Montanelli: sì, Berlusconi mi fa paura

Montanelli: sì, Berlusconi mi fa paura IL TESTO DELL'INTERVISTA DI BIAGI GIALLO PER DUE TAGLI DECISI IN FASE DI MONTAGGIO Montanelli: sì, Berlusconi mi fa paura «Mi auguro che vinca: si vedrà se sa mantenere le promesse» Biagi: Questa delle minacce di morte per te è quasi una cara consuetudine? Montanelli; Ma veramente non è una consuetudine, ma non vorrei che si esagerasse su questa minaccia. Ho ricevu�to delle telefonate non tanto minatorie, quanto di sfogo, di insulti: le minacce erano sottintese, quindi non mi fanno nessunìssimo effetto. Biagi: E' convinzione abbastanza dif�fusa che a maggio la vittoria toccherà a Berlusconi e ai suoi alleati. Montanelli: E' una convinzione che io condivido in pieno. Io son convinto che il Polo vince: come vincerà, è un po' più da discutere. Biagi: E se il Cavaliere vince come si regolerà? Previti ha detto: «Non faremo prigionieri». Montanelli: Credo che Berlusconi si disferebbe volentieri di Previti se potes�se, ma evidentemente non può perché ogni volta che Previti apre bocca Berlu�sconi perde qualche voto. Biagi: A mio parere se il leader del centrodestra arriva alla ribalta sarà duro toglierlo di scena. Montanelli: Questo non lo so, credo invece che sarà più facile. Perché l'uomo con le promesse sappiamo benissimo quale forza trascinante possieda. Si trat�ta di mantenerle. Si può tingere le proprie sconfitte dei colori più vivaci, più sedu�centi, più belli, ma le sconfitte vengono fuori e lui va incontro a delle grosse sconfitte secondo me. Biagi: In caso di vittoria delleaderdel Polo, mi è venuta l'idea di una possibile dittaturamoibidachenonhalequadrate legioni, ma i quadrati bilanci. Montanelli: Tu hai detto esattamen�te, hai previsto quello che succederà. Son O convinto che governerà senza quadrate legioni, con molta corruzione. Biagi: Ti accusano di una certa dop�piezza nei confronti di Berlusconi. C'è un prima e un dopo? Montanelli: Nei confronti miei e del giornale fu un editore eccellente, che non mise mai il becco dentro alla conduzione, che rimase fedele alla formula che io avevo escogitato. Tu sei il proprietario, io sono il padrone almeno fino a che riman�go qui a fare il direttore, e d'improvviso quando mi dichiara che entra in pohtica va nella redazione a mia insaputa e dice: qui bisogna cambiare tutto, perché ades�so il giornale deve mettersi al suo servi�zio. Non dica di no perché io ho le testimonianze di quasi tutti i redattori del giornale. Quindi diventa un uomo diverso, io non potevo trattare il mio editore allo stesso modo in cui poi ho dovuto trattare il mio padrone, perché lui voleva diventare il mio padrone, e io veramente la vocazione del servitore non ce l'ho. Biagi: L'avresti mai immaginato che ti avrebbero accusato di essere di sini�stra? Montanelli: Questo veramente è il coronamento della mia vita, e quindi lo accetto con una certa allegria. Mi doveva succedere anche questo, e mi è successo. Biagi: Tu dici che sei di destra, preci�siamo, quella di Prezzolini o quella di Fini? Montanelli: Quella di Prezzolini. Seb�bene, intendiamoci, quella di Fini io la posso accettare. Io non lo conosco, non l'ho mai incontrato. Ma a me sembra una persona abbastanza ragionevole, abba�stanza moderata. Certo lui ha un padro�ne. Berlusconi è il suo padrone e quindi poveretto non lo invidio, proprio. Biagi: Hai detto che voterai per il centro sinistra, perché? Montanelli: Per quello che ti ho detto prima: questo centro sinistra è pieno di magagne e io l'ho scritto e non perdo occasionediscriverh,èun'armataBrancaleone, si decompone ad ogni svolta di strada, è balbuziente come me: quindi per carità è pieno di difetti, però non fa paura,mentreqiiestadestramifapaura. Biagi: Che ne dici della Lega che si presenta insieme a Forza Italia, dopo tutto quello che Bossi ha detto del Cava�liere? Montanelli: Sono evidentemente due compari: fra compari questo è giusto che succeda, non fra amici. Biagi: Tentiamo un «ritrattino» dei due contendenti, Berlusconi chi è? Montanelli: Berlusconi chi è, ormai credo che l'abbiano capito tutti, meno naturalmente quelli che non vogliono capire: ma insomma è il più grande piazzista che ci sia non in Italia, ma nel mondo. Certamente è un uomo che ha risorse inimmaginabili, che ha della veri�tà un concetto del tutto personale, per cui la verità è quello che dice lui. E a questa sicumera forse a furia di dire le bugie ci crede, forse diventa un bugiardo in buo�na fede perché questo lo faceva anche prima. Questo è Berlusconi. Biagi: E Rutelli? Montanelli: Mi sembra che dica del�le cose sensate: è giovane, probabilmente la politica però l'ha fatta come sindaco di Roma e l'ha fatta bene. So che fare il capo del governo è tutt'altra cosa. Però l'uomo mi dà una certa garanzia di equilibrio. Purtroppo dovrà fare esperienza e natu�ralmente l'esperienza si paga con degli errori, è sempre così. Sarà cos�anche per lui, però non mi allarma. Io la sera a letto non mi metto a pensare a che cosa farà Rutelli, perché non mi farà nulla. Mentre cosa farà Berlusconi, mi inquieta un po'. Biagi: Che cosa c'è da sperare per il futuro? Cosa auguri al nostro Paese? Montanelli: Al nostro Paese io augu�ro di rinsavire, di trovare finalmente un po' di maturità, perché tutto questo dipende dal fatto che noi non abbiamo una coscienza civile, non ce la siamo fomiata: noi siamo un coacervo, non siamo né un popolo, né una nazione, perché se fossimo una cosa e l'altra le cose le vedremmo in maniera diversa. Invece non lo siamo, so anche per colpa di chi, ma questo è un discorso che bisogna fare in un'altra sede. Biagi: Cosati auguri allora? Montanelli: Mi auguro, adesso naturalmente scandalizzerò tutti, la vittoria di Berlusconi, perché Berlu�sconi è una di quelle malattie che si curano con il vaccino. Per guarire di Berlusconi ci vuole una bella iniezio�ne di vaccino di Berlusconi. Bisogna vederlo al potere e io credo che il ribaltone fu la più grossa sciocchezza che abbia fatto l'Itaha. jf II Cavaliere è, mm ormai credo che I l'abbiano capito tutti,il più grande piazzista che ci sia non solo in Italia, ma nel mondo. Certamente è un uomo che ha risorse inimmaginabili, che ha della verità un concetto del tutto personale, per cui la verità è quello che dice lui. E a questa sicumera forse a furia di dire le bugie ci crede, forse diventa bugiardo in buona fede perché lo faceva anche prima Rutelli mi pare che dica delle cose sensate; s è giovane, la politica però l'ha fatta come sindaco di Roma e l'ha fatta bene So che fare il capo del governo è tutt'altra cosa. Però l'uomo mi dà una certa garanzia di equilibrio. Io la sera a letto non mi metto a pensare a che cosa farà, perché non mi farà nulla. Mentre cosa farà il Cavaliere mi inquieta un po' Questo il testo integrale dell'inter�vista di Enzo Biagi a Indro Monta�nelli ne «li Fatto» in onda ieri sera alle 20,35 su RaiUno. In fase di montaggio sono state tagliate alcu�ne frasi, qui pubblicate in corsivo.

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