Il canto d'amore di Messiaen di Leonardo Osella

Il canto d'amore di Messiaen S T AG I O N ERA Il canto d'amore di Messiaen Inbal, Scotese e Loriod (alle Ondes Martenot) per la monumentale «Turangalìla Symphonie» UNO dei concerti più importanti della stagione musicale Rai è previsto al�l'Auditorium del Lingotto per gioved�5 aprile alle 20,30 e venerd�6 alle 21. L'Orchestra Sinfonica Nazionale, sotto la direzione di Eliahu Inbal, è chiamata ad un impegnativo cimento con la «Turangalìla Symphonie» di Olivier Messiaen. «Turangalìla» è parola sanscrita e per i suoi significati è bene lasciare che li spieghi lo stesso compositore francese: «"Lìla" letteralmente vuol dire gioco: ma il gioco inteso come azione divina sul cosmo, il gioco della creazione, della distruzione, della ricostruzione, il gioco della vita e della morte. "Lìla» è pure Amore. "Turanga" è il tempo che corre, come il cavallo al galoppo, è il tempo che scorre, come la sabbia di una clessidra. "Turanga" è il movimento ed 0 ritmo. "Turangalìla" dunque significa nello stesso tempo canto d'amore, inno alla gioia, tempo, movimento, ritmo, vita e morte». Come si vede, l'ambito è terribilmente ampio. Ma d'altronde in questa sinfonia «sui generis», come ha ben sintetizzato Andrea Lanza, troviamo «una sorta di vasto compendio del linguaggio musicale di Mes�siaen, in tm'abbondanza di sovrapposizioni ritmiche, di elementi contrappuntistici, di colori strumentali». Partendo da questi ultimi, si deve sottoli�neare che l'orchestra, in uno spiegamento decisamente abbondante, si avvale ad esem�pio di trombe di vari tagli (tromba in do, tromba piccola in re, cornetta in si bemolle). Le percussioni sono tante e svariate, a suono determinato e non, con generoso impiego di quelli xilofoni e metallofoni. Ma un ruolo particolare hanno le Ondes Martenot e il pianoforte. Le Ondes sono uno strumento elettrofono che gioca sulla modi�ficazione delle frequenze dei suoni e sull'as�sorbimento degli armonici tramite filtri. Gli effetti sono mirabili; glissando, microinter�valli, suoni vibrati e acutissimi, e un volu�me che può raggiungere intensità estrema�mente alte. Sono utilizzate soprattutto da compositori francesi, e il Dizionario Enciclo�pedico della Musica della Utet annota con compiacimento che anche le Folies Bergère hanno adottato simile apparecchio. Comun�que a Parigi esiste una cattedra specifica di Conservatorio riguardo le Ondes, e per il concerto di Torino è stata ingaggiata Jean�ne Loriod, già allieva dello stesso Martenot e cognata di Messiaen in quanto sorella della moglie Yvonne, che fu la sua pianista di fiducia. Già, perché occorre appunto un pianista che abbia familiarità non comune con la musica contemporanea. In questo caso la Rai si è assicurata la presenza di Giuseppe Scotese, e il pubblico constaterà quali effet�ti stupefacenti scaturiscano dall'amalgama tra il pianoforte e gli altri strumenti a tastiera (vibrafono, Glockenspiel, celesta) in una miscela timbrica che richiama il Gamelan giavanese. L'enorme partitura, di circa un'ora e mezzo, si divide in 10 parti dalla ricca fantasia e dai ritmi estremamente comples�si, nei quali si riconoscono 4 temi ciclici che Messiaen stesso ha precisato: il «tema statua» dei tromboni, eco della brutalità degli antichi monumenti messicani; il «te�ma fiore» dei clarinetti; il «tema d'amore» di Ondes Martenot, ottoni e archi; il «tema di accordi», che realizza la formula degli alchimisti «dissociare e coagulare». «Turangalìla Symphonie» venne presen�tata per la prima volta il 2 dicembre 1949 a Boston dalla Symphony Orchestra che l'ave�va commissionata tramite Sergej Kussevitzky, sotto la direzione di Léonard Bemstein. Onesta esecuzione dell'Orchestra Nazio�nale Rai viene portata in tournée il 2 e 3 aprile al Teatro San Carlo di Napoli. Leonardo Osella Il pianista Giuseppe Scotese in concerto al Lingotto

Luoghi citati: Boston, Napoli, Parigi, Torino