All'Ottavo Nano un Guzzanti show di Maria Laura Rodotà

All'Ottavo Nano un Guzzanti show All'Ottavo Nano un Guzzanti show Maria Laura Rodotà LUTTAZZI era Disneyland, al confronto, con Travaglio nel saccente ruolo di Qui Quo Qua. La veemente replica di Silvio Berlusconi, per bocca e finta pelata di Sabina Guzzanti, riac�cenderà la rissa su informazio�ne propaganda e satira; proprio nell'ultima puntata dell'Ottavo Nano Serena Dandini ha notato come la questione abbia stufato il pubblico, ma non c'è più niente da fare. La prima campa�gna elettorale ufficialmente im�perniata sui comici continua. Tra le cause potrebbe esserci il guzzantismo (precedente) di Berlusconi. L'altra settimana raccontava di aver riso «con la testa e col cuore» all'imitazione di Sabina. Bollata come comica buona, quasi da ingaggiare, il contrario di Daniele Luttazzi a «Satyricon», Guzzanti è subito corsa ai ripari. Nella puntata di ieri sera, il fìnto Cavaliere spie�gava perché ha detto di essere «il migliore del mondo»: «Solo io ho costruito tutto quel che ho costruito solo grazie agli appal�ti politici e alle tangenti. Solo io che so a malapena leggere e scrivere». Intanto Giobbe Covatta an�nunciava «sarò il primo presi�dente delinquente». Intanto Maurizio Gasparri-Neri Marcorè ribadiva U concetto (reali�stico) già ripetuto in altre punta�te: «Serena Dandini, il 13 mag�gio, a casa». Nel pomeriggio, tre parlamentari di An, mescolan�do ancor più seriamente satira e campagna per le politiche, avevano protestato contro la sospensione (sempre sull'Otta�vo Nano, ovvio) del confronto Rutelli-Berlusconi (sempre i Guzzanti, logico): il candidato dell'Ulivo, insomma Corrado, non avrebbe dibattuto col lea�der della Cdl, in palese violazio�ne degli impegni presi e della par condicio. Altre violazioni le denuncia�va Berlusconi in trasmissione. «Perché devono parlare del mio passato losco a marzo-aprile? Io ho un passato losco tutto l'anno!». Seguiva-offerta di aiu�tino ai comici, previa barzellet�ta su ima signora facile (dipen�deva dai soldi): «Basta veniate da me in ufficio, son sempre stato di manica larga». Seguiva sottile allusione ai giornalisti Mediaset e dintorni. Il presiden�te operaio si lamentava delle spese: i filtri di 350 piscine, «centinaia di giornalisti sotto contratto, molti di essi imparziali». E un imparziale, «se lo sa far bene gli devo aumentare lo stipendio. Lo Stato mi deve aiutare». E cos�via. Un botto finale (consapevol�mente finale?) della compagnia Guzz-Dandini, storica ammira�glia dell'ironia intelligente di sinistra. Un botto triste, a suo modo. Forse un tentativo estre�mo di appellarsi agli italiani tramite eroico sacrificio; di rin�saldare i legami di branco del centrosinistra preoccupatissi�mo «alla vigilia della mia grande vittoria elettorale». Una resi�stenza umana (slogan pre-Tangentopoli) portata alle estreme conseguenze. Con frasi da brivi�do: «Grazie a me non esiste più una morale!»; «La gente per emozionarsi si compra la dro�ga»; «Dopo vent'anni di regime Fininvest questo è un Paese dove la gente può dire grandissi�me balle e smentirsi dopo tre minuti»; «Abbiamo infranto la barriera tra il cittadino e il proprio interesse». Si prevedo�no botti di conseguenza, ades�so. Dopo questo Berlusconi-Ot�tavo Nano che nell'esagerazio�ne, alla fine, ha informato: su un pezzo di Italia ora minorita�rio e impaurito, su una spacca�tura che ormai si vede e c'è. Al di là dei Politikémon. La campagna elettorale in mano ai comici della Tv Silvio Berlusconi visto da Sabina Guzzanti per «l'Ottavo Nano»

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