«Vi perdono, scusatemi se ho sbagliato»

«Vi perdono, scusatemi se ho sbagliato» Settìpani ora rischia l'arresto. Il pm Paci: «La mafia ha usato "manovali" per avvertire la famiglia» «Vi perdono, scusatemi se ho sbagliato» Inquietante messaggio ai rapitori del nonno di Caterina Francesco La Licata Francesco La Licata Et comprensibile lo sbigottimen�to di quanti, seguendo in tv gli sviluppi della storia di Caterina rapi�ta e ritrovata ad Alcamo, si sono imbattuti nell'incomprensibile mes�saggio criptico del nonno che si è abbandonato a calcolate esternazio�ni, arrivando persino a chiedere scu�sa ai rapitori della nipotina. Già, ha detto proprio che xse ho sbagliato, voglio chiedere scusa». Ed ha pure aggiunto che ha già perdonato i cattivi. Ma come, si saranno chiesti in tanti, invece di invocare il duro intervento della legge, questo anzia�no imprenditore che non sembra neppure una mammoletta cerca so o parole di conciliazione? Per quanto indecifrabile possa apparire, ha una logica (oltre la naturale gioia per lo scampato peri�colo) l'espediente cui ha fatto ricorso il nonno di Caterina. Ovviamente è una logica riscontrabile solo in quella parte di Italia dove le regole spesso sono saltate e il condiziona�mento ambientale è tale da capovol�gere persino il buonsenso. Giuseppe Settipani è un siciliano che si è fatto una certa posizione lavorando e sgomitando in un territorio grava�to, oltre che dal rischio d'impresa, dal ragionevole pericolo per la pro�pria incolumità. E' cresciuto nel «sistema siciliano» e non è azzarda�to ipotizzare che sia dovuto scende�re a patti con un mondo che alla libera competizione economica so� stittdsce metodi non proorio civili. stituisce metodi non proprio civili, Si sa che in passato è stato sottopo�sto alla legge del ((pizzo». Forse non è bastata tanta accondiscendenza. Il rapimento della nipote ha più l'aria ritorsiva che estorsiva. Ecco perché una volta scongiurato il peggio per Caterina non gli è sembrato vero di poter comunicare ai propri antagonisti di essere pron�to a ritornare su qualche decisione che non deve essere piaciuta, chis�sà, magari un diniego ad una propo�sta d'affari. Certo, una scelta a prima vista censurabile. Ma siamo certi che chiunque altro, con il vissuto del�l'imprenditore alcamese, avrebbe fatto diversamente? Si può aprire un dibattito, ma chi deve continua�re a passeggiare per le vie di Alcamo è lui. E' una terribile realtà, una schiavitù che forse non siamo anco�ra riusciti a risparmiare a tutti. ADALCAMO HANNO CAPITO

Persone citate: Caterina Francesco La Licata Francesco La Licata Et, Giuseppe Settipani

Luoghi citati: Alcamo, Italia