Un equilìbrio di cristallo di Mario MissiroliMonica Bonetto

Un equilìbrio di cristallo Un equilìbrio di cristallo La commedia di Edward Albee con la regia di Mario Missiroli IL cartellone del Teatro Stabi�le prevede questa settimana un nuovo appuntamento al Carignano.Si tratta di «Un equilibrio delicato», spettacolo prodot�to lo scorso anno dal Teatro Eliseo di Roma e diretto da Mario Missiroli. In scena da marted�27 marzo a domenica 8 aprile, è interpretato da Valeria Monconi, Franco Graziosi (che ha sostituito Corrado Pani), Mile�na Vukotic, Pino Colizzi, Elisa�betta Piccolomini e Barbara Mautìno. Sebbene fosse il testo. che consent�al commediografo Ed�ward Albee di vincere il suo primo Premio Pulitzer, quando debuttò sul palcoscenico non entusiasmò i critici, venne giudi�cata commedia di pallida sostan�za rispetto alla folgorante inten�sità del capolavoro che la prece�deva di qualche anno e che ebbe strepitoso successo: «Chihapau�ra di Virginia Woolf?». Con la plurirappresentata commedia però (ebbe anche una celebre versione cinematografica), «Un delicato equilibrio» condivideva molte cose, prima fra tutte l'im�pietosa critica mossa alla fami�gha borghese, sottoposta a un crudo e devastante fuoco di fila che ne metteva a nudo meschini�tà e manchevolezze. La facciata di rassicurante serenità non tar�dava a svelare rancori mal sopi�ti, segreti inconfessabUi, convi�venze divorate da sotterranei livori. Nei testi di Albee si fondono con sapienza diversi registri, si usano toni ironici, austeri, dram�matici, sarcastici, brillanti, per confezionare prodotti di facile fruizione che solletichino al tem�po stesso le tendenze istrioniche degh attori. Perché è certo com-^ media per abili interpreti «Un equilibrio delicato», piece in cui poco o nulla accade se non attra�verso le parole, attraverso il continuo dialogare dei personag�gi che tentano così, inutilmente, di arginare la propria solitudine. Prima di questo allestimento se ne ricorda almeno uno, memo�rabile, che fu anche il debutto itahano della commedia: lo dires�se Franco Zeffirelli, trent'anni fa, proprio all'Eliseo, e fu inter�pretato da attori del calibro di Paolo Stoppa, Sarah Ferrati e Rina Morelh. Stoppa e Ferrati erano Agnes e Tobia, i due coniu�gi di mezza età che oggi hanno il volto di Milena Vukotic e Franco Graziosi, mentre Morelh dava vita al personaggio che oggi è di Valeria Monconi, Claire, soreUa nubile e trasgressiva di Agnes. La vicenda, proprio perché priva di snodi drammaturgici di rihevo è in apparenza molto semplice: una tranquilla coppia non più giovane riceve la visita di ima coppia di amici, Harry e Edna. Questi ultimi chiedono immediata ospitalità per un nu�mero imprecisato di giorni a causa di un non meglio dichiara�to pericolo che starebbe atten�tando alla loro incolumità. E' proprio l'irruzione imprevi�sta dei due amici che mette a repentaglio il fragile e «delicato equilibrio» che Agnes e Tobia stanno tessendo da anni attorno al loro rapporto coniugale. Si svelano noth irrisolti della loro vita a due: un figlio morto la cui scomparsa accelerò il progressi�vo allontanamento dei due; una figlia, Julia, inquieta e insicura che coUeziona fallimenti matti-. moniah in seguito ai quah toma a casa dai genitori per riversare su loro la propria infelicità; e infine Claire, sorella nubile di Agnes, sulla quale pesa il sospet�to di avere avuto in passato una relazione con Tobia e forse an�che con Harry. Claire è l'unico personaggio che non finge. E' diretta e dispe�rata, brillante e sarcastica. Beve in continuazione, per stordirsi, per scandalizzare, per provoca�re negh altri reazioni che li costringano ad uscire allo scoper�to. La soluzione giungerà, in modo naturale, proprio dopo questa messa a nudo. E Agnes e Tobia recupereranno il loro fragi�le equilibrio che lo scenografo Paolo Tommasi pare aver voluto richiamare utilizzando il vetro come elemento dominante della scena. La traduzione utilizzata per l'allestimento odierno è ancora firmata da Masolino D'Amicò, lo stesso autore che si occupò di quella prima versione italiana che consent�il debutto itahano della commedia. Rispetto alla prima edizione il testo è stato un poco asciugato tentando di argi�nare i passi più datati. Resta una famigha, istituzione dalla quale i personaggi vorrebbero fuggire ma di cui non possono fare a meno, un caldo nido che si è trasformato in fredda galera. Monica Bonetto Milena Vukotic. In alto Monconi e Graziosi

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