Topi e insetti al San Paolo Napoli a fondo classifica di F. Mil.

Topi e insetti al San Paolo Napoli a fondo classifica IL PEGGIORE Topi e insetti al San Paolo Napoli a fondo classifica NAPOLI Ultimo in classifica, maglia nera nella corsa all'efficienza degli ospedali italiani. Questo triste primato, l'ospedale San Paolo se lo è aggiudicato tre mesi fa, quando il Tribunale del Malato ha stilato una clas�sifica d�37 nosocomi in base a diversi parametri misurati con una scala da uno a cento. La radiografia della struttura sanitaria, a cui si rivolgono i napoletani della periferia occi�dentale della città e quelli di buona parte della provincia, è desolante. Il San Paolo, 230 posti letto, è stato bocciato con il minimo dei voti innanzitutto per quan�to riguarda la sicurezza igieni�ca (34 centesimi): corsie fati�scenti, pessima conservazione del materiale sanitario usato, biancheria sporca, presenza di topi e scarafaggi, polvere sulle griglie d�areazione nelle sale operatorie. Secondo il tribuna�le del malato, lascia a desidera�re anche la vigilanza (44 cente�simi). In più di un'occasione i corridoi sono stati teatro di episodi da cronaca nera. Ne fanno le spese soprattutto i medici, che in passato hanno denunciato aggressioni da par�te di familiari di pazienti e minacciato dimissioni in mas�sa. Nella relazione del Tribuna�le del malato si fa cenno anche alla carenza di organizzazione (42 centesimi), alla cattiva gestione delle tecnologie (33) e all'assenza pressoché assoluta di informazione (38 centesi�mi). Mancano i cartelli che indichino la dislocazione degli uffici, non esiste personale addetto a questo servizio e trovare un reparto è un'impre�sa assai difficile. Si salva inve�ce l'assistenza medica. Il per�sonale è efficiente. Fa quello che può e quasi sempre to fa bene, ma si trova a lavorare in condizioni proibitive per la fatiscenza dei locali e l'inade�guatezza dell'intera struttura. La relazione del Tribunale del Malato ha avuto l'effetto di una bomba nel nosocomio napoletano. La notizia che il San Paolo era finito in fondo alla classifica dei trentasette ospedali ha mandato su tutte le furie il direttore generale della Ast Napoli 1, Angelo Montemarano, da cui dipende la struttura sanitaria. Montemarano ha accusato il Tribunale del Malato di aver dato informazioni errate, co�munque datate di tre o quat�tro anni: «Non so proprio come abbiano fatto a stilare quella graduatoria. Negli anni scorsi il San Paolo ha sicura�mente vissuto momenti diffici�li, con una grave crisi funzio�nale». Ma le cose, ha sostenuto Montemarano, sono cambiate in meglio: «Oggi l'ospedale, che costituisce un polo di assistenza fondamentale per la zona occidentale della città, è assolutamente all'altezza delle aspettative dei cittadini. Abbiamo investito decine di miliardi in ristrutturazioni edilizie e tecnologie. Invito chi ha fatto la graduatoria a Napo�li per visitare i reparti del San Paolo, che non merita quel trentasettesimo posto». I responsabili del Tribunale del Malato, però, hanno con�trattaccato. «Il nostro lavoro non è affatto datato hanno replicato -. Nessuno nega che siano stati fatti investimenti in tecnologie e strutture, ma ben altri sono i punti deboli da addebitare al San Paolo». La relazione, hanno ricordato gli autori della ricerca, «è stata fatta in collaborazione con persone che lavorano nel�l'ospedale, quindi conoscono bene i problemi». [f. mil.]

Persone citate: Angelo Montemarano, Napo

Luoghi citati: Montemarano, Napoli, San Paolo