Rutelli, una maratona ricostruisce l'accordo di Amedeo La Mattina

Rutelli, una maratona ricostruisce l'accordo Rutelli, una maratona ricostruisce l'accordo No alla richiesta Udeur di riaprire i giochi in Campania Amedeo La Mattina ROMA Alla fine 1'«happy end», come nei film americani, sembra che ci sia stato. Almeno cos�hanno assicurato i protagonisti dopo un vertice serale dell'Ulivo. «E' finito. Abbiamo risol�to tutti i problemi», ha annunciato Rutelli uscendo dalla riunione. «So�no abbastanza soddisfatto», ha com�mentato Mastella che ieri, a sorpre�sa, aveva riaperto le danze dei colle�gi, insieme con Dini. Il quale ha annunciato che le liste sono «pratica�mente chiuse»; «Rinnovamento non è completamente soddisfatto, ma ci sono piccoli aggiustamenti da fare. Comunque, niente più riunioni tecni�che, solo qualche telefonata». Cosa è successo al vertice? Il leader dell'Udeur ha chiesto di riapri�re il caso Campania, ma Castagnetti gli ha risposto che questo non poteva essere fatto: «Altrimenti sarò io a chiedere più collegi». Insomma, mo�menti di tensione, ma una soluzione sarebbe stata trovata. Mastella avrebbe ottenuto due collegi buoni: per Carra nel Lazio e per Giorgianni in Sicilia. Qui, nell'Isola, Cusumano l'altro esponente del Campanile che era rimasto fuori dai giochi sarà candidato nella testa di lista per 0 proporzionale. Dini sarebbe stato accontentato con un collegio sicuro nelle Marche per Bastianoni. Anche Rutelli avrebbe ottenuto due coEegi sicuri: uno in Calabria, che cedono i Ds (forse qui sarà piazzata la Lanzillotta, nonostante il niet di Minniti) e il secondo in Campania dove ha dovuto mollare Ri. Al vertice non si è discusso del caso Occhetto. Per «Akel» sarebbero pronti i collegi di Massa Marittina o Massa Carrara, ma lo stesso Occhetto chiede che sia tutto l'Ulivo a candidarlo. Si è chiusa cos�la giomata di ieri, che si era aperta con un accordo faticosamente costruito nella notte e successivamente messo in crisi da Mastella e Dini. All'alba sembrava che al centrosinistra fosse riuscita la quadratura del cerchio: alle 7 il tavolo dei «fratelli coltelli» veniva sciolto, e Franceschini consegnava a Rutelli i pesanti faldoni pieni di nomi. Il candidato premier, soddi�sfatto e contento, partiva per un giro elettorale in Puglia e Fassino confer�mava che il lavoro era concluso, «in modo largamente soddisfacente». A piazza Santi Apostoli, teatro delle trattative, rimanevano solo gli uomi�ni di Mastella: Carra, Giorgianni e Cusumano i quali, consultando gli elenchi dei nomi, scoprivano che i loro nomi non c'erano. Apriti cielo! Proprio loro, gli «sherpa» dell'Udeur, convinti che gli amici e compagni li avrebbero inseriti d'ufficio. Allora i tre, furibondi, si mettevano in mac�china per raggiungere Mastella al partito e organizzare il colpo di scena finale. Infatti, dopo un'ora arrivava un lancio d'agenzia del�l'Udeur che riportava tutto in alto mare: «Le valutazioni ottimistiche purtroppo non corrispondono ai dati reali. La voracità di alcuni e la mancanza di equilibrio ritardano la conclusione positiva di una vicenda che non può umiliare una forza politica». A ruota seguiva l'alzata di scudi di Pisicchio che, a nome di Lamberto Dini, parlava di «vulnus»: «Venga riconvocato il tavolo tecnico. Prima del vertice dei segretari, ci dovrebbe essere almeno una riunione degli "sherpa" della Margherita. Ci stanno falcidiando». Riaprire il balletto dopo aver an�nunciato urbi et orbi che l'intesa era stata trovata? Lo scoramento si im�possessava di Rutelli, Veltroni, Pari�si e Castagnetti, il quale, tra l'altro, aveva le sue belle gatte da pelare con De Mita furibondo per aver perso un po' di collegi buoni in Campania. Per esempio, l'ex leader della De ha dovuto cedere Avellino a Maccanico in quota Democratici. Giro di telefonate. Rutelli, fuori di sé, considerava la richiesta di riapri�re il tavolo come una «offesa persona�le», una provocazione, una «delegitti�mazione» della sua leadership: «E' assurdo, ma che figura ci facciamo. Cos�ci copriamo di ridicolo. No, si va avanti come era previsto. Se ci sono questioni aperte ne discuteremo sta�sera alla riunione. Farò io delle proposte e poi si chiude. Da domani (oggi ndr) si comincia a raccogliere le firme per la presentazione delle li�ste». Parisi, Veltroni e Castagnetti si mostravano subito d'accordo. Ma�stella e Dini rimanevano isolati. A Franceschini il compito di comunica�re che nessun tavolo tecnico sarebbe stato convocato: «Il lavoro é stato concluso alle 7 di stamane. Ora é tutto nelle mani di Rutelli». Dopo un tira e molla, alla fine Rutelli, in partenza per Milano, dava a tutti i leader dell'Ulivo appuntamento alla saletta vip dell'aeroporto di Ciampino. Ed eccoci all'«happy end», da verificare oggi, però. Il grosso dei problemi é stato risolto, col patto di chiudere le questioni rimanenti in un secondo momento. Durante il vertice, Rutelli ha richiamato tutti al senso di responsabilità e ha citato l'Abacus: «Ma come, abbiamo un sondaggio positivo che dice che sia�mo in crescita e noi cosa facciamo? Riapriamo le polemiche che ci dan�neggiano». Oualcuno, per rompere la tensione ha commentato: «Evidente�mente, più discutiamo più crescia�mo». Ilieader richiama gli alleati all'ordine «Riprendere le trattative significa delegittimare la mia leadership» Dini: «L'intesa è fatta, anche se noi non siamo del tutto soddisfatti Serve qualche aggiustamento»