Lombardi, Formigoni indagato per corruzione di Paolo Colonnello

Lombardi, Formigoni indagato per corruzione Nuovo scontro tra la Procura e il governatore che replica: non ho ricevuto soldi né mi si accusa di averne presi Lombardi, Formigoni indagato per corruzione Avrebbe dato il nulla osta per un centro commerciale In cambio 11 miliardi a una società di Paolo Berlusconi Paolo Colonnello MILAMO Secondo la Procura, avrebbe con�cesso il nulla osta per la costruzio�ne di un centro commerciale in cambio del versamento di 11 mi�liardi e 300 milioni a una società di Paolo Berlusconi. Secondo Roberto Formigoni invece, destinatario del provvedimento nel quale gli si con�testa il reato di corruzione, «non si può non notare l'accanimento con�tro chi amministra la Regione Lom�bardia e, a questo punto, anche contro i cittadini lombardi che continuano a darci fiducia». Il nuovo capitolo dello scontro tra il presidente della Lombardia e la procura milanese si gioca questa volta sulla bonifica della discarica di Cerro Maggiore che consent�l'apertura di un ipermercato gesti�to dai francesi della Auchan. E' stalo ieri lo stesso Formigoni, già indagato per favoreggiamento e abuso d'ufficio in altri filoni della slessa inchiesta, a rendere pubbhca la notizia dopo che, con un provvedimento del procuratore ag�giunto Corrado Carnevali e del pm Margherita Taddei, la Guardia di Finanza nei giorni scorsi aveva notificato alla Simec di Paolo Berlu�sconi un sequestro conservativo di 6 miliardi, nell'ambito dell'indagi�ne aperta alcuni anni fa sulla di�scussa discarica di Cerro. Provvedi�mento che, secondo l'articolo 366 del codice di procedura penale, è stato reso noto anche agli altri indagati della vicenda: oltre a Pao�lo Berlusconi, gli ex amministrato�ri della Simec Giovanni Butti e Mario Gorla, il rappresentante del�la Auchan, Patrie Le Saffre e, ap�punto, Formigoni. Che trasecola: «Francamente non capisco: non ho ricevuto soldi né mi si accusa di averne ricevuti, ho concesso un nullaosta per l'apertura del centro commerciale come previsto da ac�cordi presi alla luce del sole con sindacati, imprenditori e enti pub�blici e da un accordo i programma stipulato il 14 giugno scorso. In questo modo immagino di aver facilitato in qualche modo quei rapporti anche di natura economi�ca tra due società private. Si vede che mi si accusa di una corruzione per conto terzi». In effetti nella ricostruzione ac�cusatoria si parla di un versamen�to di denaro da parte della Omnia Res II, gruppo Rinascente proprie�taria del centro commerciale rileva�lo poi dalla Auchan alla Simec di Paolo Berlusconi. E dunque cosa c'entra Fonnigoni? Per capirlo biso�gna fare qualche passo indietro, quando cioè il 14 giugno del 1999 Fonnigoni firmò, insieme ai comu�ni di Cerro e Rescaldina, l'Asl di Milano, la Simec e la Omnia Res II (la Provincia si tirò indietro all'ulti�mo momento per l'opposizione dei Verdi), un accordo di programma per il recupero dell'area e l'avvio del centro commerciale. Un atto che avrebbe dovuto chiudere le polemiche sulla discarica chiusa nel 1996, con un piano da 40 miliardi per la bonifica dei terreni, invasi da oltre un milione di tonnel�late d'immondizia. La spesa, come previsto per legge, avrebbe dovuto essere a carico della Simec ma in realtà, per circa la metà secondo la Procura, il portavoce di Formigo�ni smetisce venne accollata alla Regione, facendo scattare successi�vamente per Formigoni l'accusa di favoreggiamento. La Simec, che versava in gravi difficoltà economi�che non avrebbe infatti potuto far fronte all'impegno per il quale, aveva comunque già versato alle casse del Pirellone una fideiussio�ne di circa 19 miliardi a garanzia di eventuali inadempienze. Invece è la Auchan, attraverso la Omnia Res, che decide inspiegabilmente di pagare alla Simec i costi della bonifica, versando in rate diverse l'ultima delle quali il giomo dopo l'apertura del centro commerciale nel settembre dello scorso anno 11 miliardi e 300 milioni. In cam�bio, secondo la procura, avrebbe ottenuto la licenza per l'apertura del centro commerciale, sorto a fianco della discarica bonificata. E' questo il punto contestato dagli inquirenti che sospettano quindi che quei soldi siano in realtà il frutto di una conuzione favorita dalle mosse amministrative decise da Formigoni, ritenute comunque ineccepibili dal Tar. Perché l'atto della licenza firma�to da Formigoni era infatti «dovu�to», nel senso che la Regione era obbligata a firmarlo. Anche se una serie di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, della società francese e della stessa Simec, avrebbero ritar�dato la concessione. Pagando la Simec di Berlusconi invece, secon�do l'accusa la Auchan avrebbe ab�breviato i tempi. Ma il governatore lombardo respinge ogni sospetto e spara a zero: «1 magistrati che già all'epoca seguivano passo a passo la vicenda, con numerose intercet�tazioni e un'inchiesta già aperta, diedero a qualcuno il suggerimen�to, che fu accolto, di defilarsi dalla firma conclusiva. E se poi avevano già tanti sospetti, perché i pm non sono intervenuti subito?». Per ora non c'è risposta. «I magistrati seguono da anni la vicenda Hanno persino consigliato a qualcuno di defilarsi nel momento della firma conclusiva Se avevano sospetti perché i pm non sono intervenuti subito per bloccare gli illeciti?» Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni (Forza Italia)

Luoghi citati: Cerro Maggiore, Lombardia, Milano, Rescaldina