Berlusconi: un arbitro impaziale per la Rai di Ugo Magri

Berlusconi: un arbitro impaziale per la Rai Berlusconi: un arbitro impaziale per la Rai «Montanelli mente. L'ho sempre difeso, ecco come mi ripaga» Ugo Magri TORINO Non riesce a spiegarsi come «un ex dipendente», sia pure del cali�bro di Indro Montanelli, possa aver detto di lui «certe cose» a Raggio verde venerd�sera. «Cose false», secondo Silvio Berlusco�ni, «perché Montanelli io l'ho sempre difeso, da direttore del Giornale gli ho coperto le spalle quando i politici ne chiedevano la testa, lui stesso prima di andarsene era stato ospite a casa mia e mi aveva baciato tre volte, testimone Gonfalonieri, ed ora ecco come vengo ripagato...». Il vecchio Indro uguale a Santoro, a Travaglio, a Freccerò: tutti «ex dipendenti» che attaccano il vec�chio principale mossi, secondo lui, da «un sentimento irraziona�le, un'ingratitudine umana sen�za confini». Ingrati loro e pure Sabina Guzzanti, che nella stessa trasmissione ha tirato fuori la leggenda del Cavaliere appassio�nato di Moana Pozzi (compianta pornodiva): «Alla Guzzanti ave�vo fatto i complimenti per la mia imitazione, questo è il ringrazia�mento». Berlusconi sfoga l'amarezza coi giornalisti a notte fonda, quando del programma di Santo�ro sono appena scorsi i titoli di coda; poi l'indomani mattina («Sono state dette in quella tra�smissione cose incredibili»); infi�ne un attimo prima di lasciare Torino dopo la manifestazione «azzurra» al Lingotto, mentre la scorta fatica a contenere un grup�po di sostenitrici che gli cantano "Come te non c'è nessuno". Il Cavaliere è stanco (in questi giorni fa regolarmente l'alba per decidere le candidature) e teso; però nega che l'umore sia scaden�te per colpa di Raggio verde: «Ero indignato prima, come lo sono adesso». Semmai, Santoro gli ha fornito la prova che Satyri�con non fu figlio del caso, bens�l'inizio di «un piano preordinato. Tutto toma: l'uscita del libro contro di me, le trasmissioni che dovevano fare da megafono, gli ospiti...». Il Cavaliere parla pubblicamente di «effetto-boome�rang» per chi lo accusa, però a microfoni spenti non si mostra cos�tranquillo («Calunnia, calun�nia, qualcosa resterà») e nel suo entourage c'è la certezza che altre trasmissioni seguiranno, e tutta la campagna elettorale ri�schia di essere ritmata «dagli attacchi di Biagi, Santoro e com�pagni». Dunque, urge una rispo�sta politica al livello più alto: «Ci vedremo mercoled�o gioved�con Fini e gli altri alleati per decidere quale», anticipa il Cavaliere. Già,, quale? Dopo la sconfitta patita vener�d�in Commissione di vigilanza. «dove abbiamo provato a tratta�re fino all'altra notte, ma ci hanno risposto picche», la strada è tutta in salita. Rimpiazzare i dimissionari Contri e Gamaleri nel consiglio d'amministrazione Rai? Non se ne parla nemmeno. Boicottare le trasmissioni del servizio pubblico? Berlusconi scuote la testa: «Mica saremo masochisti... Non possiamo cer�to rinunciare a quei pochi spazi di comunicazione politica che ci vengono lasciati». Dunque al cen�tro-destra non rimane che levare altissimi i decibel della protesta, e suscitare un'onda favorevole. Ieri mattina Berlusconi ci ha provato nel discorso pronuncia�to al Lingotto per il Social day di Forza Italia. «Questa non è demo�crazia», ha superato con la voce gli applausi della «sua» platea (lamentandosi poi per i telegior�nali che l'avevano ripreso col volto contratto). E appena ha sfoderato la metafora del calcio, per sostenere che «ci vorrebbe un arbitro non di parte», per un attimo s'èjivuta l'ioìpressioiìe che parlasse dell'Arbitro con la maiuscola, Carlo Azeglio Ciampi (il quale dal Colle osseina ejace]., «Il presidente non c'entra nulla», ha chiarito poi Berlusconi: si riferiva piuttosto alle trasmissio�ni Rai, «per le quali occorrono conduttori che non facciano il tifo per l'una o per l'altra squa�dra». Ma quando l'accento cade cos�forte sul «dispotismo di mag�gioranza», sul centrosinistra che «avvelena i pozzi per impedire domani a noi di governare», e perfino sulla Corte costituziona�le dove «manca un bilanciamen�to perché la maggioranza dei giudici è di sinistra», è difficile che il Quirinale non si senta chiamato in causa. Ciampi in compenso sarà lieto di apprendere che Berlusconi, a fine discorso, ha cantato l'Inno di Mameli in versione karaoke (le parole comparivano su uno schermo). «L'Italia s'è destai», è la sfida berlusconiana a Rutelli, citato ieri due sole volte. La prima per ribattezzare «Rank Xerox» il suo consulente america�no Stan Greenberg, l'altra per far intendere che il rivale «a Palazzo Chigi sarebbe esposto a molte tentazioni» da cui un vero ricco non verrebbe sfiorato. Per un'ora e mezzo, Berlusconi ha inebriato i supporter con un discorso imperniato su «cinque missioni», «tre pilastri», «dodici j tavole», «dieci comandamenti», e «cinque domande finali» (senza trascurare le «sei ferite inferte dalla sinistra»). Memorabile re�sterà una battuta autoironica sui .. capelli ;.«lie ho pochisJia svelate. il Cavaliere, «perché il cervello si è ingrossato e mb li ha spinti fuori...», { «fesa «Boicottare le tribune del servizio pubblico? Non siamo masochisti useremo quegli spazi» Attacco alla Consulta «Non è bilanciata Sono in maggioranza magistrati di sinistra» Silvio Berlusconi al «Social Day», ieri al Lingotto di Torino :Wi fi i ''-mi W-H te^^'^m^im^Miw

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