diffuso un comunicato: «Sono sorpreso da questo provvedimento che si fonda su presup�posti erronei e comunque superati... Confido in un esame sereno e distaccato delle vicende per quanto effettivamen�te mi vedano coinvolto». Ma per la procura, che ha chiesto e ottenuto il provvedimento, Berlusconi e soci avreb�bero depauperato la società che si occu�pava della discarica per oltre 90 miliar�di, finanziando cos�attività di varia natura, consistite prevalentemente nel�l'acquisto di immobìli e terreni e nella distribuzione di prebende a familiari e amici «In altre parole-scrivo il gip-i soldi pubblici, lungi dall'essere utilizzati per fornire un servizio al meglio, sono serviti per il puro arricchimento perso�nale dei soci e dei soggetti a loro legati». Nella relazione del consulente della Banca d'Italia si legge anche di peggio: «La Simec ha gonfiato i costi di costru�zione e di gestione della discarica a cominciare dall'acquisto dei terreni e imputando costi per terreni che nulla avevano a che fare con la discarica e quindi non inerenti, per poi chiedere aumenti tariffari con perizie di assesta�mento non veritiere, aumenti concessi dall'Amsa senza che venissero attuati i doverosi e adeguati controlli; il che ha permesso a Simec ritorni economici molto elevati con un margine operati�vo, definito dagli operanti, 'imponente'». I periti stimano che il capitale iniziale sia stato «remunerato 27 volte in sei anni» grazio «alla maggio�razione della tariffa riconosciuta a Simec» e pagata con le tasse dei contri�buenti. Un quadro che il gip Lupo definisce «alquanto grave e inquietante su come sia stata gestita da soggetti pubblici e privati tutta la vicenda relati�va alla discarica di Cerro Maggiore, fin dall'iter di approvaiione della legge regionale del 1989 che parrebbe essere stata approvata alla fine di agevolare alcuni privati». Paolo Berlusconi
Luoghi citati: Cerro Maggiore, Comune Di Milano, Lombardia
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