«Ribellione gestita dalle cosche»

«Ribellione gestita dalle cosche» CRISI IN CAMPANIA «Ribellione gestita dalle cosche» Il commissario: vogliono Vaffare-rifiuti intervista Guido Ruotalo inviato a NAPOLI M» vero, avevo comunicato al WF sindaco di Gragnano di por■9 tare i rifiuti alla discarica di Striano, poi a quella di Marcianise e infine a quella di Benevento. Il sindaco di Gragnano, inspiegabil�mente, nop si è mosso lasciando accumulare, per sei giorni, i rifiuti per le strade». Risultato? Falò, proteste, emergenza sanitaria e scuole chiuse. A chi giova l'emer�genza? «La camorra punta le sue carte sulla ingovernabilità della situazione, controlla dietro le quinte la raccolta dei rifiuti, ha i suoi operai delle discariche passa�ti alla gestione pubblica, alimenta l'ingovernabilità nel tentativo di ritornare a gestire gli affari ,in prima persona». Giulio Pacchi è il subcommissa�rio delegato dal governatore Anto�nio Bassolino a fronteggiare la crisi dei rifiuti in Campania. Si ritrova in trincea, in questi giorni, e dal suo quartier generale, in via Santa Lucia 15, tenta di governare questa emergenza. Quanti rifiuti produce la Campania e come si smalti�scono? «La Campania produce 7.000 ton�nellate di rifiuti al giorno. Da sola la provincia di Napoli più della metà, 4.500 tonnellate. Mi preme dare alcuni elementi di riferimen�to. Procedo per flash. Con il bien�nio dell'emergenza, '93-'94, il pre�fetto diventa commissario straor�dinario per la gestione della raccol�ta dei rifiuti. Allora, le discariche era private, quasi tutte gestite dalla camorra. Una legge regiona�le impone ai comuni di consorziar�si tra loro per smaltire i rifiuti. Nel '96 al prefetto commissario si affianca anche il presidente della Regione commissario, con una funzione rivolta più alla elabora�zione di un piano regionale e alla creazione di impianti di smalti�mento. Nel 1998 il commissario della Regione, il governatore Anto�nio Rastrelli (Alleanza nazionale, ndr) elabora il piano regionale e bandisce la gara d'appalto». Cosa prevede il piano regiona�le della giunta del Polo? «Che le province di Benevento, Caserta, Avellino e Salerno devo�no dotarsi di un impianto "Cdr" (in grado di selezionare i rifiuti per renderli combustibili) più di un termoutilizzatore (bruciando i ri�fiuti produce energia, ndr). Napo�li, deve dotarsi di 3 impianti "Cdr" e di un termodistruttore. I primi entreranno in funzione entro l'estate. Inoltre, nel piano si stabi�lisce che si deve realizzare il 350Zo della raccolta differenziata. Tomo ai numeri: 7.000 tonnellate di rifiuti al giorno vuol dire che 2.350 finiscono nella raccolta dif�ferenziata, 4.650 nei "Cdr'.'. Di questi ultimi, il 40 per cento finisce nei termodistruttori. Quan�do tutti gli impianti saranno a regime, complessivamente il 20-250Zo dei rifiuti finiranno nei termodistruttori, il 450Zo sarà recu�perato, con la raccolta differenzia�ta, solo il 3007o, gli scarti inerti, finiranno nelle discariche». Alla Regione arriva il gover�natore Antonio Bassolino. Che fine fa il piano Ras traili? «Passa alla sua fase esecutiva. Bassolino firma il contratto per la costruzione dei tre "Cdr" e del termodistruttore di Napoli. Dà il via ai lavori, senza contratto, per Benevento, Caserta e Avellino. In questo momento sono aperti cin�que cantieri. C'è solo un problema a Salerno, che non ha ancora localizzato gli impianti. C'è da aggiungere che il piano aveva un punto debole oggettivo: la scelta della localizzazione di un impian�to a Tufino, dove già c'era una discarica. Gli impianti di Beneven�to e Avellino sono stati trasferiti in altre località su indicazione dei comuni e delle due province». Come si procede, in Campa�nia, con la raccolta differen�ziata dei rifiuti? «Dal '96 al '99 sono stati investiti quattro miliardi per la raccolta differenziata, dall'agosto del '99 a oggi i miliardi sono diventati 420». Cerchiamo di capire le ragio�ni che hanno determinato l'attuale emergenza. Il piano della Regione prevede gli im�pianti "Cdr". E nell'attesa del�la loro entrata in fruizione, cosa succede? «I prefetti dovevano garantire il passaggio dalle discariche ai "Cdr". Nel 1999, il prefetto di Napoli, che è anche commissario regionale, cercò di aprire tre disca�riche, visto che le altre si stavano esaurendo e che i "Cdr" non erano ancora pronti. Ad Andretta, pro�vincia di Benevento, vi furono cinque giorni di scontri con la polizia. Fu una Caporetto, come lo fu Contursi e Terzigno. Dal giugno dell'anno scorso ai prefetti è stato imposto di sfruttare al massimo tutte le discariche esistenti». Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso? «La discarica di Tufino, la cui chiusura era stata programmata perii 12 febbraio, viene sequestra�ta dal sostituto procuratore Bisceglie il 17 gennaio. Quattro giorni dopo, viene sequestrata anche la discarica Parapoti di Salerno. Da quel momento si accumulano 3.500 tonnellate di rifiuti al gior�no che non si riescono a smaltire. Totale, ad oggi, 63 mila tonnella�te. Entro venti giorni saranno riassorbite se si rispetterà il pia�no. Molto dipende da Palma». «Il piano regionale deve essere rispettato Dobbiamo smaltire più di 63 mila tonnellate Jj ^«^«««^4..,-,,, GÌ SpaZZdlUrd»

Persone citate: Antonio Bassolino, Bassolino, Guido Ruotalo, Napo, Quan