Mannoia, vera interprete

Mannoia, vera interprete Mannoia, vera interprete Fiorella incanta per qualità e stile E sono due concerti, il 23 e il 24 INTERPRETARE è come re�spirare. Interpretiamo l'aspetto delle persone per comprenderne il carattere o il. movimento delle nuvole per capire che tempo farà. Non possiamo fare a meno di inter�pretare continuamente il mon�do che ci sta intomo: è come respirare. Poi ci sono i poeti, gli artisti che ci regalano la loro interpretazione del mondo. Leg�gendo le loro opere ascoltiamo il loro respiro. E infine ci sono gli interpreti di professione, quelli che interpretano per noi le opere d'arte, e anche loro sono artisti perché danno fiato al respiro dell'autore. Esistono tanti modi di inter�pretare una poesia, una comme�dia o una canzone. Ma in genere l'interprete ha due strade: ag�giungere il proprio respiro a quello dell'autore fino a coprir�lo o cercare di comprendere profondamente il respiro dell' autore, fino a diventarne il fiato. Sono due azioni diverse: la prima consiste nel rivestire l'opera, la seconda nel denudar�la. Chi sceglie la strada del rivestire corre un rischio, ri�schia di mettere addosso alle opere cappotti e scarponi pesan�ti, berretti di pelliccia e guanti di lana, finché l'opera, sotto tutta quella roba, scompare. E' il rischio della decorazio�ne, lo corrono spesso, per esem�pio, i grandi interpreti della canzone italiana... Non so, la Mina... Ha una tale potenza che delle sue interpretazioni ricor�diamo le evoluzioni virtuoslsti�che... La canzone perde impor�tanza, perché Mina è in grado di farci sembrare memorabile una stronzata o di annegare «La canzone di Marinella» sotto i suoi salti mortali vocali. E' un modo diffuso di affrontare l'in�terpretazione: spalmarci sopra due dita di cerone, un cerone fatto di acuti, di ghirigori tona�li, arrochimenti... E' qualcosa che ha a che fare con la contraf�fazione, come mettere la ma�schera alle canzoni. I cantautori corrono meno questo rischio, perché sono, appunto anche autori della canzo�ne. La voce roca di Paolo Conte è tutt'uno con la parole e la musica... Francesco De Gregori, che taglia i finali delle parole o si «mangia» il ritmo, anticipan�dolo o ritardandolo continua�mente, ti sembra che canti nel!' unico modo possibile le sue canzoni. L'altra strada, quella di denudare la canzone, di toglierle la maschera piuttosto che aggiun�gergliene un'altra, questa stra�da la battono in pochi. Fiorella Mannoia fa così. Prende una canzone e la spoglia. Completa�mente. Prende una canzone di Paolo Conte e ne mette a nudo la melodia, oppure prende una canzone di Francesco De Gregori e te la canta insieme a lui. Lei con la sua voce piana, perfetta�mente intonata, pronuncia tut�te le parole fino alla fine, la ripulisce; mentre sotto senti De Gregori che ci fa i suoi ghirigo�ri... E' fantastico, è una specie di operazione pedagogica: men�tre te la canta te la spiega, quella canzone. E' un'operazio�ne difficile perché rischia il congelamento. Continuando a togliere rischi di trovarti la canzone nuda come i corpi sui tavoli degli obitori. Eppure Fio�rella Mannoia conosce il segre�to di commuoverti anche quan�do ti «spiega» Paolo Conte o De Gregori, qualcosa che ti tiene caldo anche se sei nudo. Dev'es�sere un segreto che si scopre respirando aria buona. Aria non contraffatta. Interpretare è co�me respirare. Gabriele Vacls Fiorella Mannoia offrirà due concerti al pubblico torinese, il 23 e il 24 al Colosseo