Vespa: il garante è al Quirinale di Antonella Rampino

Vespa: il garante è al Quirinale IL CONDUTTORE DI PORTA A PORTA «IN AZIENDA, CLIMA PESANTE» Vespa: il garante è al Quirinale «Il Polo ci pensi: le sedie vuote non servono» B Antonella Rampino m^P RUNO Vespa, è passa�ta la nottata in Rai? ( «La nottata passerà so�lo il 14 maggio, il giorno dopo le elezioni. E speriamo che sia una sola. Perché con l'aria che tira, il rischio è quello delle notti bianche. In Rai c'è un clima che non s'è mai respirato». Silvio Berlusconi chiede un arbitro, un garante dell'obiettività nell'in�formazione pubblica. Lei che ne dice? «L'unico arbitro possibile, sia pure nelle vie più infor�mali, è il Quirinale. Capisco che faccia un altro mestiere, che non possa vistare le tra�smissioni, ma l'unico che può fare un appello credibile alle garanzie è il Capo dello Stato». Il quale l'appello l'ha già fatto, ma non è servito a sedare gli animi. «Perché c'è qualcuno che ha fatto finta di non sentire». Intanto voi di Saxa Ru�bra continuate a stare sulla graticola. «Io in trent'anni di azienda le ho viste proprio tutte. Ma chiedermi oggi come si fac�cia a lavorare è come doman�darlo a un indocinese al deci�mo anno di guerra nel Viet�nam. Farò finta che intomo non accada niente, e cerche�rò di andare avanti. Ma è come per un funambolo, cam�minare sul filo e non dover pensare che sotto c'è il vuo�to». Fuor di metafora? «Negli ultimi dieci anni, sia pure in periodo pre-elettora�le, le polemiche riguardava�no tutte l'informazione. Per la prima volta ci sono stati ingredienti diversi. Col Sa�tyricon di Luttazzi si è mi�schiata la satira con l'infor�mazione. Una miscela esplo�siva». Ci saranno invitati della Casa della Libertà al prossimo «Porta a Por�ta»? «Me lo auguro. Le sedie vuo�te, vorrei dire all'onorevole Berlusconi, non hanno mai portato bene a nessuno. Far ascoltare la propria voce è sempre meglio che stare zit�ti, anche per rispetto al pro�prio elettorato». Le dimissioni dei consi�glieri Gamaleri e Contri non sono ancora state formalizzate. Berlusconi dice che il Polo non indi�cherà sostituti. La Rai può andare avanti con un consiglio dimezzato? «Non fa molta differenza se le partite sono vinte tre a zero, o tre a due: c'è sempre uno che le vince». Il nuovo regolamento sul�la par condicio è lo stes�so con il quale l'informa�zione pubblica ha affron�tato le elezioni regionali, con qualche piccola mo�difica. Con la bufera poli�tica in atto vi permette�rà di lavorare? «E' un buon regolamento. Tuttavia, non sempre i rego�lamenti bastano. Possono es�sere applicati male, per esem�pio. L'anno scorso, la ricon�duzione di Porta a Porta alle tribune politiche e la decisio�ne dell'Authority di trasfor�mare l'informazione in comu�nicazione ebbe un effetto devastante: diede lo stesso spazio a partiti politici che valevano cento, e a quelli che valevano uno. Ecco, se ci lasciano applicare con co�scienza le regole, potremo lavorare bene. Il punto è che le coscienze non si regolano per legge. Ognuno di noi la mattina quando si guarda allo specchio si chieda: come posso fare oggi perché non si veda come la penso?». Lei è stato attaccato poli�ticamente proprio per questo, c'è chi dice che si vede bene come la pen�sa, quando è in trasmis�sione. «Quello che conta è che l'uni�versità di Pavia e l'Ispo di Renato Mannheimer hanno condotto due ricerche diver�se, ed entrambe hanno rico�nosciuto il massimo equili�brio della trasmissione, e non sono riusciti ad addebita�re al conduttore nessuna sim�patia». Il nuovo regolamento del�la Vigilanza chiede una par condicio anche per le donne. E da lei Vespa di solito si siedono essen�zialmente belle donne. «Sfido qualsiasi trasmissione ad aver avuto la rappresen�tanza di donne politiche che c'è a Porta a Porta».

Persone citate: Berlusconi, Contri, Gamaleri, Luttazzi, Renato Mannheimer, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Pavia