«Un Garante? Ci vuole una legge»

«Un Garante? Ci vuole una legge» «Un Garante? Ci vuole una legge» Ettore Gallo: non c'è tempo, a 50giorni dal voto Pierluigi Franz ROMA E' polemica sulla proposta del direttore generalffdella Rai Cappon, rilanciata dal leader dIAn Fini di costituire un comita�to di garanti per gestire la Tv di Stato in vista delle elezioni del 13 maggio. L'ex presidente della Corte Costituzionale Et�tore Gallo appare molto scettico. E si chiede; «Come potrebbe inserirsi ora un comitato di garanti in una struttura come la Rai prevista espressamente dal�la legge con un consiglio di amministra�zione nominato dai presidenti di Camera e Senato? Non sarebbe forse necessaria una nuova legge sia per istituire questo comitato di garanti sia per fissare i criteri di scelta e il numero certamente non inferiore a cinque al fine di assicura�re il maggiore equilibrio possibile dei suoi componenti?». Insomma, anche se in teoria sarebbe possibile realizzare questo comitato di garanti, in pratica resterebbe solo un'ipo�tesiastratta, perché dovrebbe essere approvata dal Parlamento un'apposita «leggina» che regolamenti ex novo la gestione della Tv di Stato. Ma ad appena 50 giorni dal voto non ci sarebbe più tempo per concretizzare la proposta del nuovo direttore generale Rai Cappon che ha già suscitato vivaci critiche da parte dei rappresentanti dell'Ulivo. Il professor Ettore Gallo, che con i suoi 87 anni è considerato il decano tra i presidenti emeriti della Consulta, è forte�mente critico con Silvio Berlusconi: «Co�me può sostenere che la Corte Costituzio�nale è legata alla sinistra? Perché ha detto queste cose in piena campagna elettorale?». A parere dell'anziano giurista la spie�gazione dell'imprevisto attacco del candi�dato premier del Polo sarebbe «quella forse di precostituire una denigrazione della Consulta e una sua conseguente delegittimazione». Ma a proposito di che?, gli chiediamo. «Non solo dei refe�rendum regionali indetti da alcune Regio�ni del Nord, come il Piemonte, la Lombar�dia e il Veneto, impugnati di recente dal governo, ma soprattutto in vista della possibile decisione dell'Alta Corte sulle situazioni di presunta incompatibilità di Berlusconi». Infatti, spiega il professor Gallo, qualsiasi cittadino potrebbe ricor�rere alla magistratura lamentando il possibile conflitto di interessi del leader del Polo e la Consulta potrebbe essere poi investita della delicatissima questione. L'ex presidente Gallo ritiene quindi del tutto pretestuoso l'attacco di Berlu�sconi alla Consulta. E ricorda: «Qualun�que giudice, nei nove anni di permanen�za all'Alta Corte, si dimentica del tutto della eventuale provenienza politica». Può farci degli esempi? «Ne ricordo due relativi al mio mandato: l'ex presidente della Camera Brunetto Bucciarelli Ducei IDc) e l'ex vice presidente della commis�sione parlamentare inquirente Ugo Spa�gnoli (Pei). Pur avendo ricoperto entram�bi per anni un opposto molo politico hanno sempre giudicalo alla Consulta in modo assolutamente equo ed imparziale senza aver mai tentato, neppure per una sola volta, di orientare il collegio giudi�cante à seconda delle loro idee politiche». A sua volta l'ex presidente della Corte Costituzionale Vincenzo Caianiello è in�tervenuto sulla possibile nomina a consi�gliere di amministrazione della Rai. «Accettercidi entrare solo per fare il commis�sario liquidatore della Rai. Salverei sol�tanto qualche mbrica culturale. Comun�que, non ho ricevuto alcuna proposta. Sono in vacanza ed apprendo solo ora di essere uno dei favoriti». Cosi ha dichiara�to ad un'agenzia di stampa.

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