«La Casa delle Libertà come il suk di Hammamet» di Aldo Cazzullo

«La Casa delle Libertà come il suk di Hammamet» «La Casa delle Libertà come il suk di Hammamet» Boba Craxi: Berlusconi ci vuole tutti col cappello in mano intervista Aldo Cazzullo ROMA E sfinita esattamente come " diceva mio padre». Scusi Bobe Craxi, che cosa diceva suo padre Bettino? «Che a trattare con Berlusconi c'è il rischio di finire con il cappello in mano. E che questo non si deve assolutamente tol�lerare». E lei non tollera? «No. Non intendo farmi coin�volgere oltre in una trattativa estenuante e umiliante, che ha assunto toni tragicomici». Che cosa è accaduto in via del Plebiscito? «Ha presente il suk di Hamma�met? Ti vogliono vendere un tappeto, ma non sai mai se il prezzo è buono o no, un giorno ti dicono una cosa, il giorno dopo il suo contrario, poi il mediatore sparisce dopo aver incassato la caparra e non si fa più trovare...». E siete arrivati alla rottu�ra. Fuor di metafora: Ber�lusconi non era venuto al vostro congresso? Non po�tevate affrontare per tem�po la questione dei collegi di Martelli e De Michelis? «I contatti sono cominciati su�bito dopo la morte di mio padre, quando dissi che i socia�listi dovevano essere uniti e autonomi e comunque mai dal�la parte dei postcomunisti». E la trattativa sulle candi�dature? «E' partita dopo il congresso di Milano, a fine gennaio. La Lega e An avevano sollevato perples�sità, Berlusconi propose una soluzione che considerai inac�cettabile». Cioè pochi collegi e solo per nomi nuovi? «In pratica si. Evidentemente c'è il timore che un Psi autono�mo dentro la Gasa della libertà porti via voti a Forza Italia». Berlusconi ha cercato an�che di considerare in quo�ta Psi i collegi per i sociali�sti già approdati da lui, come la Boniver o Cicchitto? «Questo no. Certo l'area sini�stra di Forza Italia non ha dimostrato entusiasmo. Hanno speso parole di apprezzamen�to, ma in realtà hanno storto il naso, rivendicando una sorta di ius primae noclis, di diritto di primogenitura nei rapporti con Silvio. E poi contano come il due di briscola. Compreso Giuliano Ferrara. Al di là di qualche articolo, non incide sulle scelte di Berlusconi». Torniamo alla trattativa? "Torniamo. A quel punto Mar�telli propone: facciamo un pas�so indietro, lasciamo che sia Bono a parlare con Berlusconi». E il Cavaliere che cosa le dice? «Mi spiega che ci sono ostacoli, mi chiede tempo e riservatezza per risolverli, e il giorno dopo va al Costanzo Show a dire il "doloroso no alle facce della Prima Repubblica"». Elei? «Mi incazzo. E' un ragionamen�to che non esiste. Perché Martel�li no e Dell'Utri, Previti, Borghe�zio, Del Pennino si? E dall'altra parte non ci sono forse Intini, Mastella, Spini? Il giorno dopo Berlusconi telefona, si scusa, ci riconferma fiducia e ci fissa un appuntamento in via del Plebi�scito, a me, Claudio e Gianni». Tira e molla. «Poi la trattativa si è di nuovo sospesa. Ora i veti di Fini, gli insulti di Bossi. Ci chiama "ladri e farabutti". Che avanzi accuse sostanziali. Altrimenti preten�do le scuse. Spero che Berlusco�ni non si lasci dettare legge dai suoi alleati, che distingua i veri amici, come noi, da quelli falsi. Abbiamo creduto al suo proget�to di "fronte democratico" in cui ci sia spazio anche per una sinistra riformista. Saremo sta�ti ingenui. Ma siamo leali. A mancarci di rispetto perde qualcosa anche lui. Ad esempio il collegio di Grosseto, dove Mar�telli vincerebbe». A proposito, come sono se�condo lei i rapporti tra Berlusconi e Amato? «Credo ottimi. Dalla schizofre�nia politica di Amato mi atten�do di tutto». Dalla rottura però chi ci rimette è lei. Martelli è europarlamentare. De Mi�chelis riconferma la fedel�tà a Berlusconi. E Bobo Craxi resterà senza seggio. «Non sarò io a dare il calcio dell'asino ai vecchi socialisti, a confermare il luogo comune che ci vorrebbe intenti ad accol�tellarci a vicenda. La linea di De Michelis è sbagliata. Io avevo detto che un certo grado di rinnovamento era necessario, e al partito sarebbe stato più utile che Gianni avesse rinun�ciato a candidarsi a dividerne con me la guida. Alla fine gli si è dato quel che voleva, più per difendere l'unità del partito che come riconoscimento. Comun�que vorrei tranquillizzare mia madre, che tiene tanto a sentir risuonare a Montecitorio il no�me di Craxi. Lo sentirà». Si candida Stefania? «Supereremo lo sbarramento del 4 per cento». Alleandovi con D'Antoni? «No, da soli. Con D'Antoni ab�biamo parlato. Ci ha offerto di ospitarci nella lista con lo scudo crociato; gli abbiamo risposto no grazie. Ha escluso che si sarebbe presentato a Roma, e l'ha fatto. Ha escluso che avreb�be dato la caccia ai sociahsti al Sud, e la, dà. Bel tipo, pure questo D'Antoni». «La trattativa è stata umiliante e tragicomica I contatti iniziarono subito dopo la morte di papà In via dei Plebiscito sembra che vogliano venderti un tappeto e non sai il prezzo» Bobo Craxi e Silvio Berlusconi al primo congresso del nuovo Psi che si è tenuto a Milano

Luoghi citati: Grosseto, Milano, Roma