Eni, meno investimenti in Italia

Eni, meno investimenti in Italia Mincato polemico: non vogliamo danneggiare i nostri azionisti Eni, meno investimenti in Italia «Può slittare il collocamento dei gasdotti» RAVENNA Una frenata. L'Eni è orientato a rinviare l'arrivo in borsa, previ�sto per il prossimo autunno, della società nella quale sta per far confluire la sua rete di gasdot�ti. «Siamo pronti a rimandare nel tempo l'operazione di collo�camento» afferma l'amministra�tore delegato Vittorio Mincato. Intervenuto a Ravenna all'Of�fshore Mediterranean Conference, Mincato spiega: «Se l'assetto di mercato e di taiiffe definito dalle istituzioni competenti non garantirà regole certe, stabili e adeguatamente remunerative per gli operatori, rimanderemo». Queste parole provocano una risentita replica dell'Autorità dell'energia presieduta da Pippo Ranci impegnata a definire le regole sollecitate. Il piano originario prevede la possibilità di arrivare al colloca�mento del 500Zo delle azioni della società dei gasdotti, chiamata per ora Rete Gas Italia. Per l'Eni si tratterebbe di un affare di grandi dimensioni; la società è valutata dagli anabsti circa 20 mila miliardi. Mincato assicura che l'eventuale rinvio dell'opera�zione non comporterebbe alcun problema: «Abbiamo ima note�vole potenza di fuoco in termini finanziari per sostenere i nostri ambiziosi piani di espansione intemazionale, potenza che è data sia dai mezzi propri di cui disponiamo sia dalla credibilità di cui godiamo sui mercati finan�ziari». Proprio ieri il Credit Suisse First Boston ha dato un'indica�zione favorevole al gruppo. Sempre a Ravenna, il presi�dente Gian Maria Gros-Pietro motiva l'eventuale rinvio dicen�do: «Non abbiamo intenzione di danneggiare i nostri azionisti; prima di collocare la società della rete aspetteremo che le tariffe si adeguino a quello che il mercato chiede come rendimen�to dell'operazione». Ma nella sua nota l'Autorità dell'energia definisce «impro�prie» le affermazioni di Mincato. «Al fine di fornire a tutti gli operatori il necessario quadro di certezze, l'Autorità, dopo aver consultato i soggetti interessati, sta per adottare una delibera che definisce la tariffa di traspor�to e sta conducendo un'ulteriore consultazione per la determina�zione delle condizioni di accesso dei terzi alla rete». La questione gasdotti si pone nell'ambito del processo di libe�ralizzazione. Mincato non na�sconde i suoi timori sul rischio che «mentre in Italia si imprime un'accelerazione all'apertura dei mercati, in Europa la tanto decantata reciprocità venga bloccata cosi da creare profondi squilibri, come sembra emerge�re dall'ultimo vertice di Stoccol�ma». E all'estero guarda sempre più l'Eni dopo l'avvio della libe�ralizzazione. Il gruppo investirà meno in Italia: nei prossimi cin�que anni solo il 300Zo del totale degb investimenti. Osserva Min�cato: «La presenza sul territorio nazionale è resa sempre più difficile sia per gU ostacoli che vengono frapposti alla sua attivi�tà produttiva sia per i limiti che sono stati imposti recentemente alle sue attività di distribuzione del gas». Del resto «già oggi più di un terzo» dei dipendenti del�l'Eni «lavora all'estero». Per l'an�no in corso, Mincato sostiene che l'andamento del gruppo «va bene» pur essendo comunque presto per dare informazioni dettagbate. E aggiunge: «Va bene perchè continuiamo a risparmia�re sui costi e a produrre sempre di più con un prezzo del greggio che si mantiene alto». Dalla Nor�vegia è intanto arrivata l'asse�gnazione di una nuova licenza di produzione nel Mare del Nord. [r.r.J L'amministratore delegato dell'Eni, Vittorio Mincato

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