Sanzioni all'Iraq di Maurizio Molinari

Sanzioni all'IraqSanzioni all'Iraq «0 Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Saddam Hussein è in cima ai pensieri dell'amministrazione Bu�sh, che però al momento muove le sue pedine in ordine sparso: il Pentagono spinge per accelerare il ritomo dell'opposizione dentro il territorio iracheno, mentre il Di�partimento di Stato punta a rivede�re le sanzioni per impedire al regime di Baghdad di rafforzarsi grazie a un imponente contrabban�do di greggio, che passa anche per l'Itaha. Esponenti del Consiglio nazio�nale iracheno di Ahmed Chalabi hanno avuto ripetuti contatti con l'Amministrazione nelle ultime settimane sul progetto del «rien�tro». L'opposizione dovette abban�donare le sue basi nell'Iraq del Nord nel 1996 a seguito di una offensiva militare di Saddam. Il programma trova molti consensi in seno al Pentagono, il cui neo sottosegretario Paul Wolfowitz ha detto al Congresso che l'obiettivo è rovesciare Saddam grazie a ima rivolta interna. Donald Rumsfeld, segretario alla Difesa, ha nomina�to come suo consigliere politico Douglas Feith, un conservatore di razza molto vicino a Richard Per�le, consigliere di Bush durante la campagna elettorale e già alla Difesa durante l'amministrazione Reagan. «1 colloqui dell'Amministrazio�ne con gli iracheni vanno avanti bene spiega Perle torneranno presto ad Arbil o Sulemainya, l'in�teresse americano è di rafforzarli dentro il territorio e se Saddam tornerà ad attaccarli, questa volta li difenderemo dal cielo». Negli ambienti del Pentagono si ritiene che Bill Clinton fece un grave errore nel 1996 a rinunciare alla presenza di un caposaldo territo�riale dell'opposizione dentro l'Iraq. Il consigliere per la Sicurez�za Nazionale Condoleezza Rice è in forte sintonia con Rumsfeld, come ha già dimostrato la conver�genza fra i due sull'allontanamen�to dei diplomatici russi. Ma il Dipartimento di Stato di Colin Powell dubita della reale consistenza dell'opposizione ira�chena e segue per il momento un'altra rotta. A seguito dei risulta�ti del viaggio in Medio Oriente e dei colloqui avuti con i partner europei, il segretario di Stato sta definendo i dettagli di una revisio�ne del regime di sanzioni, mirata ad allegerime il peso sulla popola�zione aggravandolo invece sul regi�me. L'idea di fondo è quella di coinvolgere i paesi confinanti con l'Iraq Turchia, Giordania, Siria ed Iran per impedire a Saddam di evadere le sanzioni con il contrab�bando. Fra le ipotesi vi sono il dispiegamento di ispettori negli aeroporti dei quattro Paesi e il pattughamento dei confini. In cambio questi quattro Paesi po�trebbero acquistare il petrolio ira�cheno esportato sotto il controllo dell'Onu a prezzi inferiori a quelli di mercato. Negli ambienti del Dipartimen�to di Stato c'è la convinzione che i paesi confinanti sarebbero dispo�sti ad accettare, creando cos�una prima concreta base pohtica per la ricostruzione della coalizione antiSa^dam in Medio Oriente. Il piano Usa non comporterebbe la rinun�cia alla richiesta dell'Onu di far rientrare gli ispettori degli arma�menti allontanati da Saddam Hus�sein nel 1998. L'obiettivo di Powell è soprattutto quello di im�pedire a Saddam di ottenere grazie al contrabbando di greggio fondi da utilizzare per l'acquisto di ar�mi. Gli 007 di Washington hanno appurato che solo nell'ultimo an�no ben 55 milioni di barili di preggio sono stati venduti sottojanco da Baghdad a due società private quasi sconosciute, una con sede in Malaysia e un'altra in Italia.