Attori, ministri e «ggente» alla mega-festa di Walter

Attori, ministri e «ggente» alla mega-festa di Walter LA PRiMA CONVENTION DI VELTRONI: NON MI SONO MAI DIVERTITO COSÌ Attori, ministri e «ggente» alla mega-festa di Walter Maria Laura Rodotà O' ce sta pure Pippo». «Pippo chi?». «Pippo de Certosa, la Stalingrado de Torpignattara». Ci sono ancora Stalingrado in giro per Roma? In realtà no; però ci sono ancora, in età ma energici, i «compagni de sezione» delle perife�rie, qui pragmaticamente impe�gnati a discutere di «dù-trecento voti», su cui contare, da riacchiap�pare, su cui sperare per strappare il collegio di Tiburtino o di Primavalle. Quelli non tanti filati in tempi di bull market politico per il centrosinistra, però affidabili quando i sondaggi preelettorali sembrano 0 Nasdaq. Applaudono Francesco Rutelli alla Fiera di Roma quando il candidato pre�mier sfotte la «destra populista» che vuole i voti delle borgate ma che a un cenno di Berlusconi «si mette la livrea». Entusiasmo in sala, momento di piacere per sei�mila, pareggio di pubblico con la festa pro-Tajani del Polo marted�all'Hilton. Pareggio ma è ancora il primo tempo, contro una squadra gasatissima. E al momento, niente aeroplanini post-gol alla Montella per la platea in maggioranza roma�nista. Walter Veltroni è l�per il primo grande evento della sua campagna; Rutelli è venuto a dire «Walter farà meglio di me» e «io e Walter ci terremo per mano». Poi c'è Enrico Gasbarra, candidato vicesindaco, voce clonata da Ru�telli: «Siete tantissimi, siete fortis�simi, siete bbellissimi». Applauso sobrio; i seimila non si sentono bellissimi, vorrebbero solo non sentirsi già sconfitti. Quelli delle sezioni, gli impiegati con bimbi (è sabato), 1 «giornalai per Veltroni», il gruppetto con striscione «Il centrosinistra al fianco dei genito�ri separati», il comitato per la salvezza del fosso di Tormarancia, i ragazzi e le ragazze che obbligano a comprare piantine uliviste. Tutti pronti a dimentica�re anni di parolacce anti-Rutelli negli ingorghi del Giubileo e sui bus (c'è il presidente dell'Atac Mario Di Carlo, aitante col chiodo, un po' malinconico, come tutti i rutelliani ultimamente) per cerca�re di non far conquistare Roma (almeno Roma?) al Polo. Cos�«e calma! Sennò non se siede neanche la Melandri» sono arrivati i sostenitori da foto e da ripresa tv. Praticamente il cast di uno sceneggiato: Andrea Giorda�na, Lunetta Savino (Cettina in «Un medico in famiglia»), Simona Marchini, Alessandro Haber, Marian�gela Melato e Stefania Sandrelli. Più Angelo Guglielmi, un fratello Taviani, Lidia Ravera, Michele Mirabella eroe di «Elisir», Chicco Testa; Mino Damato ex An ed ex carboni ardenti a Domenica in. Luca Danese sempre nipote di Andreotti, Citte Maselli, Mimmo Locasciulli, cantautore e dietolo�go di Veltroni. Più Veltroni, molto preso dalla faccenda; prima del�l'inizio i suoi dicevano a chiunque passasse, bimbi inclusi, che lui non voleva fare polemiche UlivoPolo, solo parlare del programma per Roma. Introdotto con Roman Pride (l'evento è su «l'orgoglio di Roma») dell'assessora Loredana De Petris, da Gasbarra e da Rutel�li. Memorie di «città umiliata» pre-rutellizzazione nel '93, regi�strazioni di risse in Campidoglio guidate da An, snocciolamento di dati positivi, polemica rutelliana sui parcheggi. Poi momento di commozione, intervento di Piero Terracina, ebreo sopravvissuto ai lager. Poi Veltroni, a parlare di Roma «città più semplice da vivere» (è il nuovo slogan). Oltreché solidale, con ima terza Jinea della metro, Tevere navigabile e periferie risa�nate. Dove il segretario Ds raccon�ta di una campagna porta a porta; «la più bella che mi sia mai capitato di fare». Anzi: «Mi sto divertendo moltissimo». Conclu�sione veltronian-ottimista, gente che va via abbastanza contenta; pensando ai pezzi di città persi 0 vinti (nel '94 e '96) per pochi voti, recuperabili, forse. Tutto bene, tranne quello che sceghe le musi�che walk-in. Dev'essere lo stesso della convention rutelliana di Mi�lano: l�si entrava al rimbombo di «Uno su mille ce la fa», a Roma si arrivava con «Titanic». Urge cam�biarlo. Ieri ha messo anche «Ma l'amore no». I berlusconiani spie�gherebbero che è roba sconfittista. Seimila persone al Palafìera Il numero due Gasbarra «Siete tantissimi fortissimi e bellissimi...» Walter Veltroni