Rutelli: deve comandare la politica di Fabio Martini
Rutelli: deve comandare la politica IL CANDIDATO PREMIER «PER LA MARGHERITA PERCENTUALI A DUf-CiFRE» Rutelli: deve comandare la politica «La destra ha il fiatone, gli incerti sono con noi» reportage Fabio Martini ROMA SOTTO il tendone della Mar�gherita fa un gran caldo, la gente è poca, annoiata e suda�ta e tutto sembra cospirare per una giomata-no, persino il momento clou della Convention: «E ora la parola a Francesco Rutelli...». Dalla prima fila si alza il candidato pre�mier, in maniche di camicia sale sul palco, ma sull'ultimo gradino Rutel�li inciampa. Nella mente dei mille del Tendastrisce balena lo stesso pensiero: «Oddio, ora cade». Rutelli vacilla, sta per precipitare frontal�mente e invece trova la forza per restare in piedi. Da primattore della politica-spettacolo, Rutelli intuisce che queir immagine va cancellata e con voce baldanzosa dice subito: «Chiamale quelli che stanno fuori, che stanno sorseggiando un caffè». La quasi caduta di Rutelli, una cornice di pubblico modesta e una regia affrettata, sembrerebbero in�chiodare la prima Convention della Margherita ad un destino infelice. E invece, con il professionismo che oramai tutti gli addetti ai lavori gli riconoscono, Rutelli ribalta la situa�zione. Il Candidato dell'Ulivo (e presidente della Margherita) trova le parole giuste per "gasare" quella platea depressa, per contentare l'anima nuovista degli "asinelli" e quella democristiana di popolari, masteUiani e diniani. E lo fa soprat�tutto con ima frase forte, sinora mai pronunciata nel suo tour della Penisola: «Noi non andremo mai da nessuna categoria sociale, come ha fatto Berlusconi, a dire: "Comanda�te voi!". Non lo faremo perché in questo Paese deve tornare a coman�dare la politica!». E su questa frase urlata da Rutel�li, la platea sudata del Tendastrisce ministri, ex ministri de, assessori ritrova se stessa ed esplode nell'ap�plauso più caldo e più lungo. Certo, nel suo comizio ci sono anche le frasi-slogan, "giuste" per i titoli dei tg e dei giornali e per accendere gli animi. Come questa: «Gli ultimi sondaggi dicono che gli incerti pas�sano quasi tutti dalla nostra parte», «la destra ha il fiatone e da quella parte il barile del consenso oramai è stato raschiato!». E per sferzare quel pubblico di quadri stanchi, Rutelli si mostra entusiasta: «Io non dico che ci credo. Io ci credo: noi vinceremo le elezioni del 13 maggio!». E ancora: «La Margheri�ta è 0 perno dell'Ulivo, è decisiva per la vittoria». Di prima mattina era comincia�ta in sordina la prima Convention del cartello elettorale che riunisce Ppi, Democratici, Udeur e Rinnova�mento italiano. A causa di un'orga�nizzazione necessariamente affret�tata, dei 1300 posti del Tendastri�sce, almeno 300 sono vuoti. Persino la nomenclatura non è ranghi com�pleti: manca per esempio Ciriaco De Mita. La «regia» prevede una serie di interviste affidate a Patri�zio Rispo, imo degli attori di «Un posto al sole», e a Sveva Sagramela. Le intervistine a personaggi della società civile intervallati da politici durano quasi due ore, la gente le segue distrattamente e ci sono ap�plausi di cortesia per tutti, salvo che per Augusto Fantozzi e Rosi Bindi, salutati da battimani un po' più caldi. La platea, formata all'80 per cento da professionisti della politica, segue distratta anche per�ché sono tutti impegnatissimi a parlare sottovoce di collegi e di posti. Alla fine la parola a Rutelli. Che indica la soglia elettorale da superare: «Noi avremo sicuramen�te una percentuale a due cifre». Rutelli immagina che l'ipotetico sfondamento elettorale della Mar�gherita sia legato alla capacità di intercettare da ima parte gli eletto�ri interessati «all'innovazione» e dall'altra gli elettori «moderati». Impresa complicata assai soprattut�to per una formazione che appare un cartello elettorale più che un partito. Ma a convention finita i segretari dei quattro partiti si sono riuniti e si ritrovati sulla prospetti�va: se la Margherita andrà bene alle elezioni, a quel punto potrà diventa�re per davvero un nuovo partito. Con due "papà"; Romano Prodi e Francesco Rutelli che non a caso appaiono uno a fianco all'altro nel manifesto che da oggi sarà attacca�to sui muri di tutta Italia. Per ora il professor Parisi e i democristiani della Margherita sono tutti nelle mani di Rutelli. Quando il Candida�to ha finito di parlare si sono spella�ti tutti, ma proprio tutti, le mani e qualcuno giura di aver visto il nuorese Antonello Soro con gli oc�chi lucidi. C
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